Monza, quei 45,7 milioni meglio spesi di sempre

Per la prima volta una neopromossa ha conquistato l'aritmetica salvezza con 6 giornate d'anticipo: c'è riuscita la squadra per la prima volta in A nei suoi 110 anni di storia. L'impresa comporta l'obbligo di riscatto di Caprari, Cragno, Marì, Pessina e Petagna (totale 39.520.000) nonché un premio salvezza di 6.164.500 euro
Monza, quei 45,7 milioni meglio spesi di sempre© Getty Images

La felicità del Monza si legge negli occhi dei Palladino, dei suoi giocatori e dei suoi tifosi. Traspare dalla soddisfazione di Adriano Galliani, dopo i 31 anni di gloria milanista, artefice di un altro, clamoroso exploit nella sua Brianza. Per la prima volta, una neopromossa ha conquistato l'aritmetica salvezza con 6 giornate d'anticipo: c'è riuscita la squadra che, sempre per la prima volta è scesa in lizza in Serie A nei suoi 110 anni di storia (ne compirà 111 il primo settembre prossimo, con la seconda partecipazione consecutiva al massimo torneo). L'impresa comporta l'obbligo di riscatto di Caprari dal Verona, Cragno dal Cagliari, Pablo Marì dall'Arsenal, Pessina dall'Atalanta e Petagna dal Napoli: in totale 39 milioni 520 mila euro, nonché un premio salvezza di 6.164.500 euro.

Monza, l'analisi delle operazioni

I numeri emergono dal bilancio del club al 31 dicembre 2022, consultato dal sito specializzato Calcio e Finanza. Alla sezione “obblighi verso altre società sportive”, la società specifica che, «nell’ambito delle operazioni di mercato, ha contratto obblighi verso altre società sportive soggetti all’avveramento di alcune clausole sospensive per un massimo di complessivi Euro 39.520.500». Denari «concernenti la trasformazione di alcuni trasferimenti temporanei in acquisizioni definitive ed i versamenti di quote aggiuntive del prezzo di alcuni diritti sportivi per cui alla data del bilancio non risultavano maturate le condizioni sospensive». Inoltre, la salvezza che garantisce la Serie A anche per la stagione 2023/2024 e gli obiettivi in parte combinati con obiettivi individuali, non raggiunti alla data di chiusura del presente bilancio e principalmente connessi a raggiungimento di un determinato numero di presenze nel campionato in corso, costituirebbe avveramento delle condizioni contrattualmente previste per il riconoscimento alla rosa calciatori ed allo staff di premi individuali fino ad un massimo di complessivi euro 6.164.500». Onere complessivo: 45 milioni 684 mila 500 euro, i denari meglio spesi di sempre, a giudicare dai risultati.

Galliani, la dedica a Berlusconi

Galliani ha dedicato l'exploit biancorosso a Silvio Berlusconi con parole di gratitudine mescolata alla sottolineatura del peso decisivo del patron biancorosso : "Berlusconi è l'uomo che ha permesso l'arrivo del Monza in Serie A dopo 110 anni di storia e la permanenza nel massimo campionato. Il nostro bilancio non può essere a posto, nel senso che Silvio Berlusconi come fa a portare una squadra dalla Serie C alla Serie A coi bilanci a posto? Tutti i tifosi del Monza devono sempre ringraziare la persona che ha consentito questo accadimento, mai successo in 110 anni, cioè portare il Monza in Serie A, quindi dico sempre grazie a Silvio Berlusconi. Ci siamo sentiti, spesso anche oltre la mezzanotte, è molto contento e felice di questa salvezza. Quando esce dall’ospedale? Sta ai medici dirlo, mi auguro e spero possa uscire il più presto possibile”.

Monza, Galliani su Palladino

Il pragmatismo di Galliani è proverbiale, quasi quanto la sua scaramanzia che, prima della salvezza, l'aveva indotto a rinviare ogni discorso sul futuro di Palladino: "Se l'allenatore rimane? Ci dobbiamo ancora vedere, ma l’accordo era che ci saremmo visti a salvezza raggiunta. Tutto qui, nessun allarme particolare. Noi ci siamo stretti la mano, io confido che troveremo anche l’accordo economico. La mano ce la siamo data per un altro anno a Monza”. Nessun volo pindarico sul futuro: le parole, riportate dall'Ansa confermano ancora una volta perché da quasi quarant'anni il vicepresidente vicario del Monza sia uno dei migliori dirigenti del nostro calcio. "Dobbiamo crescere. Se dovessi indicare un modello per noi direi il Sassuolo, approdato in Serie A per la prima volta dieci anni fa e non è mai più retrocesso. Poi si può arrivare a metà classifica, un po’ più su o un po’ più giù, ma quest’anno il Monza sta raggiungendo il suo obiettivo: io avevo detto decimo posto, tutti ridevano dandomi del pazzo, ma siamo lì”. E ancora: "Un’altra statistica è che da sempre 1,8 delle tre neopromosse retrocede, quindi un anno magari sono due e un altro anno magari è una sola. Significa però che quando vai in Serie A hai quasi due probabilità su tre di retrocedere: il Monza è riuscito a non farlo”. La chiosa non può che far piacere a Mancini: “Mercato con tanti italiani? È la filosofia del presidente Berlusconi. Lui avrebbe voluto tutti italiani, io ho negoziato che fino a tre stranieri come ai tempi del Milan li posso prendere. Noi siamo una squadra italiana, lo saremo anche l’anno prossimo con ancora più giocatori italiani. Il mercato parte quando finiscono i campionati, devono vedere i risultati anche degli altri. È ancora presto per il mercato”. Non è mai troppo presto per dire al Monza che ha fatto davvero una cosa grande. Grandiosa.

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