Pagina 2 | "Ricorda Pogba, ma Adzic è unico. Nel suo ruolo tra i primi 3 al mondo": l'ex tecnico sicuro

Ivan Brnovic è stato l’ultimo allenatore di Vasilije Adzic al Buducnost Podgorica, in Montenegro. E quando riceve la telefonata mette subito le mani avanti: «Dico immediatamente una cosa: il gol, quel tipo di gol contro l’Inter, per me non è una sorpresa. Questo è il valore di Adzic e adesso in Italia vi accorgerete quanto vale». Sì, Vasilije ha smesso di essere un outsider in patria ormai da parecchio tempo. E i meriti sono tutti di questo ragazzo abituato a bruciare le tappe, a folgorare al primo sguardo, come già successo l’anno scorso con Thiago Motta. Esattamente con la stessa violenza di tiro con la quale ha beffato Sommer.

"Tra i primi tre al mondo"

L’ascesa di Adzic è musica per le orecchie del popolo montenegrino. Brnovic, per inquadrare questo ragazzo, va dritto al punto: «Lui ha tutto, da sempre: fisicità, tiro, velocità, fame e cattiveria. È un ottimo assist-man, sta lavorando tantissimo in fase di non possesso perché lui ama giocare col pallone. Per la Juve serve la perfezione a livello tattico. Ma lui è un grandissimo lavoratore: nel suo ruolo, per l’età che ha, è già tra i primi tre al mondo a mio modo di vedere».

"Ha qualcosa di Pogba"

Così unico da non riuscire a ricordare nessun grande del presente e del passato, pur con uno sforzo di immaginazione: «Ha qualcosa di Pogba, ma Vasilije è devastante sul breve. Qui in tanti l’hanno paragonato a Zvone Boban, ma è difficile fare un confronto tra due modi di giocare a calcio così diversi e distanti nel tempo. Tudor lo sta facendo crescere tantissimo e lo renderà completo, ma Adzic ha già tutto, ora deve solo giocare con continuità. Sicuramente Vasilije è il prototipo del giocatore moderno: è unico e lo dimostrerà, non vai alla Juve a 18 anni per caso. L’hanno seguito per due anni, è stato un corteggiamento lungo e sono arrivati prima di tutti».

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

"Adzic, non ci sono dubbi"

I 5 milioni corrisposti al Buducnost Podgorica, l’estate scorsa, sono già storia: mai in Montenegro hanno incassato una cifra simile per la cessione di un giocatore. Non è un caso che a quelle latitudini sia una leggenda. Brnovic spiega: «Vasilije è una bella persona, è venuto a trovare i suoi ex compagni un po’ di tempo fa, è molto legato alle sue origini calcistiche. Lui a Podgorica è una fonte d’ispirazione per tanti ragazzi: lo videro giocare al Polet Stars di Niksic, la sua città, che si trova a circa 15 km da Podgorica. Di fatto è un professionista da quando ha 14 anni, è cresciuto con ragazzi a volte molto più grandi di lui e pure a Podgorica l’approdo in prima squadra è stato il passaggio più semplice e naturale possibile. Abbiamo sempre avuto a che fare con un futuro fuoriclasse, non ci sono dubbi».

"Non ho mai allenato uno così forte"

Anche il contesto familiare ha aiutato Adzic, come racconta Brnovic: «Persone normali, con i piedi piantati per terra. L’hanno sempre supportato, senza caricarlo di aspettative, sono sempre stati equilibrati. Ha sempre avuto una mentalità da campione, è nato per lasciare il segno. Prima o poi anche il ct Prosinecki, in Nazionale, gli darà più spazio». Per adesso, però, se lo gode Tudor. Brnovic seguirà ogni passo della crescita del suo pupillo: «Non ho mai allenato uno così forte. Il gol contro l’Inter mi ha emozionato, gli ho scritto un messaggio. Ha raggiunto un traguardo fantastico». Ma questo è solo l’inizio. Lo sa Vasilije e lo sanno alla Juventus. Averlo trattenuto in estate è già un segnale: Adzic è pronto. Forse è persino nato pronto. Dopo un anno di apprendistato adesso ha le spalle abbastanza larghe per far vedere chi sia e quanto realmente valga. 

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

"Adzic, non ci sono dubbi"

I 5 milioni corrisposti al Buducnost Podgorica, l’estate scorsa, sono già storia: mai in Montenegro hanno incassato una cifra simile per la cessione di un giocatore. Non è un caso che a quelle latitudini sia una leggenda. Brnovic spiega: «Vasilije è una bella persona, è venuto a trovare i suoi ex compagni un po’ di tempo fa, è molto legato alle sue origini calcistiche. Lui a Podgorica è una fonte d’ispirazione per tanti ragazzi: lo videro giocare al Polet Stars di Niksic, la sua città, che si trova a circa 15 km da Podgorica. Di fatto è un professionista da quando ha 14 anni, è cresciuto con ragazzi a volte molto più grandi di lui e pure a Podgorica l’approdo in prima squadra è stato il passaggio più semplice e naturale possibile. Abbiamo sempre avuto a che fare con un futuro fuoriclasse, non ci sono dubbi».

"Non ho mai allenato uno così forte"

Anche il contesto familiare ha aiutato Adzic, come racconta Brnovic: «Persone normali, con i piedi piantati per terra. L’hanno sempre supportato, senza caricarlo di aspettative, sono sempre stati equilibrati. Ha sempre avuto una mentalità da campione, è nato per lasciare il segno. Prima o poi anche il ct Prosinecki, in Nazionale, gli darà più spazio». Per adesso, però, se lo gode Tudor. Brnovic seguirà ogni passo della crescita del suo pupillo: «Non ho mai allenato uno così forte. Il gol contro l’Inter mi ha emozionato, gli ho scritto un messaggio. Ha raggiunto un traguardo fantastico». Ma questo è solo l’inizio. Lo sa Vasilije e lo sanno alla Juventus. Averlo trattenuto in estate è già un segnale: Adzic è pronto. Forse è persino nato pronto. Dopo un anno di apprendistato adesso ha le spalle abbastanza larghe per far vedere chi sia e quanto realmente valga. 

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus