Leao, l’asso Milan che fa l’operaio. E Pioli gongola

A Bologna ha chiuso con i crampi. Il tecnico: “Contentissimo, significa che ha dato tutto”
Leao, l’asso Milan che fa l’operaio. E Pioli gongola© canoniero

Un fallo al limite dell’area in fase difensiva, i crampi negli ultimi minuti di partita e 1,4 chilometri percorsi in più rispetto al solito. Se tre indizi fanno una prova, la prestazione di Leao a Bologna può dire molto sulle nuove consegne di Stefano Pioli per il campione portoghese del Milan. Il nuovo assetto rossonero - con un 4-3-3 più offensivo rispetto al precedente 4-2-3-1 anche perché a destra gioca un’ala più attaccante che centrocampista - richiede mansioni supplementari da svolgere per Leao.

Il prato del Dall’Ara aveva già inviato due segnali particolari. Il primo era andato in scena alla fine del primo tempo quando il numero 10 milanista aveva commesso un fallo al limite dell’area di Maignan in ripiegamento difensivo su Ferguson. Un intervento un po’ incauto perché effettuato quasi sulla linea dei 16 metri, tipico di chi non è abituato a frequentare certe zone del prato in missione di copertura. Insolito vedere Leao impegnato in un compito simile. Il secondo messaggio è arrivato al termine della ripresa con i crampi accusati dall’esterno sinistro. Nel dopo-partita Pioli, nel rassicurare sull’assenza di infortuni muscolari, ha scherzato esprimendo la sua soddisfazione per quel fotogramma mai visto in precedenza: «Sono contentissimo perché vuol dire che Rafa ha dato tutto». Non era solo una battuta, come chiarisce il terzo indizio che è statistico. A Bologna il portoghese ha percorso 9,843 chilometri. Nello scorso campionato la sua media di movimento a partita era stata di 8,391 chilometri (265° in questa voce della Serie A 2022-23). Un incremento di 1,45 chilometri rispetto alle sue abitudini.

Le parole di Pioli dopo Bologna-Milan

Come cambia il gioco di Leao

Tra i milanisti solo Reijnders, Krunic, Tomori ed Hernandez hanno preceduto Leao in questa graduatoria a Bologna. Unendo questi tre fattori, si capisce che il Leao 2023-24 dovrà offrire un contributo superiore a livello di campo coperto per facilitare la ricerca degli equilibri del nuovo Milan col tridente. Non c’è più un elemento tatticamente prezioso, come Salemaekers a destra, a equilibrare lo schieramento. Dall’altra parte adesso c’è un attaccante a tutti gli effetti: Pulisic o Chukwueze. Impossibile pensare solo a spingere sulla corsia mancina. Anche per questo motivo il Milan ha acquistato Okafor nonostante la conferma di Leao. La freccia svizzera, già individuata da Maldini e Massara come sostituto ideale in caso di cessione del portoghese prima del rinnovo del contratto, è arrivato comunque perché Leao potrebbe avere bisogno di rifiatare con maggiore frequenza di fronte a questi sforzi superiori. Il rimedio migliore è quello di avere un giocatore con caratteristiche molto simili per non avvertire troppo la differenza.

Bologna-Milan 0-2, la cronaca

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