Lotito shock: “Minacce di morte quotidiane, vivo sotto scorta”

Il presidente della Lazio ha parlato a Radio Serie A: il rapporto con Sarri, Immobile e il mercato. Tutti gli argomenti trattati dal numero uno biancoceleste
Lotito shock: “Minacce di morte quotidiane, vivo sotto scorta”© www.imagephotoagency.it

La vittoria contro il Feyenoord in Champions ha permesso alla Lazio di salire al secondo posto in classifica e mettersi in una situazione favorevole per provare a raggiungere gli ottavi di finale. Un risultato molto importante in una serata speciale per i biancocelesti, per Immobile, l'attaccante ha raggiunto quota 200 reti col club, e per Lotito, presidente della società dal luglio del 2004. Proprio di questo ha parlato a Radio Serie A: "Tifo Lazio da quando avevo 5 anni e mi fu proposta questa sfida dal presidente Berlusconi, per il quale ho sempre provato affetto e stima. E’ stato un genio, dove è intervenuto ha portato risultati. In quel periodo, lui era premier e noi eravamo molto amici. Lui mi chiamò e mi disse che ero l’unico che poteva risolvere i problemi della Lazio. Aveva 550 milioni di debiti. Per tutti era considerata una sfida impossibile. Per me era una sfida al limite, che mi intrigava".

Lotito, i debiti e il percorso

"Sto ancora pagando i debiti dei miei predecessori. Ho fatto dilazionare il debito in 23 anni e pago 6 milioni ogni anno allo Stato, me ne mancano altri quattro e poi conto di chiudere la pratica" ha spiegato Claudio Lotito. "A oggi posso dire che la Lazio è una delle società più solide in Italia -ha continuato il presidente - con un patrimonio immobiliare e di valore assoluto della rosa di tutto rispetto". Sugli investimenti fatti: "Ho cercato di investire molto anche nelle infrastrutture perché voglio tramandarla a mio figlio Enrico, perché voglio prosegue nel percorso. Lui è già entrato nel sistema e si occupa del settore giovanile, sta lavorando con dedizione". Lotito poi ha anche parlato delle continue minacce: "Ricevo molte chiamate con minacce di morte, anche 300 al giorno. Vivo con la scorta per tutelarmi. Una persona normale si spaventerebbe, invece io vado avanti sapendo cosa ho fatto per il calcio". E sulla generazione d'oggi: "Bisognerebbe fare prevenzione ed educare i giovani alla legalità. Ultimamente sono venute meno le norme etiche. E’ un problema che parte dalla famiglia e passa dalla scuola. I giovani di oggi non hanno la capacità di relazionarsi a causa dei cellulari, non sanno più emozionarsi. I telefoni sono freddi. I ragazzi di oggi non sanno più dialogare, sono poco empatici". Immobile, le voci dall'Arabia e le situazioni Luis Alberto-Felipe Anderson...

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Lotito: "Immobile ha un contratto"

Claudio Lotito poi si è soffermato sulle voci sul futuro di Immobile: "E' il nostro capitano e con lui ho un rapporto famigliare e da parte nostra non c'è nessun intendimento ad alienarlo. Che lui possa andare in Arabia sarebbe una sorpresa perché c'è un contratto in atto e quindi si dovrebbe trovare un accordo nel caso. Per lui nutro un affetto particolare e nel calcio capitano momenti poco positivi, ma lui è un ragazzo di sani valori e principi, sono convinto si ritroverà". Su Luis Alberto: "Anche lui aveva ricevuto una proposta dall'Arabia ma ho ritenuto potesse incarnare lo spirito dello spogliatorio una volta partito Milinkovic e così è rimasto. Nella graduatoria interna è diventato secondo subito dopo Immobile ed è un riferimento per il gruppo. Ci mette determinazione, passione e sacrificio". E Felipe Anderson: "E' un ragazzo d'oro e con lui ho un'affinità elettiva oltre a un bel rapporto. Da parte mia e della società c’è totale disponibilità nel rinnovare il contratto". 

Lotito, rapporto con Sarri e mercato

In chiusura della lunga intervista con Radio Serie A il presidente della Lazio, Lotito, si è soffermato sul rapporto con Sarri: "Non abbiamo mai litigato e anzi con lui vado d'accordo. E' un grande insegnante di calcio ed è una persona particolare. Abbiamo sempre avuto confronti dialetti, qualcuno acceso sì ma mai oltre". E sul mercato: "Voleva Ricci e Berardi, ho cercato di raggiungere questi obiettivi ma ho ricevuto richieste fuori da ogni logica sia sul lato economico e sia sul valore del giocatore in relazione all'età. Abbiamo preso Rovella e non credo sia inferiore, come chi è arrivato tra gli altri non è inferiore a Zielinski, che resta sul mercato e non mi pare abbia tutti questi compratori. Lo stesso Berardi sta ancora a Sassuolo. Sarri dovrà impegnarsi per valorizzare i giocatori, il percorso è lungo ma è un lavoro che sa fare. I rimproveri sono sulla mentalità perché ha vinto con le più forti e perso con le più deboli". In chiusura sul derby: "Un campionato nel campionato e il cui risultato condiziona l'andamento della stagione. Due grandi risultati creano trasporto da parte della tifoseria come successo l'anno scorso. Spero che la squadra trovi la compattezza e la forza di esprimersi al 100%. Un evento particolarissimo, in città si vive e si soffre: i laziali soffrono in silenzio mentre dall'altra parte sono più caciaroni". 

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La vittoria contro il Feyenoord in Champions ha permesso alla Lazio di salire al secondo posto in classifica e mettersi in una situazione favorevole per provare a raggiungere gli ottavi di finale. Un risultato molto importante in una serata speciale per i biancocelesti, per Immobile, l'attaccante ha raggiunto quota 200 reti col club, e per Lotito, presidente della società dal luglio del 2004. Proprio di questo ha parlato a Radio Serie A: "Tifo Lazio da quando avevo 5 anni e mi fu proposta questa sfida dal presidente Berlusconi, per il quale ho sempre provato affetto e stima. E’ stato un genio, dove è intervenuto ha portato risultati. In quel periodo, lui era premier e noi eravamo molto amici. Lui mi chiamò e mi disse che ero l’unico che poteva risolvere i problemi della Lazio. Aveva 550 milioni di debiti. Per tutti era considerata una sfida impossibile. Per me era una sfida al limite, che mi intrigava".

Lotito, i debiti e il percorso

"Sto ancora pagando i debiti dei miei predecessori. Ho fatto dilazionare il debito in 23 anni e pago 6 milioni ogni anno allo Stato, me ne mancano altri quattro e poi conto di chiudere la pratica" ha spiegato Claudio Lotito. "A oggi posso dire che la Lazio è una delle società più solide in Italia -ha continuato il presidente - con un patrimonio immobiliare e di valore assoluto della rosa di tutto rispetto". Sugli investimenti fatti: "Ho cercato di investire molto anche nelle infrastrutture perché voglio tramandarla a mio figlio Enrico, perché voglio prosegue nel percorso. Lui è già entrato nel sistema e si occupa del settore giovanile, sta lavorando con dedizione". Lotito poi ha anche parlato delle continue minacce: "Ricevo molte chiamate con minacce di morte, anche 300 al giorno. Vivo con la scorta per tutelarmi. Una persona normale si spaventerebbe, invece io vado avanti sapendo cosa ho fatto per il calcio". E sulla generazione d'oggi: "Bisognerebbe fare prevenzione ed educare i giovani alla legalità. Ultimamente sono venute meno le norme etiche. E’ un problema che parte dalla famiglia e passa dalla scuola. I giovani di oggi non hanno la capacità di relazionarsi a causa dei cellulari, non sanno più emozionarsi. I telefoni sono freddi. I ragazzi di oggi non sanno più dialogare, sono poco empatici". Immobile, le voci dall'Arabia e le situazioni Luis Alberto-Felipe Anderson...

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