"Adzic, non ci sono dubbi"
I 5 milioni corrisposti al Buducnost Podgorica, l’estate scorsa, sono già storia: mai in Montenegro hanno incassato una cifra simile per la cessione di un giocatore. Non è un caso che a quelle latitudini sia una leggenda. Brnovic spiega: «Vasilije è una bella persona, è venuto a trovare i suoi ex compagni un po’ di tempo fa, è molto legato alle sue origini calcistiche. Lui a Podgorica è una fonte d’ispirazione per tanti ragazzi: lo videro giocare al Polet Stars di Niksic, la sua città, che si trova a circa 15 km da Podgorica. Di fatto è un professionista da quando ha 14 anni, è cresciuto con ragazzi a volte molto più grandi di lui e pure a Podgorica l’approdo in prima squadra è stato il passaggio più semplice e naturale possibile. Abbiamo sempre avuto a che fare con un futuro fuoriclasse, non ci sono dubbi».
"Non ho mai allenato uno così forte"
Anche il contesto familiare ha aiutato Adzic, come racconta Brnovic: «Persone normali, con i piedi piantati per terra. L’hanno sempre supportato, senza caricarlo di aspettative, sono sempre stati equilibrati. Ha sempre avuto una mentalità da campione, è nato per lasciare il segno. Prima o poi anche il ct Prosinecki, in Nazionale, gli darà più spazio». Per adesso, però, se lo gode Tudor. Brnovic seguirà ogni passo della crescita del suo pupillo: «Non ho mai allenato uno così forte. Il gol contro l’Inter mi ha emozionato, gli ho scritto un messaggio. Ha raggiunto un traguardo fantastico». Ma questo è solo l’inizio. Lo sa Vasilije e lo sanno alla Juventus. Averlo trattenuto in estate è già un segnale: Adzic è pronto. Forse è persino nato pronto. Dopo un anno di apprendistato adesso ha le spalle abbastanza larghe per far vedere chi sia e quanto realmente valga.
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