La gara di oggi a Marassi non sarà mai una partita come tutte le altre per Mattia Perin, che al Genoa è cresciuto e si è imposto come uno dei migliori portieri italiani dopo la trafila nelle giovanili (vinse lo Scudetto Primavera nel 2010). Calcio ma non solo: in Liguria Mattia ha messo su famiglia e consolidato parecchie amicizie, che tuttora lo accompagnano nel quotidiano. Un legame speciale quello col club rossoblù, che aveva indotto i dirigenti del Grifone a giugno a cercarlo per un clamoroso ritorno. Ceduto Martinez all’Inter, il Genoa era alla ricerca del sostituto tra i pali e Perin rappresentava il sogno della tifoseria genoana. Sarebbe stata la sua terza avventura in rossoblù, ma la Juve ha detto subito no. Per il dt Giuntoli e l’allenatore Motta, infatti, l’estremo difensore non è mai stato sul mercato, nonostante le diverse richieste arrivate (ci avevano provato pure Fiorentina, Monza, Atalanta e Fenerbahce).
Perin, pronto il rinnovo
Tutte murate e respinte al mittente. Senza neanche la possibilità di negoziare. Dalle parti della Continassa ritenevano fondamentale la sua presenza come chioccia per il nuovo acquisto Di Gregorio, ma anche nei panni di prezioso uomo-spogliatoio. Tutte doti non semplici da rintracciare in qualsiasi calciatore. Per questo gli è stata affidata la maglia numero 1 lasciata libera da Szczesny. Un’investitura che lo rende molto più di un semplice vice. Tanto che Perin troverà talvolta spazio dall’inizio pure in campionato e non solo in Coppa Italia, manifestazione storicamente ad appannaggio dei cosiddetti dodicesimi. È accaduto a Empoli due settimane fa e ci sarà il bis oggi alle 18. D’altronde la fiducia della Vecchia Signora in Perin è totale e perciò nel mese di ottobre verrà siglato il rinnovo del contratto. L’accordo era già stato trovato ad agosto e prevede il prolungamento fino al 2026 con opzione per il 2027. Manca solo la firma. Avanti insieme, sognando nuovi trofei. Intanto c’è un Grifone da battere. Zero spazio per emozioni e ricordi: la Juventus ha bisogno delle sue parate e della sua leadership per tornare a vincere e riprendere così la marcia verso la vetta dopo tre pareggi di fila.