Vlasic, ultima chiamata per la svolta decisiva

In questo campionato per lui soltanto due gol e tre assist: tra i più cari e pagati della rosa, ha saputo fare la differenza in rare occasioni

Coccolato, voluto, pagato caro, a meno di cause di forza maggiore sempre titolare a dimostrazione della fiducia che in lui ripone Juric. Tutto ciò da Nikola Vlasic, spalatino come il tecnico, è ricambiato sotto il profilo dell’inappuntabile professionalità, della dedizione in campo che si tratti di allenamenti o partite, tuttavia non per la principale ragione che ha indotto Cairo, in estate, a compiere l’esborso più oneroso per chiudere l’operazione Vlasic con il West Ham.

I numeri di Vlasic

Club inglese al quale sono andati circa 9,5 milioni, ai quali va aggiunto il milione e 700 mila euro netto corrisposto al giocatore. Legato ai granata fino al 2027: tra costi per il cartellino e spesa lorda d’ingaggio, il tutto conteggiato fino a scadenza porta il totale a 26 milioni. Soldi spesi per la considerazione che di lui ha Juric, una considerazione condivisibile guardando a quanto messo in campo dall’attaccante nella prima fase della sua esperienza nel Toro.

Già, resta sempre la sensazione che il croato non abbia ancora ritrovato quel filo che lo lega agli albori dell’avventura: l’inizio, le 3 reti in 5 partite era stato fin folgorante, ma restando ai numeri dopo 14 gare aveva segnato 4 gol e fornito 2 assist. Queste sì, medie alle quali il giocatore sarebbe in grado di mantenere. Finendo per segnare una decina di gol a campionato conditi da 7 o 8 assist. Tanti, a fronte delle 3 reti e dei 2 assist di questo campionato.

Verso il Frosinone

L’Europa comunque è ancora lì, a 4 punti: Toro nono a quota 45, Napoli e Lazio rispettivamente settima e ottava a 49. Inutile tornare allo 0-0 interno contro la Salernitana o al pallone alzato di poco ma comunque sopra la traversa da Lazaro allo scadere del derby - soltanto per citare due casi densissimi di rimpianti e che avrebbero potuto dare proprio quei 4 punti in più -, la situazione è questa e le partite al termine del torneo sono sei.

La prossima contro un Frosinone che in trasferta ha ottenuto appena 4 punti, e che dopo un girone d’andata frizzante ora è terz’ultimo, nonché senza vittoria dal 21 gennaio. Nelle ultime tre, tuttavia, i laziali di Di Francesco hanno fermato, nell’ordine, Genoa, Bologna e Napoli. L’occasione di reagire al clamoroso ko di Empoli e alla mezza delusione del derby - mai vinto da Juric in sei tentativi - è quindi evidente, ma i tre punti potranno arrivare solo soddisfacendo i requisiti che sanno rendere speciale la squadra di Juric.

Giusto atteggiamento, attenzione difensiva, giocate in verticale e cattiveria sotto porta. E qui il modello è Zapata, autore di 11 gol e bomber di razza che non ha fin qui avuto grande compagnia. Sanabria ha segnato la metà del colombiano (5 reti), mentre di Vlasic si sono già dette le 3 marcature (arrivate con Sassuolo, Napoli e Udinese). Il tempo sta scadendo, ma ce n’è ancora affinché il numero 16 possa rendersi decisivo, contribuendo da protagonista alla qualificazione europea dei granata.

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