Così Paolo Maldini, nella serata dell’euroderby con l’Inter: «Non siamo ancora con i top club, anche se siamo in semifinale di Champions League. Dobbiamo essere bravi a capire il momento e a fare investimenti ora per raggiungere quel livello». Così Stefano Pioli, nel dopopartita con la Juventus: «Se vogliamo essere competitivi in campionato e in Champions, la squadra va migliorata. Per due manifestazioni di questo livello servono giocatori forti». Salto di qualità: è quanto attende il Milan, una volta certificata la terza qualificazione consecutiva al torneo più importante in chiave europea. Perché i soldi che assicura sono tanti. L’approdo alla semifinale ha fruttato 85 milioni di montepremi Uefa, cui aggiungerne altri 42 di incassi. Il solo fatto di esserci è importante, andare avanti nella manifestazione è vitale.
Milan, un cambio di rotta senza cambiare le linee guida
Per questo il Milan dovrà operare un deciso cambio di rotta, senza rinnegare le linee guida di fondo. Perché i fatti hanno dimostrato che l’organico messo a disposizione del tecnico non reggeva il doppio impegno. Bene i giovani da valorizzare, senza però puntare esclusivamente su di loro: il mistero buffo intorno a Charles De Ketelaere ha rischiato di pesare oltremodo sugli equilibri, di cassa (32 milioni più bonus) e di campo (39 presenze, un assist, zero gol e presenza pressoché fissa in panchina). Certo, ci sono stati anche Thiaw e Pobega a fare da contrappeso, ma il belga - insieme con Adli e Vranckx - ci ricorda che serve un contesto ottimale ai giovani per rendere al meglio. Basti vedere le difficoltà del Kalulu attuale rispetto a quello di un anno fa. Stesso discorso per i parametri zero. Origi aveva in sé più domande che risposte, il futuribile ingaggio di Kamada (titolare e protagonista a Francoforte) segnerà una inversione di tendenza. Inversione che, comunque deve esserci anche da parte della proprietà. Il rinnovo di Leao è stato un segnale in questo senso. Giusto avere un occhio di riguardo per i conti ma, per sedersi con le grandi in maniera duratura, occorre investire. Che non significa spendere e basta, bensì spendere bene. Altro insegnamento di questa stagione.