La nuova Juve di Thiago Motta: due dubbi e due certezze

Una bella ripresa regala i primi sorrisi con le prestazioni di Douglas Luiz, Weah, Yildiz e Cabal. Thuram, luci e ombre

Boh. Sinceramente boh. La Juventus di Thiago Motta è ancora più imperscrutabile di quanto lo sia normalmente una squadra che gioca la sua seconda amichevole a inizio agosto. Boh, perché non è giusto esprimere giudizi troppo definitivi, considerate le circostanze di una squadra lontano dall’essere completa fra ritorni dalle vacanze avvenuti solo di pochi giorni fa e trattative aperte per ruoli chiave (Koopmeiners e le ali), con un allenatore che sta cercando di cambiare radicalmente il modo di giocare. Quindi ci possiamo limitare a elencare i dubbi e le certezze al 4 di agosto che, guarda caso, sono 2-2 come il risultato di ieri sera.

Dubbi e certezze

Douglas Luiz ha giocato solo una parte di gara, ma abbastanza minuti per far vedere che ha piedi di qualità assoluta: mancavano come il pane alla Juve. Ottimo segnale. Una delle poche buone abitudini della scorsa stagione, ovvero l’efficacia di testa sui calci da fermo, non sembra essersi persa. Altro ottimo segnale. In compenso la difesa incassa due gol dal Brest dopo averne presi tre dal Norimberga: c’è qualcosa di importante da registrare per spazzare il dubbio che per imparare ad attaccare si stia dimenticando di difendere. Inoltre, il gioco del primo tempo è parso più orizzontale che verticale e le idee di Motta sembrano essere assimilate in modo più lento di quanto conceda il calendario. Tra poco più di due settimane c’è la prima di campionato con il Como, la nuova Juventus deve lievitare in fretta.

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