La Juventus lavora su tre fronti diversi, ugualmente cruciali per il presente e il futuro del club, con protagonisti differenti. Primo: la parte tecnica. Sul campo da calcio c’è Thiago Motta a guidare la truppa, trasmettendo idee e concetti da poter riproporre tra poche settimane, quando si ricomincerà a fare sul serio. Secondo: il mercato. Cristiano Giuntoli segue con estrema attenzione gli allenamenti in Germania e ci tiene a far sentire la sua vicinanza alla squadra in questa fase embrionale di formazione, ma il telefonino squilla spesso: l’obiettivo è costruire una Juventus competitiva nell’immediato, dando sempre un’occhiata ai conti, perché la sostenibilità è la parola d’ordine, tra entrate e uscite. E con questa filosofia sta operando il dg bianconero, anche dal ritiro tedesco di Herzogenaurach, all’interno del campus Adidas. Terzo: il marketing.
Juve, nuovo sponsor sulla maglia
Con una missione chiara: riempire il vuoto che la momento c’è sul petto dei giocatori bianconeri che andranno a indossare la nuova maglia. Molto apprezzata dai tifosi, senza sponsor, per l’effetto vintage e non solo: tuttavia trovare risorse da un brand che possa unire il proprio nome a quello della Juventus è tutto fuorché un capriccio. Francesco Calvo ha seguito la squadra nel ritiro tedesco, come del resto aveva fatto lo scorso anno nella tournée americana: un modo per far sentire, assieme all’ad bianconero Maurizio Scanavino, la presenza forte della società attorno alla squadra. Ma il dirigente juventino è anche al lavoro da tempo per trovare la migliore soluzione possibile per la questione main sponsor, dopo la fine del contratto con lo storico marchio Jeep. Una ricerca lunga e non semplice, anche perché la Juventus non intende accontentarsi né lasciarsi prendere dalla fretta: legarsi a un brand non è soltanto una questione economica, perché il discorso è più ampio è comprende anche la condivisione dei valori e l’unità di pensiero su un progetto specifico.