Giocatore (quasi) sconosciuto, uomo chiave per lo scudetto, difensore in crisi. L’ultima evoluzione della storia al Milan di Pierre Kalulu potrebbe essere: uomo mercato, visto l’interesse della Juventus per lui. Da un certo punto di vista anche giustificato. La carta d’identità dice che il francese è nato il 5 giugno del 2000. L’età è perfetta per avere davanti ancora parecchie stagioni. L’ingaggio non è di quelli impossibili (siamo sui 2 milioni di euro, con contratto che lo lega al Milan fino al giugno del 2027) e dal 2020 a oggi ha avuto tempo di capire bene come si gioca in Italia. Non avrebbe bisogno di tempi di adattamento, insomma, escluso quello che ci metterebbe a capire le necessità di Thiago Motta, se l’affare si farà. Di sicuro il suo essere un giocatore duttile potrebbe fare comodo al tecnico brasiliano.
Quando era arrivato nell’agosto del 2020 a Milano si sapeva pochissimo di questo ragazzo, eccetto che aveva rifiutato un rinnovo di contratto con il Lione, squadra che deteneva il suo cartellino (il Milan lo pagò 480mila euro per indennizzare il club transalpino) e che aveva giocato prevalentemente con la squadra B dei francesi. Ah, il Milan aveva preferito lui a un altro possibile candidato a rafforzare la difesa, tale Denzel Dumfries, poi arrivato ugualmente in città, ma nell’altra squadra.
Estasi e (ri)cadute
Prima stagione in rossonero da 18 presenze totali, ma l’esplosione arriva nel 2021/22: Kjaer, fino a quel momento titolare inamovibile, si fa male e Pioli punta su Pierre, che dà più garanzie a livello fisico anche di Romagnoli e che con Tomori si integra alla perfezione. A vederlo dagli spalti sembra il difensore perfetto per il Milan: rapido, preciso negli anticipi, bravo a recuperare palla e a ripartire proponendosi, abbastanza duttile da essere schierato all’occorrenza anche come esterno destro. Infatti Kalulu verrà considerato uno degli uomini chiave nella conquista dello scudetto.
Protagonismo che si ritaglia pure nell’anno successivo, con 46 presenze totali in stagione, ma non nell’ultima stagione conclusa agli ordini di Pioli. Colpa anche dei continui fastidi fisici che lo hanno debilitato, così in gerarchia Thiaw lo ha superato. Dopodiché qualche giorno fa è arrivato pure Pavlovic al Milan, che Fonseca vede titolare al fianco di Tomori. Ibra, l’uomo che all’esordio in Serie A gli aveva intimato di togliersi i guanti ("Faceva freddo, ma gli ho detto di toglierseli subito: uno che debutta così giovane deve mettere paura agli avversari, la prima immagine è quella che conta") ha preconizzato che al Milan potrà comunque giocare come esterno. Bisognerà capire se il giocatore sarà soddisfatto anche così.