Musica, Maestro! L’ultima volta Juve: De Ligt, Ronaldo, Kulusevski…

Tre anni fa la stessa finale di Coppa Italia contro l’Atalanta sorrise ai bianconeri, allora guidati da Pirlo

I tifosi bianconeri sono liberi di fare tutti gli scongiuri del caso: ci mancherebbe, la scaramanzia è una componente quasi essenziale del calcio. Ma qui andiamo a ripercorrere la storia recente e su questo non c’è cabala che tenga: il 19 maggio 2021 la Juventus ha alzato la Coppa Italia, ultimo per ora trofeo della sua storia, proprio contro l’Atalanta. Stasera la sfida si ripeterà: tre anni fa era a Reggio Emilia, al Mapei Stadium , stavolta all’Olimpico di Roma. Sulla panchina dell’Atalanta sempre il Gasp, su quella bianconera nel 2021 c’era Andrea Pirlo, a pochi giorni dal rientro ufficiale di Massimiliano Allegri.

Juve-Atalanta, la finale del 2021

Ma andiamo a raccontare quella serata, in cui si era rivista la Juventus “di una volta” gagliarda, aggressiva, sul pezzo dall’inizio alla fine. Tra i migliori c’era De Ligt, capace in tandem con Chiellini di fermare Duvan Zapata, ma a meritarsi il titolo di mvp della finale secondo Tuttosport era stato Kulusevski, tra l’altro ex di turno essendo cresciuto nel vivaio ricco e florido dell’Atalanta, protagonista in quell’occasione di un clamoroso risveglio dopo un periodo buio e complicato. La sua finale era stata impreziosita dal gol, molto bello, segnato al 31’ dal lato destro dell’area disegnando una traiettoria ad arcobaleno, morbida e perfetta, correndo dall’inizio alla fine e sfornando l’assist per il secondo gol, decisivo, quello segnato da Chiesa, altro simbolo della rinascita della Juventus dei giocatori che segnano e lottano, con piedi educati, da utilizzare anche per difendere e aiutare i compagni bisognosi di aiuto. Il vantaggio della Juventus, in quel 19 maggio 2021, era arrivato dopo un arrembante inizio dell’Atalanta, che i bianconeri hanno la saggezza e la capacità di controllare.

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La vittoria della Juve

Buffon aveva celebrato la sua ultima partita con la Juventus con una strepitosa parata di piede al 3’ minuto su tiro di Palomino, imbeccato da Zapata. Dopo il vantaggio la Juventus aveva tenuto il controllo delle operazione dopo il vantaggio di Kulusevski, ma l’Atalanta aveva trovato la forza per sfondare il muro bianconero. Minuto 41 del primo tempo, Freuler aveva recuperato palla sulla trequarti, allargando per Hateboer: cross al centro per Malinovskyi per la rete dell’1-1. Ma nella ripresa era tornata in campo una Juventus ancora più quadrata di quella del primo tempo con Rabiot e Bentancur a fare da diga. E dai recuperi palla erano nati i pericoli per l’Atalanta: al 3’ st assist di Cuadrado per McKennie che di testa non aveva trovato la porta, poi al 7’ De Ligt era provvidenziale a evitare il gol di Romero su cross di Malinovskyi. Ma a quel punto era scattato il Chiesa-time: al 13’ si era esibito in un fraseggio con Kulusevski con gran parata di Gollini, al 15’ Fede aveva iniziato a prendere la mira centrando il palo sfruttando su assist di Ronaldo e al al 28’ sempre Chiesa aveva trovato il gol della Coppa: triangolo con Kulusevski che lo aveva liberato davanti a Gollini, per il potente tiro del 2-1. Game, set, match: servirà una Juve così, da... Maestro.

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I tifosi bianconeri sono liberi di fare tutti gli scongiuri del caso: ci mancherebbe, la scaramanzia è una componente quasi essenziale del calcio. Ma qui andiamo a ripercorrere la storia recente e su questo non c’è cabala che tenga: il 19 maggio 2021 la Juventus ha alzato la Coppa Italia, ultimo per ora trofeo della sua storia, proprio contro l’Atalanta. Stasera la sfida si ripeterà: tre anni fa era a Reggio Emilia, al Mapei Stadium , stavolta all’Olimpico di Roma. Sulla panchina dell’Atalanta sempre il Gasp, su quella bianconera nel 2021 c’era Andrea Pirlo, a pochi giorni dal rientro ufficiale di Massimiliano Allegri.

Juve-Atalanta, la finale del 2021

Ma andiamo a raccontare quella serata, in cui si era rivista la Juventus “di una volta” gagliarda, aggressiva, sul pezzo dall’inizio alla fine. Tra i migliori c’era De Ligt, capace in tandem con Chiellini di fermare Duvan Zapata, ma a meritarsi il titolo di mvp della finale secondo Tuttosport era stato Kulusevski, tra l’altro ex di turno essendo cresciuto nel vivaio ricco e florido dell’Atalanta, protagonista in quell’occasione di un clamoroso risveglio dopo un periodo buio e complicato. La sua finale era stata impreziosita dal gol, molto bello, segnato al 31’ dal lato destro dell’area disegnando una traiettoria ad arcobaleno, morbida e perfetta, correndo dall’inizio alla fine e sfornando l’assist per il secondo gol, decisivo, quello segnato da Chiesa, altro simbolo della rinascita della Juventus dei giocatori che segnano e lottano, con piedi educati, da utilizzare anche per difendere e aiutare i compagni bisognosi di aiuto. Il vantaggio della Juventus, in quel 19 maggio 2021, era arrivato dopo un arrembante inizio dell’Atalanta, che i bianconeri hanno la saggezza e la capacità di controllare.

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