Il Monza italiano piace: l'eredità di Berlusconi

Calciatori made in Italy in campo per il 78% dei minuti e 8 o 9 sempre titolari, in media. Di Gregorio, 500’ imbattuto
Il Monza italiano piace: l'eredità di Berlusconi

"Vorrei un Monza giovane, fatto di italiani che possa un giorno arrivare in Europa". Anche stavolta Silvio Berlusconi ci aveva visto lungo. Il compianto patron biancorosso aveva dettato le linee guida del club in tempi non sospetti, quando la formazione brianzola navigava ancora in Serie C. Cinque anni dopo la squadra biancorossa veleggia in zona Conference e si appresta a sfidare domenica una big come la Roma, guardandola dall’alto in ballo in classifica. Mica male. Il tutto giocando regolarmente con 8-9 undicesimi tutti italiani nella squadra titolare. Esattamente quanto profetizzato nel 2018 dal Cavaliere. Sul mercato Adriano Galliani ha puntato sui calciatori nostrani, creando uno zoccolo duro granitico all’interno del quale far crescere i giovani talenti. Tutti rigorosamente Made in Italy. In difesa lo spagnolo Pablo Marì è l’unico “imbucato” all’interno di una retroguardia tutta tricolore, dove spiccano Izzo e Caldirola rigenerati dalla cura Palladino.

Monza, l'ennesimo capolavoro di Galliani

L’esperienza di D’Ambrosio e la freschezza di Andrea Carboni completano il reparto, che poggia come pietra angolare su Michele Di Gregorio (piace a 2 club inglesi). Il portiere scuola Inter è uno dei punti di forza assoluti della compagine monzese come testimoniano i 4 clean sheet iscritti a referto nelle prime 8 giornate di campionato. Numeri ancor più prestigiosi se consideriamo che DiGre non prende gol da ben 500 minuti. Tanta roba. Non a caso il Monza è imbattuto da 5 giornate e sogna il blitz corsaro all’Olimpico. Per chi l’anno scorso ha sbancato San Siro (Inter) e lo Juventus Stadium l’impresa appare possibile. A maggior ragione se consideriamo che in questa stagione i lombardi sono già stati protagonisti nello stadio romano, dove hanno imposto il pareggio alla Lazio. In quella occasione a segno andò Gagliardini, uno dei tanti acquisti griffati Galliani. Arrivato a parametro zero tra lo scetticismo generale, l’ex Inter ha preso in mano fin da subito le redini della mediana al fianco di capitan Pessina, che grazie alle brillanti prestazioni con i brianzoli ha riconquistato la Nazionale. Sugli esterni il Fanta Ciurria e il figlio d’arte Birindelli rappresentano ormai una garanzia. Il Monza ha regalato loro il palcoscenico della massima serie nella scorsa stagione ed entrambi hanno colto l’occasione al volo, dimostrando di essere decisivi e importanti anche in A dopo le annate ruggenti al piano di sotto. Sulla corsia mancina staziona uno dei pochi stranieri del Monza: quel Kyriakopoulos che ha l’ingrato compito di non far rimpiangere Carlos Augusto volato all’Inter. Il greco piano piano sta ritagliandosi uno spazio significativo: gli mancano solo i gol del predecessore per offuscarne il ricordo.

Colpani super, Vignato in rampa di lancio: il reparto offensivo

Sulla trequarti il Monza si gode l’esplosione di Andrea Colpani (4 gol in 8 presenze), che sta letteralmente incantando con le sue giocate. Gol da cineteca che hanno incuriosito anche Spalletti che lo segue per la Nazionale e soprattutto hanno attirato le attenzioni delle big (Inter e Milan). Al fianco del Flaco è in rampa di lancio il classe 2004 Vignato (a segno contro la Salernitana) che prova a soffiare il posto al portoghese Mota Carvalho. L’Ital-Monza al centro dell’attacco ha poi un brianzolo doc: Colombo (nativo di Vimercate). Gli italiani hanno giocato finora il 78,3% dei minuti a disposizione. Nessuno come il Monza in Serie A crede nei talenti italiani. Per la gioia di Silvio che da lassù si gode la realizzazione del suo progetto.

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