TORINO- La prima volta non si scorda mai. Innegabile, sì, ma le prime volte a certi livelli di Kenan Yildiz iniziano a diventare tante, troppe pure per una memoria di ferro. Ormai è difficile tenere il conto delle tappe bruciate dal turco, indubitabilmente l’uomo chiave del progetto Juventus. Il fulcro dell’era Thiago Motta, il simbolo di una squadra che si nutre quotidianamente di uno dei talenti più cristallini del calcio mondiale. Stasera Yildiz si godrà la sua prima stracittadina da giocatore responsabilizzato, che sia da titolare, con la numero 10 ormai tatuata sulla schiena, o da carta da giocare a gara in corso. Le due sfide che in prima squadra aveva già affrontato contro il Toro riguardano la passata stagione, ma certo non era stato un protagonista: appena 4’ nella gara d’andata, poi 25’ nello 0-0 del 13 aprile al Grande Torino. Di sicuro, però, alla sola vista della maglia granata Kenan si esalta.
Bisogna tornare indietro di due annate, ripercorrendo i primi passi del classe 2005 in Under 19. Yildiz vinse praticamente da solo il derby di Vercelli del 1° ottobre 2022: Montero lo getta nella mischia quasi a metà ripresa, quando la Juventus è sotto 3-1. Lui prima realizza il 3-2, poi illumina qualsiasi azione pericolosa fino al 4-3 bianconero. Assist di Rouhi, testa di Yildiz e tre punti in tasca. I due amici, proprio ieri, per rilassarsi si sono concessi una tappa da Alessio Buccheri, loro barbiere di fiducia. Già due anni fa si intuiva nitidamente che Kenan superasse i confini della normalità calcistica. Si è ripetuto in grande stile anche nella gara di ritorno a Vinovo, sempre con l’Under 19: 3-1 per il Toro, sì, ma l’unica perla bianconera è sua.