Riecco Miretti dopo 189 giorni d’attesa: la Juve conta su Fabio, il piano tattico di Tudor

Semaforo verde dopo l’ultima risonanza magnetica: il centrocampista bianconero spera nella convocazione per il Como dopo 6 mesi senza partite ufficiali. Sarà una risorsa in più per il tecnico croato

TORINO - Il via libera è arrivato. Anche grazie ad una risonanza magnetica effettuata la settimana scorsa. Esito positivo, semaforo verde per un ritorno in campo che desiderava più di qualsiasi cosa. Fabio Miretti ha tanta voglia di normalità. Allo stesso tempo, sa di avere un compito stimolante: può conquistarsi un ruolo importante in una Juve che a centrocampo ha bisogno di forze fresche. Di idee, di varianti tattiche, di un uomo che vada in verticale. Insomma, Igor Tudor ha finalmente una risorsa in più. Un giocatore sul quale poter contare, un’alternativa in più in una rosa che di sicuro non naviga nell’abbondanza, fatto salvo per trequarti e attacco dove lì, sì, regna un’opulenza sfrenata (la quantità di frecce a disposizione è notevole).

Juve, Miretti mette il Como nel mirino

Miretti spera già di strappare una chiamata per la sfida contro il Como: davvero complicato immaginare che possa avere spazio, vista la lunghissima assenza, ma la giornata al Sinigaglia può fargli almeno riassaporare le emozioni del terreno di gioco. La Juve conta su Fabio. Un ragazzo del vivaio che coi grandi ha già dimostrato di saperci stare alla grande. Basterebbe riavvolgere il nastro della sua ultima stagione al Genoa per capire il suo valore. I numeri danno ragione a Miretti, che sotto la Lanterna si è distinto soprattutto con Patrick Vieira: 3 gol e 3 assist in 25 partite. Al di là dei freddi dati, però, resta una crescita esponenziale del giocatore, che ha trovato una collocazione ideale sulla trequarti in rossoblù. Alla Juve, invece, tornerebbe nel ruolo che aveva iniziato a costruirgli Allegri nel 2022, quando l’ha lanciato in Serie A da appena maggiorenne. Una mezzala d’inserimento, dunque. Proprio ciò di cui ha bisogno Tudor adesso, soprattutto se il croato dovesse varare, dall’inizio o a gara in corso, una linea a tre in mezzo.

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Juve, Miretti ai box da sei mesi

Il rientro di Miretti offre delle soluzioni in più, ma serve una premessa necessaria: ha trovato spazio in alcune amichevoli pre-campionato (contro la Reggiana, a Dortmund e pure all’Allianz Stadium nel test contro la Next Gen), ma non gioca una partita ufficiale dal 13 aprile. Un lasso di tempo molto lungo, dettato da due infortuni diversi. Quello col Genoa rimediato alla spalla: lussazione acromion-claveare che ha costretto Miretti ad operarsi. Un problema antipatico, che gli ha fatto saltare la parte finale del campionato in Liguria. Poi, con Tudor, sorge un altro guaio: a metà agosto una lesione muscolare di basso grado del muscolo semitendinoso della coscia destra complica notevolmente la preparazione fisica del classe 2003, che già da qualche settimana sperava di rientrare. Un ritorno rimandato di settimana in settimana, fino alla svolta degli ultimi giorni.

La corte di Conte e la permanenza alla Continassa

E dire che l’estate di Miretti, anche in chiave mercato, è stata piuttosto anomala: il lungo inseguimento del Napoli, la corte sfrenata di Antonio Conte e la risposta categorica della Juve. Come a dire: il prezzo, per Fabio, lo facciamo noi. Così l’ipotesi del trasferimento è saltata, sebbene il primo sponsor di Miretti fosse Giovanni Manna, che tra Vinovo e la Continassa l’aveva conosciuto da vicino. Assaggiandone qualità, ma soprattutto potenzialità futuribili. Adesso il saluzzese lavora riprendersi la Juve. A prescindere dal ruolo che gli cucirà addosso Tudor, Miretti non vede l’ora di giocare. Di sentirsi nuovamente protagonista. Sicuramente darà una grossa mano: un ragazzo di 22 anni che ha già 113 presenze in prima squadra (di cui 83 in Serie A e 30 in Serie C) merita una considerazione che avrà. Il suo valore è indiscutibile. Ha fatto perdere la testa persino a Conte, timoniere non certo abituato ai colpi di fulmine.

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TORINO - Il via libera è arrivato. Anche grazie ad una risonanza magnetica effettuata la settimana scorsa. Esito positivo, semaforo verde per un ritorno in campo che desiderava più di qualsiasi cosa. Fabio Miretti ha tanta voglia di normalità. Allo stesso tempo, sa di avere un compito stimolante: può conquistarsi un ruolo importante in una Juve che a centrocampo ha bisogno di forze fresche. Di idee, di varianti tattiche, di un uomo che vada in verticale. Insomma, Igor Tudor ha finalmente una risorsa in più. Un giocatore sul quale poter contare, un’alternativa in più in una rosa che di sicuro non naviga nell’abbondanza, fatto salvo per trequarti e attacco dove lì, sì, regna un’opulenza sfrenata (la quantità di frecce a disposizione è notevole).

Juve, Miretti mette il Como nel mirino

Miretti spera già di strappare una chiamata per la sfida contro il Como: davvero complicato immaginare che possa avere spazio, vista la lunghissima assenza, ma la giornata al Sinigaglia può fargli almeno riassaporare le emozioni del terreno di gioco. La Juve conta su Fabio. Un ragazzo del vivaio che coi grandi ha già dimostrato di saperci stare alla grande. Basterebbe riavvolgere il nastro della sua ultima stagione al Genoa per capire il suo valore. I numeri danno ragione a Miretti, che sotto la Lanterna si è distinto soprattutto con Patrick Vieira: 3 gol e 3 assist in 25 partite. Al di là dei freddi dati, però, resta una crescita esponenziale del giocatore, che ha trovato una collocazione ideale sulla trequarti in rossoblù. Alla Juve, invece, tornerebbe nel ruolo che aveva iniziato a costruirgli Allegri nel 2022, quando l’ha lanciato in Serie A da appena maggiorenne. Una mezzala d’inserimento, dunque. Proprio ciò di cui ha bisogno Tudor adesso, soprattutto se il croato dovesse varare, dall’inizio o a gara in corso, una linea a tre in mezzo.

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