TORINO - Come svetta questo Francisco Conceiçao da Coimbra, detto “Chico”, 170 centimetri d’imprevedibilità. Svetta in campo, appariscente più d’un marcantonio di due metri. E svetta nelle statistiche, leader della speciale graduatoria sui migliori dribblatori d’Europa, davanti a Yamal e Vinicius. «Le sue prestazioni hanno sempre rubato l’occhio, fin da quando militava nel vivaio del Porto - la riflessione di Israel Dionisio, suo allenatore ai tempi dell’Under 17 e dell’Under 19 nei “Dragoes” -. Di giocatori con le sue caratteristiche, nel calcio di oggi, se ne vedono ben pochi».
Israel Dionisio, che ragazzo era Conceiçao prima di affacciarsi al grande calcio?
«Un ragazzo con un forte spirito vincente, innanzitutto, nello sport come nella vita. In campo o fuori, Chico è sempre rimasto lo stesso: molto competitivo e con una solida mentalità».
Quale caratteristica lo contraddistingue, più delle altre?
«Dico la personalità. Non ha mai timore di farsi dare il pallone nei piedi, anche sotto pressione. E non teme il confronto nell’uno contro uno con il diretto marcatore».
Per questo è così difficile trovargli un termine di paragone?
«Si distingue da tutti per come si muove. Anche se…»
