Leao e l'idolo Ronaldo: "Posso arrivare ai suoi livelli". Su Pioli...

Il portoghese si è raccontato a Sky Sport in una lunga intervista dove ha spiegato il suo rapporto con il tecnico, il ritorno di Ibra e gli obiettivi

Non è stato sicurmente un ultimo periodo positivo per Rafael Leao. L'attaccante portghese del Milan non segna in Serie A dalla gara contro il Verona, la quinta giornata, mentre in Champions ha realizzato la rete bellissima con il Psg. Nell'ultimo turno con il Sassuolo, però, al momento della sostituzione è stato beccato da tutto San Siro per un'altra prestazione al di sotto delle sue potenzialità. Una reazione di pancia, figlia del momento che sta vivendo la formazione di Pioli. Un momento difficile, soprattutto dopo l'infortunio che l'ha tenuto fuori diverso tempo e in cui ora sta faticando a ritrovare le giocate che gli hanno permesso di prendersi lo status di giocatore importante dei rossoneri. Nelle ore successive ha risposto sui social ai fischi dei tifosi. Insomma la chiusura del 2023 non è stata proprio da ricordare per l'attaccante, ma a Sky Sport ha aperto il nuovo anno con una lunga intervista dove si è raccontato tra passato, presente e obiettivi con il suo Milan.

Leao, il Milan e gli obiettivi

Rafa Leao ha parlato degli obiettivi: “Siamo migliorati come squadra e siamo più forti dello scorso anno. Vogliamo provare a vincere qualcosa di importante, anche se in campionato non puoi lasciare troppi punti per strada ma la strada è ancora lunga". E sull'Europa League: "Vogliamo vincerla perché il Milan non l'ha mai vinta. Ibra ci aiuterà tantissimo con la sua esperienza e avendola vinta ci darà consigli preziosi". Poi sul rinnovo: "La società ha sempre saputo della mia volontà di voler restare un altro anno per il progetto sportivo e per far vedere il mio valore. Era solo una questione burocratica". Poi ricorda lo scudetto del 2021: "Non c'è un'immagine ma una partita, quella contro la Lazio con il gol di Tonali, che ci ha fatto capire che avremmo vinto". E sui tifosi: "Mi hanno messo una buona pressione. Voglio ringraziarli perché senza di loro non sarei il giocatore che sono". Il portoghese si è poi lasciato andare a una curiosità nel suo rapporto con Pioli...

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Leao, il rapporto con Pioli e Ibra

Il portoghese ha continuato parlando del suo rapporto cambiato con Pioli: "All'inizio con lui ho avuto un rapporto un po' strano. Il suo approccio era aggressivo, a me devi dire le cose giuste e dirette. Poi mi ha capito ed è cambiato. Mi chiamava spesso per chiedermi della famiglia, del modo di giocare. E' diventata una relazione come padre-figlio. Quando entro in campo ho la responsabilità di ripagare la sua fiducia. Mi ha aiutato a crescere e mi ha responsabilizzato e merita il meglio". Poi su Ibra: "I suoi consigli mi hanno aiutato tantissimo e il suo ritorno mi aiuterà ancora di più è fondamentale riaverlo con noi. Quando giocavo male mi parlava e mi trasmetteva una pressione positiva. Ho capito subito che voleva farlo per aiutarmi". Poi il rapporto con i compagni e la fascia da capitano: "I miei compagni si aspettano tanto da me e sapere questo mi motiva a dare sempre il massimo. Fascia? Contro il Verona mancavano Calabria e Theo, è stato un orogoglio per me e una gioia. Speriamo di essere capitano più volte". Il portoghese segue orme importanti tra idoli e una passione per la musica...

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Leao, gli idoli e la musica

Dal Milan ai suoi idoli: "Il mio idolo è Cristiano Ronaldo. Posso arrivare ai suoi livelli, però io non sono un giocatore egoista. Posso fare gol, ma se c'è un compagno gliela passo. In questo momento i numeri fanno la differenza, perché Mbappé, Messi, Haaland, Ronaldo sono ad alti livelli, i numeri parlano per loro. Quando metterò questa cosa qua nella mia testa potrò arrivare a quei livelli". Poi Leao ha messo in campo la sua Top 11: "4-3-3, in porta Maignan. In difesa Cancelo, Rúben Dias, Thiago Silva e Theo Hernandez. A centrocampo Bellingham, De Bruyne e Modric. In attacco Vinicius a destra, Leao a sinistra e Mbappé centravanti". Il portoghese ha continuato parlando della musica, una delle sue più grandi passioni: "Mi piace da sempre: mio papà era cantante e mio zio dj, l'ho sempre sentita vicina. Io ho iniziato a cantare in quarantena. Ho cominciato a scrivere dei momenti difficili, della mia vita e della famiglia. Con la musica voglio trasmettere una cosa importante, quella del mai arrendersi. 5 anni fa ero un bambino, oggi sono un giocatore importante e gioco per uno dei club migliori al mondo".

Leao, lo Sporting e il Lille

In chiusura Leao è tornato a parlare anche del suo passato. La prima esperienza con lo Sporting Lisbona: "Ho iniziato ad allenarmi con la prima squadra con Jorge Jesus. Nella mia testa pensavo sarebbe stato difficile perché lui normalmente non utilizzava i giovani. Mi è sempre stato vicino e mi ha dato tanti consigli. Poi contro il Porto sono stato convocato, sono entrato. Avevo 18 anni e non ero pronto. Abbiamo perso, ma ho fatto gol e da lì ho sentito che potevo fare qualcosa di importante. Sono stato anche fortunato". Poi sul Lille: "Sono stato 5 mesi in panchina e ho iniziato a pensate che non fosse stata la scelta migliorare andare in Francia. Io ero giovane e non vedevo la mia famiglia tutti i giorni, una situazione che mi ha fatto crescere. Magari se fossi rimasto in Portogallo non sarei il giocatore che sono oggi". 

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Non è stato sicurmente un ultimo periodo positivo per Rafael Leao. L'attaccante portghese del Milan non segna in Serie A dalla gara contro il Verona, la quinta giornata, mentre in Champions ha realizzato la rete bellissima con il Psg. Nell'ultimo turno con il Sassuolo, però, al momento della sostituzione è stato beccato da tutto San Siro per un'altra prestazione al di sotto delle sue potenzialità. Una reazione di pancia, figlia del momento che sta vivendo la formazione di Pioli. Un momento difficile, soprattutto dopo l'infortunio che l'ha tenuto fuori diverso tempo e in cui ora sta faticando a ritrovare le giocate che gli hanno permesso di prendersi lo status di giocatore importante dei rossoneri. Nelle ore successive ha risposto sui social ai fischi dei tifosi. Insomma la chiusura del 2023 non è stata proprio da ricordare per l'attaccante, ma a Sky Sport ha aperto il nuovo anno con una lunga intervista dove si è raccontato tra passato, presente e obiettivi con il suo Milan.

Leao, il Milan e gli obiettivi

Rafa Leao ha parlato degli obiettivi: “Siamo migliorati come squadra e siamo più forti dello scorso anno. Vogliamo provare a vincere qualcosa di importante, anche se in campionato non puoi lasciare troppi punti per strada ma la strada è ancora lunga". E sull'Europa League: "Vogliamo vincerla perché il Milan non l'ha mai vinta. Ibra ci aiuterà tantissimo con la sua esperienza e avendola vinta ci darà consigli preziosi". Poi sul rinnovo: "La società ha sempre saputo della mia volontà di voler restare un altro anno per il progetto sportivo e per far vedere il mio valore. Era solo una questione burocratica". Poi ricorda lo scudetto del 2021: "Non c'è un'immagine ma una partita, quella contro la Lazio con il gol di Tonali, che ci ha fatto capire che avremmo vinto". E sui tifosi: "Mi hanno messo una buona pressione. Voglio ringraziarli perché senza di loro non sarei il giocatore che sono". Il portoghese si è poi lasciato andare a una curiosità nel suo rapporto con Pioli...

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