"Prossimo anno sarà bellissimo": Allegri, Juve-Milan e la risposta sul mercato

Il tecnico bianconero in conferenza stampa: "Giocare queste partite è sempre emozionante". Poi l'indizio sul ballottaggio Chiesa-Yildiz

Dopo la qualificazione in finale di Coppa Italia, la Juventus si prepara per l'impegno casalingo di campionato contro il Milan. Il tecnico bianconero Massimiliano Allegri ha presentato il big match contro i rossoneri, in programma sabato alle 18 all’Allianz Stadium e valido per il 34° turno del campionato di Serie A, nella consueta conferenza stampa della vigilia.

La conferenza stampa di Allegri

"Domani sarà una partita bella da giocare e importante, perché è uno scontro diretto. Sono una squadra forte, ben allenata, con calciatori di valore, per noi la conquista della finale di Coppa Italia ha fatto sì che abbiamo raggiunto in parte il nostro obiettivo. Ora ci sono tre partite importanti prima della finale e dovremo fare i punti che servono per entrare in Champions. Le condizioni di Bremer? Ha avuto un problemino a Cagliari, ma sta decisamente bene. Domattina, comunque lo valuterò. Abbiamo recuperato tutte le energie e siamo pronti per fare una bella partita", esordisce Allegri in conferenza stampa.

Sulla Serie A

"Cosa piace all'estero del nostro calcio? Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a loro. Io dico soltanto che, come nella vita, tutte le occasioni vanno viste come opportunità. Il calcio italiano può continuare a crescere, basta avere le idee chiare per farlo e che chi comanda prenda delle decisioni importanti per migliorare quello che è in questo momento il calcio italiano. Comunque, abbiamo due squadre in semifinale di Europa League, una squadra come l'Inter che quest'anno ha fatto una bella Champions e l'anno scorso è arrivata in finale, abbiamo avuto un'altra squadra che l'anno scorso ha fatto la finale di Europa League e noi siamo stati eliminati in semifinale, quindi non è tutto da buttare, ma è normale che non ci possiamo sedere a guardare quello che sta succedendo ora, ma si dovrebbe - uso il condizionale - immaginare quello che il calcio sarà tra 5-10 anni", prosegue Allegri, che parla poi degli obiettivi della Juventus, del gap con l'Inter e le ambizioni per la prossima stagione, oltre che di Vlahovic, Chiesa e Yildiz...

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Sul gap con l'Inter

"Cosa manca alla Juve per lottare con l'Inter l'anno prossimo? A questa domanda sarebbe più giusto rispondesse la società e chi fa mercato. Io faccio l'allenatore e posso solamente dire che in questo momento la cosa più importante è restare concentrati per raggiungere il nostro obiettivo principale, che è la qualificazione alla prossima Champions. È un obiettivo importante, a livello tecnico. Inoltre, a livello sportivo, l'anno prossimo andremmo a giocare una Champions, una Supercoppa Italiana e un Mondiale per Club, più la Coppa Italia e il campionato, quindi sarebbe una squadra impegnata su più fronti e competizioni. In più c'è l'aspetto economico, che sicuramente aiuterebbe il club ad avere maggiori risorse economiche. Quindi, la cosa più importante ora è restare concentrati su quello che dobbiamo fare, perché non è ancora detta l'ultima parola, ci sono ancora 15 punti in palio e le squadre dietro stanno facendo punti. Dovremo essere bravi domani a fare una bella partita e tornare alla vittoria in campionato e non sarà assolutamente facile", aggiunge Allegri.

Su Juve Milan

"Ci regala il nome dell'attaccante che affiancherà Vlahovic, Chiesa o Yildiz? Stanno bene tutti e due. Chiesa ha giocato un po' di più e valuterò domani se farlo partire dall'inizio, altrimenti sarebbe un buon cambio. Stesso discorso per Yildiz. Federico a Roma ha fatto una buona partita, si è messo a disposizione della squadra. L'ho detto anche a fine partita, anche quando si estranea un po' dalla partita, è un calciatore che ha sempre una soluzione in un momento statico. È importante. Comunque, domani decido", le parole di Allegri sul big match di domani.

Sull'Atalanta e sul rapporto coi calciatori

"All'estero esaltano il calcio spumeggiante dell'Atalanta? Io credo che Gasperini abbia fatto e stia facendo un lavoro importante a Bergamo, perché è una realtà che è cresciuta molto, con dietro una società importante e stanno facendo veramente molto bene. Sono in semifinale di Europa League, in finale di Coppa Italia e stanno lottando per un posto Champions in campionato. Stanno facendo un ottimo lavoro. Attestati di stima da parte dei calciatori? Diciamo che con i ragazzi ho un bellissimo rapporto, soprattutto perché sono ottimi professionisti e tengono a questa maglia. In questo momento vogliamo andare tutti insieme a prenderci i nostri obiettivi e sarebbe bellissimo", prosegue Allegri.

Su Vlahovic

"Vlahovic ha detto che sono uno dei migliori tecnici degli ultimi venti anni e che vuole vincere il Pallone d'Oro? Che Dusan ambisca al Pallone d'Oro credo sia normale. È bello perché ognuno di noi deve avere l'ambizione di ottenere il massimo, altrimenti non si riesce a migliorare. Lui è migliorato molto da quando è arrivato alla Juventus, sta trovando anche un suo equilibrio interiore nel giocare le partite, anche quando le cose gli vengono meno bene, perché comunque è un giocatore che, per il ruolo che ha, deve rimanere dentro alla partita, perché in qualunque momento può arrivare la palla giusta che può far vincere la partita e di questo sono molto contento".

Sulla Coppa Italia e la prossima Champions

"Se vincessimo la Coppa Italia come catalogherei questa impresa? Innanzitutto, non ci sono mie imprese, ma sono di tutti, di una società forte, una squadra forte. Non si può vincere tutti gli anni, ma la cosa più importante quando sei alla Juventus è che tutti quelli che lavorano al suo interno devono avere l'ambizione di ottenere il massimo e vincere. Poi, se ci sono altri più bravi, com'è normale che sia altrimenti vincerebbero sempre gli stessi, bisogna applaudirli e lavorare per migliorarsi. Quando non si riesce a vincere, soprattutto nel calcio italiano di oggi, per una società italiana l'importante è giocare la Champions, perché a livello economico sposta il bilancio di una società. Quindi, se anche quest'anno riuscissimo ad arrivare in Champions, all'interno di un percorso iniziato tre anni fa, la Juventus non sarebbe mai rimasta fuori, cosa che invece è molto facile quando cambi molti giocatori, abbassi il livello d'età e giochi nella Juventus. Per noi, arrivare agli obiettivi che la società ci ha detto ad inizio stagione, sarebbe un successo e sarebbe una buona annata. Poi, a tutti piace vincere, a me per primo, però il raggiungimento dell'obiettivo è quello e a quello bisogna arrivarci".

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Sui pochi gol fatti e le parole di Pioli sull'Inter

"Pochi gol fatti? Siamo in linea con quelli dell'anno scorso. Idem come media di occasioni create, però potevamo sicuramente essere più efficaci. Le parole di Pioli? Innanzitutto ha fatto un ottimo lavoro e domani mi farà piacere incontrarlo. Non so se l'Inter è la squadra più forte da tre anni, ma so che quest'anno era nettamente la più forte. Ma quando l'ho detto mi hanno preso per matto. Ci sono dei valori, che sono quelli, e bisogna essere realisti. L'Inter, in questo momento qui, ha un valore diverso".

Sull'obiettivo 2° posto in Serie A

"Il secondo posto sarebbe un obiettivo? Domani sarà una partita in cui, in caso di vittoria, e non sarà semplice, ci sarà la possibilità di ambire al secondo posto, che sarebbe un bellissimo risultato e che comunque ci terrebbe viva la competizione fino alla fine della stagione, e questa sarebbe un'altra bellissima cosa. In più c'è la Coppa Italia: ho sempre detto che andare avanti nelle coppe ti permette di riempire le settimane. Quest'anno purtroppo non le abbiamo potute riempire, ma non per demerito nostro, perché la squadra l'anno scorso era arrivata terza in campionato. Quest'anno dobbiamo tornare in Champions perché l'anno prossimo, anche se sì, è vero, ci saranno tantissime partite, credo che sarà una stagione bellissima. Anche perché quando giochi molte competizioni è molto bello".

Sulla prossima stagione

"Avremmo potuto fare di più? Le parole degli allenatori fanno parte del gioco, succede sempre. Io parlo sempre di bilancio, perché come viene detto sono aziendalista. Io faccio l'allenatore, ma nel calcio di oggi le società sono delle aziende e comunque bisogna centrare gli obiettivi, soprattutto nel calcio italiano, dove la partecipazione alla Champions ti sballa il bilancio. Sono numeri. La Juventus deve rimanere competitiva. Questa è una bella sfida, come negli anni precedenti: essere competitiva, all'interno della sostenibilità. Il 16 agosto, quando ripartirà il campionato, la Juventus partirà con l'obiettivo di vincerlo. Poi, magari, non succederà, ma quando si lavora alla Juventus l'obiettivo massimo e l'ambizione massima di tutti deve essere quello di ottenere il massimo risultato. Questo deve essere chiaro a tutti".

Su Lazio-Juve

"Perché facciamo meglio i secondi tempi dei primi? Perché all'inizio del campionato facevamo bene i primi tempi e peggio i secondi... Ci sono gli avversari. L'altra sera a Roma con la Lazio abbiamo sbagliato tecnicamente molti passaggi facili. Ripeto, era una partita importante, c'era pressione addosso, siamo agli obiettivi finali. Poi, però, abbiamo avuto occasioni importanti, anche se abbiamo concesso gol al primo angolo, come quella con Vlahovic e quella con Bremer. Al 45', poi, abbiamo preso un'infilata su una palla persa in ripartenza e il secondo gol è stato preso allo stesso modo, ma poi abbiamo avuto altre 2-3 occasioni favorevoli. Se all'interno della partita vediamo i passaggi sbagliati che abbiamo fatto, quello sì, rende brutta la prestazione, ma a livello di occasioni abbiamo assolutamente avuto le nostre".

Sulle parole di Marotta a inizio stagione

"Marotta diceva che non giocare le coppe poteva essere un vantaggio? Rispondo in maniera semplice, basica: la Juventus per cinque anni, in cui ha giocato cinque Champions, arrivando due volte in finale, più due quarti, e ha vinto cinque Scudetti e quattro Coppe Italia. È sempre arrivata in fondo giocando 55 partite su 57. All'inizio il direttore Marotta doveva per forza dire così. Tra l'altro, gli faccio i complimenti per quello che sta facendo all'Inter. Diceva così anche Pioli, giustamente. Ma i fatti dicono tutt'altro, ma è normale che sia così", conclude Allegri.

 

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Dopo la qualificazione in finale di Coppa Italia, la Juventus si prepara per l'impegno casalingo di campionato contro il Milan. Il tecnico bianconero Massimiliano Allegri ha presentato il big match contro i rossoneri, in programma sabato alle 18 all’Allianz Stadium e valido per il 34° turno del campionato di Serie A, nella consueta conferenza stampa della vigilia.

La conferenza stampa di Allegri

"Domani sarà una partita bella da giocare e importante, perché è uno scontro diretto. Sono una squadra forte, ben allenata, con calciatori di valore, per noi la conquista della finale di Coppa Italia ha fatto sì che abbiamo raggiunto in parte il nostro obiettivo. Ora ci sono tre partite importanti prima della finale e dovremo fare i punti che servono per entrare in Champions. Le condizioni di Bremer? Ha avuto un problemino a Cagliari, ma sta decisamente bene. Domattina, comunque lo valuterò. Abbiamo recuperato tutte le energie e siamo pronti per fare una bella partita", esordisce Allegri in conferenza stampa.

Sulla Serie A

"Cosa piace all'estero del nostro calcio? Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a loro. Io dico soltanto che, come nella vita, tutte le occasioni vanno viste come opportunità. Il calcio italiano può continuare a crescere, basta avere le idee chiare per farlo e che chi comanda prenda delle decisioni importanti per migliorare quello che è in questo momento il calcio italiano. Comunque, abbiamo due squadre in semifinale di Europa League, una squadra come l'Inter che quest'anno ha fatto una bella Champions e l'anno scorso è arrivata in finale, abbiamo avuto un'altra squadra che l'anno scorso ha fatto la finale di Europa League e noi siamo stati eliminati in semifinale, quindi non è tutto da buttare, ma è normale che non ci possiamo sedere a guardare quello che sta succedendo ora, ma si dovrebbe - uso il condizionale - immaginare quello che il calcio sarà tra 5-10 anni", prosegue Allegri, che parla poi degli obiettivi della Juventus, del gap con l'Inter e le ambizioni per la prossima stagione, oltre che di Vlahovic, Chiesa e Yildiz...

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