TORINO - Damien Comolli non è abituato a sfogliare cataloghi o a seguire le intuizioni più selvagge. Il dg bianconero preferisce scrutare il mercato con un approccio freddo e scientifico, sulla falsa riga di quanto farebbe un medico di fronte a una lastra. E quando il puzzle della fascia destra ha chiesto una soluzione sostenibile, atletica e tatticamente evoluta, Joao Mario è emerso come la scelta più logica. L’ex Porto non sarà di certo l’uomo copertina del mercato estivo bianconero. Un colpo sfarzoso, altisonante, o alla Cancelo, per intenderci: quelli che attirano clic sui social o visualizzazioni su YouTube… Ma un’operazione chirurgica, figlia del metodo prediletto da Damien Comolli in ognuna delle sue precedenti esperienze calcistiche - il celebre “Moneyball” sdoganato dal ds degli Oakland Athletics, Billy Beane -, in grado di trasformare le statistiche in visioni e le percentuali in decisioni. Ogni sprint ogni contrasto vinto, ogni passaggio in profondità di Joao Mario è stato scomposto, pesato, confrontato e poi rimontato dentro un identikit tecnico-tattico che combaciava perfettamente con le esigenze della Juve.
Conguaglio e congeniale
Un profilo giovane, economico e dalla spiccata vena offensiva - come dimostrano i 5 gol e 26 assist messi a referto nelle sue 181 presenze con il Porto -. Insomma, un interprete congeniale al 3-4-2-1 di Tudor, che - numeri alla mano - non dovrebbe far rimpiangere l’ex Vitoria. Specie in termini economici, dal momento che la Juventus - al netto dei quattro anni in più sulla carta di identità - si è assicurata un giocatore simile con tanto di conguaglio economico (16 i milioni versati dal Porto per Costa, contro gli 11,4 spesi dai bianconeri per Joao Mario). Troppo presto però per decretare chi ci abbia guadagnato davvero tra i due club. Per quello occorrerà aspettare la sentenza del più spietato e razionale dei giudici: il campo.
I numeri e le caratteristiche di Joao Mario
Ben lungi, dunque, dall’abbandonarci al tipico sensazionalismo che è solito accompagnare i colpi di mercato in entrata, proviamo ad analizzare i dati del nuovo esterno bianconero. Se in termini difensivi Joao Mario non sembra spiccare sul resto degli interpreti europei, i numeri offensivi dell’ex Porto possono far ben sperare i tifosi bianconeri. A cominciare dalla distanza percorsa palla al piede verso l’area di rigore avversaria (figura da due stagioni sul podio del campionato portoghese), passando poi per i passaggi chiave che hanno portato alla conclusione, alle chance pericolose create (meglio di lui in Europa solo Alexander Arnold e Grimaldo). Senza dimenticare la media di dribbling riusciti, leggermente al di sotto di quella del neo acquisto del Liverpool: Jeremie Frimpong. Numeri da pesare con cautela: la Serie A richiederà un cocktail di applicazione tecnico-tattica differente rispetto alla Primeira Liga. Motivo per cui Joao Mario - esattamente come Alberto Costa - avrà bisogno di tempo per calarsi appieno nello spartito che Igor Tudor ha in mente per lui, affilando quelle lacune difensive emerse nei suoi anni al Porto.