MILANO - Un capitolo a parte della crisi rossonera lo merita Rafael Leao, l’uomo a cui il Milan ha deciso di affidare la propria immagine la scorsa estate; colui che - per qualità e status generale - a 24 anni e alla quinta stagione a Milano dovrebbe prendere per mano i compagni nel momento di difficoltà e aiutarli a trovare la retta via. Pioli e Ibrahimovic con Leao hanno fatto un grande lavoro negli anni scorsi: il portoghese è passato dall’essere un ragazzo di talento, ma discontinuo, a punto fermo ed elemento in grado, con le sue giocate, di indirizzare lo scudetto 2021-22.
Il Milan ha fatto tantissimo per Leao
Adesso però il Milan ha bisogno di più, chiede di più e deve avere di più, anche perché con Leao la società ha fatto un lavoro importantissimo. Rafa era in scadenza di contratto nel 2025 e, senza il rinnovo, questa stagione sarebbe stata un probabile bagno di sangue a livello mediatico, in attesa di arrivare a giugno. Invece a fine stagione scorsa il club ha prolungato fino al 2028, gli ha triplicato l’ingaggio, arrivato con i bonus a 7 milioni e, soprattutto, ha chiuso per conto suo la controversia legale con lo Sporting che da anni lo tormentava, versando al Lille 20 milioni che i francesi gireranno poi al club portoghese. In più gli ha consegnato la simbolica maglia numero 10, quella che fu - per dirne alcuni - di Rivera, Gullit, Savicevic e Seedorf.