Buffon su Allegri: "Tanta ingenerosità". Il retroscena sull'arrivo alla Juve

L'ex portiere bianconero ha ricevuto il 'Sigillo' della città di Parma e ha raccontato diversi aneddoti e curiosità sulla sua carriera

Gigi Buffon è tornato a Parma per ricevere il 'Sigillo' della città. All’Auditorium Paganini, l’ex portiere della Juve e del club gialloblù, è stato accolto da tantissime persone (oltre 600). Ed è stato intervistato dal giornalista Alciato sul palco dove si è raccontato tra aneddoti e curiosità sulla sua carriera. Dagli inizi proprio al Tardini fino al suo arrivo in bianconero: "Ero in vacanza, quando sono tornato ero della Juve". E' iniziato così il suo cammino vincente con la Vecchia Signora e a raccontarlo è stato lui stesso. 

Buffon-Parma: andata e ritorno

Buffon per prima cosa ha parlato del suo rapporto con Parma: "Andavo in campo per far felice la gente che rappresentavo. Vivevo in pieno centro, fra i tifosi e mi sono sempre alimentato con i rapporti con le persone. Qui sono stato tredici anni ed è stata un po' come la mamma. Il Parma mi ha preso per 15 milioni di lire. Diciamo che hanno fatto un buon affare. Devo dire che ci hanno anche visto lungo".

Poi l'aneddoto con Ermes Fulgoni, ex preparatore dei portieri del club Ducale: "Prima ancora che finissi il provino, andò dal ds del settore giovanile Fabrizio Larini a dirgli: 'Questo qua non dobbiamo farlo uscire da qui'. Dal primo giorno che mi ha visto, Ermes diceva a tutti che a 18-20 anni sarei stato il portiere della Nazionale. C'era gente che rideva, ma in effetti non aveva esagerato". Da qui l'esordio in Serie A contro il Milan e poi la scalata per una lunghissima carriera di successi con la Juventus e il Mondiale del 2006 con l'Italia

Buffon, l'arrivo Juve in vacanza

Da qui ha spiegato il suo arrivo alla Juve:"Da quando avevo diciotto anni ho avuto intorno le migliori società. C'era il fratello di Ferguson che è venuto a vedermi tutte le domeniche per due anni per seguirmi per conto del Manchester United. Però non mi interessava: il mio obiettivo era provare una sfida impossibile come vincere lo scudetto con il Parma, perché secondo me ne avevamo le possibilità. Secondo me era la soddisfazione che più mi avrebbe garantito di aver ridato al Parma e alla gente quello che meritava. Ho ingaggiato questa sfida credendoci, poi ho avuto il sentore, quasi la certezza, che la società stesse regredendo come ambizione e progetto. In quell'anno avevo tre offerte importanti da parte di Juventus, Roma e Barcellona".

E ha proseguito: "Andai in vacanza e dissi al mio procuratore e a mio padre di scegliere loro cosa fosse meglio per me. Io avevo delle preferenze, ma capivo che erano dovute allo stomaco. Capendo questo mio limite e fidandomi del mio procuratore e di mio padre. Così quando sono tornato mi sono ritrovato alla Juventus".

Buffon, la Coppa Italia e le parole su Allegri

Dopo aver trascorso la mattinata all'Auditorium Paganini, l'ex portiere ha fatto visita al Tennis Club Parma per il Ladies Open, il torneo WTA 125. Buffon ha risposto anche a domande sulla Juve e su Allegri: "Sono contento per la società perché, dovesse essere l'ultimo trofeo per il mister, chiuderebbe con una soddisfazione meritata. Per come si stava profilando la stagione, mi sembrava che ci fosse molta ingenerosità nel giudizio del suo ultimo triennio". Le sue parole sono arrivate poco prima del comunicato ufficiale da parte della Juve sull'esonero del tecnico livornese. 

Poi l'attenzione dell'ex portiere si è spostata su Sinner: "Parliamo di un ragazzo molto semplice ma al stesso tempo tanto sicuro. Ha la dose giusta di autostima e convinzione dei suoi mezzi, lo si capisce dal modo in cui manda i suoi messaggi. Tutti questi aspetti nell'insieme fanno capire di aver davanti una persona che segnerà un’epoca. Quale calciatore mi ricorda? Difficile fare un confronto". 

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