Thuram "alla Pogba": il piano di Tudor per plasmare il centrocampo Juve del futuro

Il francese è la più lieta sorpresa della stagione, ma con Motta trovava poca continuità di impiego. Ora il nuovo tecnico dei bianconeri gli ha affidato le chiavi della mediana

TORINO - Sono passati giusto otto mesi da quel pomeriggio d’agosto in cui Khephren Thuram - con un fare timido, per non dire quasi goffo - si è presentato per la prima volta ai tifosi della Juventus. Alle spalle un’eccellente Ligue 1 da protagonista nel Nizza di Farioli, eppure nella conferenza stampa dell’Allianz non ha lasciato trasparire nemmeno una dose infinitesimale di “presunzione”. «Papà mi ha detto che sono nel più grande club del mondo, sarà un’occasione per crescere come calciatore e come persona» - le sue prime parole in bianconero.

 

Acquisto offuscato da Koop e Douglas

Un acquisto passato quasi inosservato, viste le ingenti somme di denaro spese per Koopmeiners e Douglas Luiz. I profili “copertina” della sessione estiva di mercato. I due ingranaggi principali - almeno sulla carta - della mediana di Thiago Motta, con cui il piccolo figlio d’arte avrebbe dovuto sgomitare nella speranza di ritagliarsi un posto tra i futuri titolari. Le mond à l’envers, per dirla alla francese... Thuram si è rivelato per distacco la più lieta, decisiva e benaugurante operazione dell’era Giuntoli. Un giocatore totale, per personalità, forza fisica e duttilità, riuscito a imporsi nonostante la gestione al contagocce promossa da Motta in bianconero. L’ex tecnico della Juventus ha puntato su di lui troppo tardi, preferendogli fino a qualche settimana fa interpreti discontinui e discutibili (come dimenticare l’esclusione del francese in Champions contro il Psv a favore del febbricitante Koopmeiners…). 

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Thuram unico titolare

Poi il match della svolta contro l’Empoli in Coppa Italia: a margine di quello che, forse, resta il punto più basso della stagione dei bianconeri, Thiago è tornato sui propri passi. Ha riconosciuto nel francese le stimmate del campione, promuovendolo sì nelle gerarchie, ma senza affidargli una precisa collocazione in campo. Tudor - sulla falsa riga delle sue precedenti esperienze da traghettatore - si è concesso qualche giorno di tempo per disegnare la versione definitiva della sua Juventus. Ha osservato l’attitudine al lavoro e al sacrificio di ogni singolo componente della rosa e posto in essere una parziale scrematura, eleggendo i soldati di “prima linea”. E tra questi figurerebbe proprio Thuram: l’unico centrocampista che da qui alla fine della stagione sarà sempre certo del posto da titolare, dal momento che capitan Locatelli potrebbe essere arretrato - vista l’emergenza in difesa - nella linea a tre. Fiducia che Thuram dovrà ripagare necessariamente responsabilizzandosi: il tecnico è convinto che l’ex Nizza abbia mostrato una versione di sé ancora approssimativa, incompleta. Motivo per cui - al solito lavoro in mezzo al traffico - si aspetta che il francese diventi più decisivo in termini realizzativi, sfruttando la sua abilità negli strappi a campo aperto (come quello nel finale della gara con il Genoa).

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Thuram come Pogba

Per intenderci, seppur con le dovute proporzioni, che si renda quanto più simile al suo idolo di sempre, Paul Pogba. Del resto, i numeri di Khephren alla prima stagione in bianconero sono similissimi a quelli del campione del mondo: 5 gol e 0 assist per l’ex United, 4 reti e 4 assist per Thuram. La Juventus, a margine della recente rivoluzione estiva, non può permettersi un ulteriore anno zero. Occorre tracciare le fondamenta del progetto scegliendo i profili attorno a cui costruire la Juve che verrà. Thuram ha tutto per poter diventare a tutti gli effetti un punto di riferimento per l’universo bianconero. Il motore di una squadra abituata ad alternare sgasate promettenti a frenate clamorose. A Tudor l’arduo compito di potenziarne la cilindrata...

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TORINO - Sono passati giusto otto mesi da quel pomeriggio d’agosto in cui Khephren Thuram - con un fare timido, per non dire quasi goffo - si è presentato per la prima volta ai tifosi della Juventus. Alle spalle un’eccellente Ligue 1 da protagonista nel Nizza di Farioli, eppure nella conferenza stampa dell’Allianz non ha lasciato trasparire nemmeno una dose infinitesimale di “presunzione”. «Papà mi ha detto che sono nel più grande club del mondo, sarà un’occasione per crescere come calciatore e come persona» - le sue prime parole in bianconero.

 

Acquisto offuscato da Koop e Douglas

Un acquisto passato quasi inosservato, viste le ingenti somme di denaro spese per Koopmeiners e Douglas Luiz. I profili “copertina” della sessione estiva di mercato. I due ingranaggi principali - almeno sulla carta - della mediana di Thiago Motta, con cui il piccolo figlio d’arte avrebbe dovuto sgomitare nella speranza di ritagliarsi un posto tra i futuri titolari. Le mond à l’envers, per dirla alla francese... Thuram si è rivelato per distacco la più lieta, decisiva e benaugurante operazione dell’era Giuntoli. Un giocatore totale, per personalità, forza fisica e duttilità, riuscito a imporsi nonostante la gestione al contagocce promossa da Motta in bianconero. L’ex tecnico della Juventus ha puntato su di lui troppo tardi, preferendogli fino a qualche settimana fa interpreti discontinui e discutibili (come dimenticare l’esclusione del francese in Champions contro il Psv a favore del febbricitante Koopmeiners…). 

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