Calvo via, rivoluzione Juve: dimissioni clamorose, c’è la Premier

La società bianconera alle prese non solo con il delicatissimo finale di stagione ma anche con scossoni forti nella dirigenza: che sta succedendo
Calvo via, rivoluzione Juve: dimissioni clamorose, c’è la Premier© Juventus FC via Getty Images

Le dimissioni di Francesco Calvo sono un giallo che si apre a due giornate dalla fine del campionato, con la Champions ancora da conquistare e lo sponsor di maglia da annunciare, magari in tempo per il Mondiale per Club. Il responsabile del marketing bianconero è uno dei quattro consiglieri federali della Figc in quota Serie A: avrebbe annunciato di voler lasciare la Juventus e voci molto accreditate lo danno vicino all’Aston Villa. Per la Juventus si aprono dunque due fronti: da una parte trovare un altro responsabile commerciale, dall’altra correre il rischio di perdere un uomo nel consiglio della Figc. Anche se quest’ultima possibilità sarebbe remota se davvero Calvo dovesse andare in Premier League. In quel caso decadrebbe e probabilmente, al suo posto, andrebbe Giorgio Chiellini, che già era in predicato di rappresentare la Juve in Consiglio quando poi era stato scelto Calvo.

Addio Calvo e rivoluzione Juve

L’addio di Calvo, se confermato, potrebbe segnare l’inizio di una rivoluzione o, come minimo, un rimpasto all’interno della dirigenza bianconera. Tutto è nelle mani di John Elkann, che con Calvo aveva un rapporto diretto (si dice che fosse stato proprio Calvo a consigliargli l’ingaggio di Cristiano Giuntoli come dt). John, per ora, non ha lasciato trapelare nessuna decisione e nessun orientamento, l’unico messaggio che trapela da Exor è: concentrarsi sulla qualificazione alla prossima Champions League e poi si faranno ragionamenti ed eventuali cambiamenti.

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Come cambia l'organigramma bianconero

Elkann è dovuto intervenire il mese scorso con una iniezione di 15 milioni di euro per riequilibrare i parametri economico finanziari del club e ha prospettato la possibilità di metterne altri 100, qualora si rendesse necessario (per esempio in caso di mancata qualificazione in Champions). Nei prossimi giorni sono comunque previste delle riunioni per capire come e in che modo intervenire sull’organigramma bianconero: se nel frattempo Calvo ufficializzasse la sua decisione di lasciare la Juve, il primo problema da risolvere sarebbe il suo sostituto. Francesco Calvo era entrato alla Juve per la prima volta nel 2011, lasciandola nel 2015. Era poi tornato nell’aprile del 2022, richiamato da Maurizio Arrivabene che lo aveva avuto come giovane assistente in Philip Morris, ricoprendo prevalentemente il ruolo di responsabile del commerciale e del marketing. Dal 2015 al 2022 Calvo aveva lavorato per il Barcellona e poi per la Roma. 

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Le dimissioni di Francesco Calvo sono un giallo che si apre a due giornate dalla fine del campionato, con la Champions ancora da conquistare e lo sponsor di maglia da annunciare, magari in tempo per il Mondiale per Club. Il responsabile del marketing bianconero è uno dei quattro consiglieri federali della Figc in quota Serie A: avrebbe annunciato di voler lasciare la Juventus e voci molto accreditate lo danno vicino all’Aston Villa. Per la Juventus si aprono dunque due fronti: da una parte trovare un altro responsabile commerciale, dall’altra correre il rischio di perdere un uomo nel consiglio della Figc. Anche se quest’ultima possibilità sarebbe remota se davvero Calvo dovesse andare in Premier League. In quel caso decadrebbe e probabilmente, al suo posto, andrebbe Giorgio Chiellini, che già era in predicato di rappresentare la Juve in Consiglio quando poi era stato scelto Calvo.

Addio Calvo e rivoluzione Juve

L’addio di Calvo, se confermato, potrebbe segnare l’inizio di una rivoluzione o, come minimo, un rimpasto all’interno della dirigenza bianconera. Tutto è nelle mani di John Elkann, che con Calvo aveva un rapporto diretto (si dice che fosse stato proprio Calvo a consigliargli l’ingaggio di Cristiano Giuntoli come dt). John, per ora, non ha lasciato trapelare nessuna decisione e nessun orientamento, l’unico messaggio che trapela da Exor è: concentrarsi sulla qualificazione alla prossima Champions League e poi si faranno ragionamenti ed eventuali cambiamenti.

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