Leao-Fonseca, alta tensione Milan: Barcellona all'orizzonte

Il giocatore avrebbe già dato mandato ai suoi agenti di trovare un’eventuale soluzione per gennaio:

MILANO - La polvere, ormai, è uscita da sotto il tappeto e non si può più nascondere. Tra Rafael Leao e Paulo Fonseca non c’è un grande feeling e questo non è più né un rumors né uno spoiler, ma è un dato di fatto. L’esclusione contro il Napoli ne è la certificazione di come l’allenatore e il suo numero 10 vedano le cose in maniera differente, quasi diametralmente opposta. Fonseca non transige sul concetto secondo il quale la squadra venga prima del singolo e, secondo il suo punto di vista, non ha visto quei miglioramenti che avrebbe voluto da parte di Leao nel corso di questi mesi. Internamente alle sacre mura dello spogliatoio di Milanello, in tanti si auspicavano che il rapporto tra i due connazionali potesse essere completamente diverso, confidando in una crescita ulteriore di Leao data, magari, da una comprensione più profonda – anche linguistica – da parte di Fonseca.

Tensione Fonseca-Leao: arriva Ibra

Così non è stato e il rapporto tra i due è tutt’altro che idilliaco. Fonseca, per ora, ha tenuto il punto e lo sta facendo sostanzialmente da solo, senza una presenza fissa o quasi a Milanello di qualche dirigente con il quale condividere in loco (e non via telefono) un determinato metodo e determinate scelte che coinvolgono quello che, ad oggi, è il giocatore più pagato della rosa. Dal canto suo Leao, al quale Fonseca ha chiesto lavori diversi rispetto alla gestione Pioli specie nella fase difensiva, ha provato ad applicarsi e qualche responsabilità ce l’ha sicuramente anche lui, forse troppo innamorato del lato estetico del gioco e meno di quello concreto, che poi è ciò che gli chiedono anche i tifosi da anni. Ma il punto è chiaro: così non si può andare avanti e c’è una necessità d’intervento da parte della società (ieri Ibrahimovic era a Milanello) per appianare una situazione che può diventare esplosiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Milan

Leao strizza l'occhio al Barcellona

Leao, a queste condizioni, sembra non esser disposto a rimanere tanto è vero che ci sarebbero delle indiscrezioni secondo le quali avrebbe dato mandato a chi lo rappresenta di tenere monitorata la situazione già per gennaio a meno che non cambino le cose con Fonseca o che non cambi la guida tecnica. Il Barcellona, secondo i media catalani, sarebbe sempre vigile su di lui anche se si vocifera di un possibile rinnovo di Raphinha. Non siamo ancora arrivati all’aut aut, ma ci siamo vicini e l’aria attorno a questo caso si è inasprita ulteriormente quando Fonseca ha confermato la formazione anti-Napoli, tenendo fuori Leao quando già mancavano – a vario titolo – Theo Hernandez, Reijnders, Gabbia, Abraham e Pulisic (poi entrato a gara in corso post gastroenterite). Il Milan attuale, forse, non si rende pienamente conto di quanto stiano pesando le assenze a Milanello di uomini di riferimento in grado di gestire anche queste situazioni.

Bomba a orologeria per Fonseca

E il rischio, grosso, è che la società si trovi una bomba a orologeria in casa che alimenta un generale malumore che avvolge tutto l’ambiente, interno ed esterno. Di sicuro c’è che tutto questo caos sta deprezzando Leao e questo, a chi comanda, non può fare certamente piacere. Fonseca è un “hombre vertical”, poco propenso a scendere a patti (a Roma ruppe con Dzeko), ma qui deve entrare in corsa la diplomazia e la gestione umana, ancor prima che tecnica, di un calciatore importante per la squadra (vista l’influenza che ha anche nello spogliatoio) e per la società.

Leao dovrebbe essere titolare domani sera contro il Monza dove torneranno anche Theo, Reijnders, Pulisic e probabilmente anche Calabria dal primo minuto. Lavoro parzialmente in gruppo per Abraham mentre Gabbia guarda al Real o al Cagliari.

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MILANO - La polvere, ormai, è uscita da sotto il tappeto e non si può più nascondere. Tra Rafael Leao e Paulo Fonseca non c’è un grande feeling e questo non è più né un rumors né uno spoiler, ma è un dato di fatto. L’esclusione contro il Napoli ne è la certificazione di come l’allenatore e il suo numero 10 vedano le cose in maniera differente, quasi diametralmente opposta. Fonseca non transige sul concetto secondo il quale la squadra venga prima del singolo e, secondo il suo punto di vista, non ha visto quei miglioramenti che avrebbe voluto da parte di Leao nel corso di questi mesi. Internamente alle sacre mura dello spogliatoio di Milanello, in tanti si auspicavano che il rapporto tra i due connazionali potesse essere completamente diverso, confidando in una crescita ulteriore di Leao data, magari, da una comprensione più profonda – anche linguistica – da parte di Fonseca.

Tensione Fonseca-Leao: arriva Ibra

Così non è stato e il rapporto tra i due è tutt’altro che idilliaco. Fonseca, per ora, ha tenuto il punto e lo sta facendo sostanzialmente da solo, senza una presenza fissa o quasi a Milanello di qualche dirigente con il quale condividere in loco (e non via telefono) un determinato metodo e determinate scelte che coinvolgono quello che, ad oggi, è il giocatore più pagato della rosa. Dal canto suo Leao, al quale Fonseca ha chiesto lavori diversi rispetto alla gestione Pioli specie nella fase difensiva, ha provato ad applicarsi e qualche responsabilità ce l’ha sicuramente anche lui, forse troppo innamorato del lato estetico del gioco e meno di quello concreto, che poi è ciò che gli chiedono anche i tifosi da anni. Ma il punto è chiaro: così non si può andare avanti e c’è una necessità d’intervento da parte della società (ieri Ibrahimovic era a Milanello) per appianare una situazione che può diventare esplosiva.

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