Juve, una rosa più profonda
La Juventus il prossimo anno assai probabilmente giocherà in Europa (verosimilmente in Champions League a meno di disastri assortiti in questo finale di campionato), poi dal 15 giugno del 2025 al 13 luglio dello stesso anno sarà impegnata nella nuova versione del Mondiale per Club che si terrà negli Stati Uniti: più che logico, dunque, che i vertici juventini vogliano garantire al loro allenatore una rosa più che profonda e di assoluto valore. Retegui, in termini di valore, di impatto sulle partite, di peso in area di rigore, di fiuto del gol non ha nulla da invidiare a nessuno e non perché lo scriviamo noi, ma perché lo dicono i fatti, le cifre, i numeri.
Retegui, la storia
Il bomber ventiquattrenne di San Fernando, 70 mila abitanti nel nord della Provincia di Buenos Aires, Argentina, poco più di un anno fa, il 17 marzo del 2023, shockava il nostro calcio con una convocazione in Nazionale assolutamente inattesa: l’ex ct dell’Azzurra Roberto Mancini, infatti, decise non solo di convocarlo, ma pure di affidargli la maglia di titolare a Napoli contro l’Inghilterra, in una sfida valida per le qualificazioni all’Europeo di quest’estate in Germania. La legge non scritta del fútbol afferma che non può esistere un argentino (nemmeno se, per Ius Sanguinis, veste la maglia azzurra) che faccia flop quando gioca nello stadio che porta il nome del D10S umano, quello di Diego Armando Maradona insomma: ebbene anche Mateo lasciò il segno alle pendici del Vesuvio con un gol al debutto che però non riuscì a impedire la sconfitta italiana contro i Three Lions (2-1 per la banda guidata da Southgate).