Luciano Spalletti non ha portato un gruppo di lavoro particolarmente folto. Per ingradire lo staff tecnico ci sarà tempo. Pochi, ma buonissimi. Persone della massima fiducia, che Lucio considera intoccabili. Professionisti sui quali non ci sono state discussioni con la Juve, che ha serenamente accettato le condizioni del nuovo allenatore. Sono quattro i collaboratori che hanno iniziato l’avventura con Spalletti a Torino. Il più inaspettato, per certi aspetti, è Giovanni Martusciello. Ischitano, juventino di titanio, era già passato dalla Continassa durante la gestione Sarri. Addirittura, per poche partite, nelle vesti di primo allenatore: Maurizio fu colpito da una polmonite di rientro dalla tournée in Cina, così Martusciello lo rimpiazzò nelle sfide contro Parma e Napoli.
I due motivi per Martusciello
Il suo ritorno alla Juve non era atteso per due motivi. Il primo perché Martusciello è reduce dall’esperienza alla Salernitana in Serie B, ma da primo allenatore. Il secondo, invece, è legato alla rinuncia di Daniele Baldini, figura da sempre centrale nello staff di Spalletti. Lucio e Giovanni hanno lavorato in sinergia soltanto nel biennio all’Inter, mentre l’idillio con Baldini non era mai stato interrotto. La rinuncia dell’ex difensore è legata a motivazioni personali. E Spalletti, nella definizione dello staff, è corso ai ripari affidandosi ad un uomo navigato come Martusciello.
