Durmisi “illumina” la Juve: l’orgoglio di Koper che ricorda Sesko

Il baby attaccante dell'U17 sta dominando la categoria e dalla Slovenia avevano predetto le sue qualità
Cudrig inarrivabile, Citi di marmo, Macca...spacca! Pagelle Juve Next Gen

"Futuro", una delle parole chiave della nuova Juventus. E gli occhi sono puntati anche sui tanti giovani nel mondo bianconero, andando anche oltre la Primavera e la Next Gen, che in questi anni ha prodotto molto materiale. I dirigenti hanno le idee chiare e stanno provando a creare valore. E molto è nelle mani di Matteo Cioffi, allenatore dell'U17, che sta formando tanti talenti, ottenendo anche risultati e il primo posto in classifica è solo una conseguenza. I titoli non sono l'obiettivo principale in queste categorie, crescere i ragazzi sì. Ed è quello che il tecnico e lo staff stanno facendo con Arman Durmisi.

Durmisi, sprazzi di talento

"Incasseremo uno dei più grandi compensi della storia del club. Il trasferimento conferma che il Koper sia sulla strada giusta, siamo felici perché conferma quanto di buono riesce a produrre la nostra scuola calcio" - con questo messaggio è stato annunciato il trasferimento di Durmisi alla Juve. Dichiarazioni chiare e dirette e anche un orgoglio per il club sloveno, felice di raccogliere i frutti del lavoro fatto con i giovani. E in patria Arman aveva anche già fatto il debutto con i grandi. A Torino è arrivato insieme al fratello Dajan, centrocampista meno appariscente, e ha firmato tre anni di contratto. In società si sono mossi velocemente per strapparlo alla concorrenza del Parma e del Lipsia. Ora sotto la guida di Cioffi sta emergendo la sua qualità da prima punta. È solo un 2008, ma gioca con molta maturità. Ha i movimenti da classico bomber d'area, ma sa dialogare anche con i compagni e la partita contro il Sassuolo (3-1 per la Juve) ne è una conferma. Colpi di tacco, uno-due, appoggi e ovviamente anche una doppietta (tre gol in sette partite in campionato). Un quadro delle sue caratteristiche, che ricordano un po' anche quello di Vlahovic e Sesko, altro talento seguito dalla Vecchia Signora.  

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Durmisi, Magnanelli e Brambilla osservano

La Juventus è una grande famiglia e tutte le categorie sono intrecciate tra di loro. L'esempio di Yildiz è il più cristallino, con il turco che è passato prima per la Primavera, poi per la Next Gen e ora indossa la maglia numero 10. Ora Durmisi spera di fare un percorso simile. Con i pari età a tratti sembra dominare, anche fisicamente. È già molto sviluppato. E ora il prossimo step potrebbe avvenire con l'U20 di Magnaneli, qualora giocatori come Pugno (che nelle scorse ore ha esordito anche in Serie A) dovessero andare con Brambilla in Serie C. Anche la nazionale giovanile lo sta "coccolando": dopo un inizio di carriera con la Slovenia, ha deciso di rappresentare l'Albania. Ora è il suo momento e non ha intenzione di sprecarlo.

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"Futuro", una delle parole chiave della nuova Juventus. E gli occhi sono puntati anche sui tanti giovani nel mondo bianconero, andando anche oltre la Primavera e la Next Gen, che in questi anni ha prodotto molto materiale. I dirigenti hanno le idee chiare e stanno provando a creare valore. E molto è nelle mani di Matteo Cioffi, allenatore dell'U17, che sta formando tanti talenti, ottenendo anche risultati e il primo posto in classifica è solo una conseguenza. I titoli non sono l'obiettivo principale in queste categorie, crescere i ragazzi sì. Ed è quello che il tecnico e lo staff stanno facendo con Arman Durmisi.

Durmisi, sprazzi di talento

"Incasseremo uno dei più grandi compensi della storia del club. Il trasferimento conferma che il Koper sia sulla strada giusta, siamo felici perché conferma quanto di buono riesce a produrre la nostra scuola calcio" - con questo messaggio è stato annunciato il trasferimento di Durmisi alla Juve. Dichiarazioni chiare e dirette e anche un orgoglio per il club sloveno, felice di raccogliere i frutti del lavoro fatto con i giovani. E in patria Arman aveva anche già fatto il debutto con i grandi. A Torino è arrivato insieme al fratello Dajan, centrocampista meno appariscente, e ha firmato tre anni di contratto. In società si sono mossi velocemente per strapparlo alla concorrenza del Parma e del Lipsia. Ora sotto la guida di Cioffi sta emergendo la sua qualità da prima punta. È solo un 2008, ma gioca con molta maturità. Ha i movimenti da classico bomber d'area, ma sa dialogare anche con i compagni e la partita contro il Sassuolo (3-1 per la Juve) ne è una conferma. Colpi di tacco, uno-due, appoggi e ovviamente anche una doppietta (tre gol in sette partite in campionato). Un quadro delle sue caratteristiche, che ricordano un po' anche quello di Vlahovic e Sesko, altro talento seguito dalla Vecchia Signora.  

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