© Getty ImagesTutti pazzi per Ardon Jashari. Il centrocampista svizzero fa gola a mezza Europa: sulle sue tracce ci sono Milan, Borussia Dortmund e varie squadre inglesi (Nottingham Forest, Aston Villa e West Ham), eppure tutte queste società sono arrivate dopo un altro club italiano. Adesso che il suo nome da giorni è sulla bocca di tutti e il Bruges lo valuta 40 milioni sembrano “quasi pochi” i 35 milioni (bonus compresi) con i quali era pronto a prenderlo in Primavera la Juventus.
Jashari-Juve, il dietro le quinte dell'affare: cosa è successo
Ma andiamo con ordine. Durante tutto l’inverno il club bianconero aveva seguito il calciatore elvetico fino alla doppia sfida di febbraio in Champions contro l’Atalanta, nella quale Jashari domina in lungo e in largo contro uno dei migliori mediani della nostra Serie A: quell’Ederson che in Italia veniva considerato un potenziale top player. Motivo per cui a marzo l’allora dt bianconero Cristiano Giuntoli “prenota” Jashari, trovando un’intesa di massima con i suoi rappresentanti e impostando l’affare sui 35 milioni con la dirigenza belga. Due mesi dopo però il dt e la Juve si separano: il che spegne l’interesse bianconero sul classe 2002, per il quale si innesca l’asta internazionale che ora tutti conoscono. Col Milan in pole forte della volontà di Jashari di venire in Italia. Desiderio ribadito dagli agenti del centrocampista anche sabato nel summit - anticipato proprio da Tuttosport - tenutosi a Casa Milan con il ds rossonero Igli Tare. E allora avanti tutta per vedere il talento elvetico in maglia milanista, anche se il Bruges - nonostante l’estate da separato in casa e la finale di Supercoppa belga saltata ieri - tiene duro e non vuole far sconti sui 40 milioni richiesti. Il Diavolo invece non vorrebbe ritoccare la proposta da 32 milioni più 6 di bonus (3 facili e 3 difficili) fatta e confida di strappare il sì grazie al pressing dello stesso Ardon.
