“La Juve di Madrid se la gioca con tutti. Yildiz capitano? Un errore”

Dino Zoff analizza il momento bianconero: “A Vlahovic serve un po’ di continuità. Di Gregorio è molto bravo, bisogna ripartire da lui”

Dino Zoff non ha dubbi: «La gara di Madrid ha dimostrato che la Juve può giocarsela con tutti e che è in salute. Adesso però va data continuità a partire da domenica all’Olimpico contro la Lazio. Giocare contro i biancocelesti non è mai facile, ma mi aspetto dalla Juve una prestazione importante. Serve un successo per voltare pagina dopo gli ultimi risultati negativi, così da risalire in classifi ca e dare la svolta alla stagione». Parola di Campione del Mondo. Anzi, di una delle più grandi leggende del calcio italiano: non solo della Juventus dove comunque ha vissuto gli anni più belli della carriera. Da calciatore in bianconero ha vinto 6 Scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Coppa Uefa; mentre con la Nazionale è stato l’unico giocatore italiano a conquistare Mondiale (Spagna 1982) ed Europeo (Italia 1968). Anche da allenatore ha lasciato il segno, conquistando 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa al timone della Vecchia Signora. La Juve di Madrid può risalire in classifica? «Certamente. Col Real i bianconeri hanno giocato una buona partita e sono stati alla pari di una delle squadre più forti al mondo. Peccato per il risultato, anche se poteva starci il pareggio. È mancato solo il gol alla Juve…».

"David e Openda? Se ci sono qualità..."

A proposito: sono tre gare (Milan, Como e Real) che la Vecchia Signora non segna. Che succede agli attaccanti bianconeri? «Presi singolarmente mi verrebbe da dire che la Juve ha dei buoni attaccanti. Noto però che fanno fatica a creare occasioni da gol: serve un maggior supporto da parte del centrocampo».

Vlahovic era partito forte, ma ora si è di nuovo inceppato e non segna da un mese. «Come fa a segnare se gioca solamente dei mezzi tempi? Serve continuità d’impiego per poter emergere e incidere».

David e Openda, invece, stanno faticando parecchio al primo anno in Italia. Stanno patendo il salto in un calcio più tattico come quello italiano? «Un po’ di tempo per adattarsi a un campionato differente va dato a entrambi. Detto ciò: se ci sono le qualità, alla lunga vengono fuori…».

Adesso dopo la maglia numero 10 ha ricevuto pure la fascia da capitano: una responsabilità in più che può galvanizzare il gioiellino turco? «Questa cosa non l’ho aff atto capita. Perché gli hanno dato la fascia a capitano?».

Presumibilmente per incentivarlo maggiormente o forse perché in questa Juve mancano i leader… «Per me è un errore dare la fascia da capitano a un ragazzo così giovane, caricandolo di responsabilità e pressioni esagerate. Oltretutto in rosa ci sono sicuramente elementi più esperti che possono ricoprire il ruolo senza appesantire il percorso di crescita di Yildiz».

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

"Juve, riparti da Madrid"

Dove può arrivare questa Juve? «Se gioca compatta e solida come a Madrid, può recuperare in classifi ca e lottare per il vertice. Il che non signifi ca vincere il campionato. Per quello manca qualcosa, ma almeno competere sì».

La classifica resta corta e ora per i bianconeri c’è il trittico Lazio- Udinese-Cremonese: l’occasione giusta per fare filotto? «Si, anche se non vanno sottovaluti gli avversari. Altrimenti si rischiano brutte figure e la Juve ne sa qualcosa: vedi le gare di Verona e Como. Potenzialmente sono tre sfi de che i bianconeri possono affrontare con fiducia. Le premesse sono buone, almeno per quanto visto col Real. Da lì si deve ripartire per dare continuità alle prestazioni».

La Lazio invece continua a vivere un periodo complicato, anche se all’Olimpico ha sempre fatto bene. «In casa hanno fi nora dato il meglio e restano una buona squadra. In organico ci sono giocatori abili, a partire da Zaccagni che possono fare la diff erenza con le loro giocate».

A Madrid si è rivisto un super Di Gregorio che ha sfoderato parate strepitose. Può essere un fattore in più per la risalita bianconera? «Indubbiamente è stato molto bravo e ha fatto vedere tutte le sue qualità. È uno degli elementi da cui bisogna ripartire».

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Dino Zoff non ha dubbi: «La gara di Madrid ha dimostrato che la Juve può giocarsela con tutti e che è in salute. Adesso però va data continuità a partire da domenica all’Olimpico contro la Lazio. Giocare contro i biancocelesti non è mai facile, ma mi aspetto dalla Juve una prestazione importante. Serve un successo per voltare pagina dopo gli ultimi risultati negativi, così da risalire in classifi ca e dare la svolta alla stagione». Parola di Campione del Mondo. Anzi, di una delle più grandi leggende del calcio italiano: non solo della Juventus dove comunque ha vissuto gli anni più belli della carriera. Da calciatore in bianconero ha vinto 6 Scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Coppa Uefa; mentre con la Nazionale è stato l’unico giocatore italiano a conquistare Mondiale (Spagna 1982) ed Europeo (Italia 1968). Anche da allenatore ha lasciato il segno, conquistando 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa al timone della Vecchia Signora. La Juve di Madrid può risalire in classifica? «Certamente. Col Real i bianconeri hanno giocato una buona partita e sono stati alla pari di una delle squadre più forti al mondo. Peccato per il risultato, anche se poteva starci il pareggio. È mancato solo il gol alla Juve…».

"David e Openda? Se ci sono qualità..."

A proposito: sono tre gare (Milan, Como e Real) che la Vecchia Signora non segna. Che succede agli attaccanti bianconeri? «Presi singolarmente mi verrebbe da dire che la Juve ha dei buoni attaccanti. Noto però che fanno fatica a creare occasioni da gol: serve un maggior supporto da parte del centrocampo».

Vlahovic era partito forte, ma ora si è di nuovo inceppato e non segna da un mese. «Come fa a segnare se gioca solamente dei mezzi tempi? Serve continuità d’impiego per poter emergere e incidere».

David e Openda, invece, stanno faticando parecchio al primo anno in Italia. Stanno patendo il salto in un calcio più tattico come quello italiano? «Un po’ di tempo per adattarsi a un campionato differente va dato a entrambi. Detto ciò: se ci sono le qualità, alla lunga vengono fuori…».

Adesso dopo la maglia numero 10 ha ricevuto pure la fascia da capitano: una responsabilità in più che può galvanizzare il gioiellino turco? «Questa cosa non l’ho aff atto capita. Perché gli hanno dato la fascia a capitano?».

Presumibilmente per incentivarlo maggiormente o forse perché in questa Juve mancano i leader… «Per me è un errore dare la fascia da capitano a un ragazzo così giovane, caricandolo di responsabilità e pressioni esagerate. Oltretutto in rosa ci sono sicuramente elementi più esperti che possono ricoprire il ruolo senza appesantire il percorso di crescita di Yildiz».

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