Juve-Atalanta, Coppa da paura
La qualificazione alla Champions è arrivata via Bergamo, ma la Juventus vista nel primo tempo con la Salernitana fa temere persino di riuscire a compiere l’impresa di radere definitivamente al suolo quanto costruito in cinque mesi eccezionali e già autodemolito fin quasi alle fondamenta. E rende necessario un notevole sforzo di ottimismo per pensare non tanto che possa vincere mercoledì sera nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, ma che possa giocarsela in maniera onorevole senza rischiare un tracollo storico.
Perché anche dando per buona l’ipotesi che i giocatori considerino ormai acquisita la qualificazione alla Champions e finito il loro campionato (e sarebbe grave), è difficile pensare che la squadra vista nei primi 45 minuti (ma non è che nei secondi abbia strappato applausi eh...) ritrovi in tre giorni cattiveria agonistica, concentrazione e lucidità: l’atteggiamento quasi mai si cambia con un interruttore. E l’atteggiamento e il rendimento bianconeri nel primo tempo sono stati lontanissimi dalla sufficienza, a parte poche eccezioni, tanto che Szczesny ha addirittura dovuto evitare lo 0-2 salvando su Ikwuemesi lanciato in contropiede da Tchaouna.