Juve-McKennie, amarsi e dirsi addio? C'è già l'Arabia e si sonda la Premier

Il centrocampista statunitense vuole l’adeguamento del contratto, il club bianconero è irremovibile sulle cifre: uno stallo che è terreno fertile per una partenza in estate

Bivio Weston. Da un lato la possibilità di proseguire l’avventura in maglia bianconera ancora a lungo, dall’altro offerte economicamente più allettanti per andare a guadagnare come un top player. McKennie riflette e scruta l’orizzonte insieme all’agenzia che lo rappresenta (Wasserman Group). D’altronde il super rendimento di questa stagione ha sparigliato carte e pregiudizi nei suoi confronti. Da esubero, in odore di cessione fino agli ultimi giorni d’agosto, l’americano si è trasformato in un elemento indispensabile per questa Juve. Il calciatore texano voleva lasciarsi alle spalle la deludente avventura in Premier League col Leeds, terminata nel peggiore dei modi con una traumatica retrocessione. E così Weston si è messo a lavorare duramente nella tournée negli States, convincendo Max Allegri a dargli di nuovo fiducia. Una chance sfruttata nel migliore dei modi.

Un jolly per Allegri

L’allenatore livornese ha apprezzato parecchio la duttilità del classe 1998 capace di disimpegnarsi con ottimi risultati in più ruoli. Il tutto congiunto a un rendimento sempre elevatissimo con ben 7 assist vincenti. Gli è mancato solo il gol e chissà che non possa arrivare nel finale di stagione per spingere la Vecchia Signora al ritorno in Champions League o alla conquista della Coppa Italia. Traguardi ai quali il numero 16 bianconero sta contribuendo con un ruolo da protagonista. Per questo i suoi rappresentanti chiedono il prolungamento del contratto in scadenza nel 2025. McKennie punta ad allungare fino al 2028 con un sostanzioso ritocco dello stipendio; mentre la dirigenza juventina vorrebbe rinnovare fino al 2027 mantenendo l’ingaggio attualmente percepito (2,5 milioni). Una distanza sulla durata e in particolare sulle cifre che ha prodotto finora una fumata grigia nelle contrattazioni per estendere il contratto. E così adesso le parti si guardano intorno.

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Rinnovo o partenza

La Juve, senza accordi entro fine campionato, potrebbe decidere di mettere sul mercato la mezzala per fare cassa con un calciatore rigenerato e a un anno dalla scadenza. Dinanzi a un’offerta da 20 milioni l’americano verrebbe appunto ceduto. I rappresentanti di McKennie stanno sondando il terreno in Premier League e Bundesliga per capire se può spuntare una soluzione allettante. Nel frattempo dall’Arabia hanno approcciato l’americano, proponendo la possibilità di uno sbarco nella Saudi Pro League, dove andrebbe a guadagnare tranquillamente un ingaggio in doppia cifra. Certamente a 26 anni da compiere non sarebbe l’ideale prosieguo di carriera per un giocatore tornato in ascesa. Ecco perché la Juve prova a puntare sulla volontà del ragazzo di proseguire la sua avventura italiana. Weston a Torino ha messo radici e alle giuste condizioni lo stesso Giuntoli lo rinnoverebbe volentieri. La prossima mossa toccherà all’entourage dell’americano atteso a fine mese in Italia per discutere il futuro di alcuni calciatori della scuderia.

Rabiot, Vlahovic e la spending review

Ovviamente l’americano non è l’unico con il discorso contrattuale in ballo. A centrocampo l’altro caso spinoso è quello di Adrien Rabiot il cui legame con i bianconeri scade addirittura a giugno. Subito dopo il derby, il francese ha rilasciato dichiarazioni di chi è in bilico tra l’attesa dei programmi bianconeri, senza per forza una preclusione verso la conferma, e chi si sta guardando intorno. Anche perché l’aria che tira è quella di una spending review che impedisce di mantener i circa 7 milioni netti che guadagna ora. Un tema che riguarda anche Dusan Vlahovic con il qual si cerca di “spalmare” su più annualità un ingaggio che arriverà a 12 milioni netti: la disponibilità del centravanti c’è. Meno complicata la situazione di Andrea Cambiaso il cui contratto scadrà nel 2027, ma la Juve vuole tutelarsi a fronte delle buone prestazioni del giocatore. In attesa anche Daniele Rugani, lui pure in ribasso rispetto ai 3,5 milioni netti che percepisce oggi.

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Bivio Weston. Da un lato la possibilità di proseguire l’avventura in maglia bianconera ancora a lungo, dall’altro offerte economicamente più allettanti per andare a guadagnare come un top player. McKennie riflette e scruta l’orizzonte insieme all’agenzia che lo rappresenta (Wasserman Group). D’altronde il super rendimento di questa stagione ha sparigliato carte e pregiudizi nei suoi confronti. Da esubero, in odore di cessione fino agli ultimi giorni d’agosto, l’americano si è trasformato in un elemento indispensabile per questa Juve. Il calciatore texano voleva lasciarsi alle spalle la deludente avventura in Premier League col Leeds, terminata nel peggiore dei modi con una traumatica retrocessione. E così Weston si è messo a lavorare duramente nella tournée negli States, convincendo Max Allegri a dargli di nuovo fiducia. Una chance sfruttata nel migliore dei modi.

Un jolly per Allegri

L’allenatore livornese ha apprezzato parecchio la duttilità del classe 1998 capace di disimpegnarsi con ottimi risultati in più ruoli. Il tutto congiunto a un rendimento sempre elevatissimo con ben 7 assist vincenti. Gli è mancato solo il gol e chissà che non possa arrivare nel finale di stagione per spingere la Vecchia Signora al ritorno in Champions League o alla conquista della Coppa Italia. Traguardi ai quali il numero 16 bianconero sta contribuendo con un ruolo da protagonista. Per questo i suoi rappresentanti chiedono il prolungamento del contratto in scadenza nel 2025. McKennie punta ad allungare fino al 2028 con un sostanzioso ritocco dello stipendio; mentre la dirigenza juventina vorrebbe rinnovare fino al 2027 mantenendo l’ingaggio attualmente percepito (2,5 milioni). Una distanza sulla durata e in particolare sulle cifre che ha prodotto finora una fumata grigia nelle contrattazioni per estendere il contratto. E così adesso le parti si guardano intorno.

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