Tudor e la Juventus
"Al destino non ci credo. Ho fatto 7/8 anni là della mia vita, costruendomi come giocatore e come persona. Sono grato a loro, ho avuto compagni, allenatori e dirigenti che mi hanno fatto diventare quello che sono ora. Soprattutto dal punto di vista della cultura del lavoro che cerco di trasmettere ora come allenatore".
Transizione da Sarri
"Ci sono due cose che penalizzano la trasformazione. Una è che c’è stato un allenatore per tre anni, seconda è che era un allenatore forte che trasmetteva idee forti. Ma dall’altra parte è così, va accettato. Bisogna essere attenti nel fare le cose. Poi a voi piace parlare di moduli. C’è un’importanza ma non così importante come pensate. Parti con un modulo, poi se rompi gli schemi diventa un altro. E’ tutto il modo in cui lo fai che fa la differenza, non i numeri. Poi vedrete, ormai manca poco. Vedremo domani".
Colloquio con Immobile
"A Ciro ho parlato un paio di volte. L’ho visto bene e motivato. Penso che lui ci tenga alla Nazionale, è stato una parte importante. Dipende solamente da lui. Abbiamo parlato di questo argomento. L’ho visto voglioso, orgoglioso di fare. Sono due mesi che possono dargli grande guadagno. I gol li ha sempre fatti e li farà. Ci conto tanto, ha qualità non solo calcistiche ma anche umane. Lo conosco e sono convinto che saranno importanti questi due mesi che mancano alla fine".