Perché Motta ha convinto la dirigenza Juve. Ma c'è la concorrenza di due club

L'allenatore del Bologna si è rivelato quest'anno uno dei più interessanti dell'intero panorama europeo: ai risultati ha saputo abbinare una godibilità di gioco molto alta

Materia strana il calcio, vero. Però, alla fine, a prescindere dalle mode e dai mood, comandano i risultati. Non solo perché più si vince, più si guadagna e quindi più a lungo si sta in piedi con i bilanci in equilibrio e non si va a catafascio. Ma perché vincere significa due cose: godere e assicurarsi il posto anche per il futuro. Ed è per queste due basilari e semplici ragioni che quando i dirigenti scelgono su chi puntare, giocatori e soprattutto allenatori, guardano il curriculum puntando gli occhi sulla voce vittorie.

Thiago Motta, il Bologna e il materiale a disposizione

Dunque partite vinte, certo, ma tenendo conto del materiale a disposizione, ovvero il livello tecnico del gruppo giocatori allenato. E da questo “combinato disposto” emerge che Thiago Motta in questa stagione sia stato uno degli allenatori più interessanti non solo in Italia ma anche in Europa. Riuscire infatti in un calcio così bloccato e tattico come il nostro a portare in Champions League (missione non ancora compiuta ma quasi) una squadra come il Bologna, il cui valore complessivo della rosa è in assoluto il settimo della massima divisione, significa saperci fare davvero. No, non può essere stata una botta di fortuna galattica. Tra l’altro il Bologna regala una godibilità di gioco decisamente alta: chiedere ai loro tifosi qual è l’indice di gradimento per ciò che vedono a prescindere dai risultati in senso stretto.

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Allegri, gli obiettivi e il come centrarli

Certo, le pressioni da gestire a Bologna non possono essere paragonabili a quelle che si devono sopportare in piazze abituate a vincere ma la controprova di cosa farebbe Thiago a Torino, Milano o Londra, per il momento non ce l’abbiamo per cui sarebbe retorica assoluta e fine a se stessa fare supposizioni in merito. Certo è che il gioco del Bologna ha convinto tutti in Italia e quindi anche la Juventus, con in toto la sua dirigenza. Che da tempo sta riflettendo sul da farsi per la panchina in quanto se è vero che Allegri ha ancora un anno di contratto non proprio taglia small assieme al proprio staff, è altrettanto vero che ormai è diventato divisivo nella tifoseria nonostante alla fine gli obiettivi di inizio stagione potrebbero e dovrebbero essere centrati, qualificazione in Champions in testa.

Ma gli interrogativi legati al come si è arrivati a tagliare i traguardi prefissati inquietano alla Continassa e pensare a una nuova annata analoga, in cui per via delle esigenze di bilancio sarà difficile alzare sensibilmente il livello tecnico della rosa, non regala sonni tranquilli. Ecco uno dei motivi per cui si è iniziato a pensare anche a una alternativa per la prossima panchina, puntando così su un progetto tattico e di gioco in senso lato differente da quello che negli ultimi tre anni ha proposto Allegri.

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Thiago Motta e i due club tra lui e la Juve

Ed eccoci a Thiago Motta nel mirino e per il quale non è stato ancora chiuso. Il Bologna stesso, magari con un maxirilancio del patron Saputo, spera di poter trattenere il proprio allenatore. Che ora è dato anche tra i papabili del Milan, a maggior ragione dopo che la piazza ha fatto fare marcia indietro all’idea Lopetegui. Ma in realtà l’insidia più pericolosa arriva dall’estero e guarda caso dalla Premier. Gli inglesi possono offrire ingaggi decisamente più allettanti oltre che campagne mercato non senza limiti ma dagli orizzonti decisamente più interessanti.

In questo senso si deve registrare l’interesse del Chelsea, deluso e non poco da ciò che Pochettino è riuscito a combinare: al momento i Blues sono appena noni, decisamente fuori da qualsiasi possibilità di giocare la Champions del prossimo anno. Insomma, in questo momento tutti vorrebbero essere Thiago Motta che, manco a dirlo, tra circa due settimane ospiterà la Juventus nella penultima di campionato per un match che sulla carta potrebbe consentire ai bolognesi di superare la Juventus in classifica. Così, tanto per...

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Materia strana il calcio, vero. Però, alla fine, a prescindere dalle mode e dai mood, comandano i risultati. Non solo perché più si vince, più si guadagna e quindi più a lungo si sta in piedi con i bilanci in equilibrio e non si va a catafascio. Ma perché vincere significa due cose: godere e assicurarsi il posto anche per il futuro. Ed è per queste due basilari e semplici ragioni che quando i dirigenti scelgono su chi puntare, giocatori e soprattutto allenatori, guardano il curriculum puntando gli occhi sulla voce vittorie.

Thiago Motta, il Bologna e il materiale a disposizione

Dunque partite vinte, certo, ma tenendo conto del materiale a disposizione, ovvero il livello tecnico del gruppo giocatori allenato. E da questo “combinato disposto” emerge che Thiago Motta in questa stagione sia stato uno degli allenatori più interessanti non solo in Italia ma anche in Europa. Riuscire infatti in un calcio così bloccato e tattico come il nostro a portare in Champions League (missione non ancora compiuta ma quasi) una squadra come il Bologna, il cui valore complessivo della rosa è in assoluto il settimo della massima divisione, significa saperci fare davvero. No, non può essere stata una botta di fortuna galattica. Tra l’altro il Bologna regala una godibilità di gioco decisamente alta: chiedere ai loro tifosi qual è l’indice di gradimento per ciò che vedono a prescindere dai risultati in senso stretto.

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