Dany Mota si è ripreso il Monza. E rilancia la sfida a Leao

L’attaccante di Palladino era il titolare nell’Under 21 del Portogallo all’Europeo 2021, mentre il milanista era la sua riserva. Domenica ha deciso il match con il Genoa, ota è pronto a provarci col Milan

C’era una volta un attaccante del Monza che oscurava nella sua Nazionale la stella nascente del Milan, costringendola puntualmente ad accomodarsi in panchina nelle occasioni più importanti. Ovvero nelle gare che contano. Tipo i quarti di finale dell’Europeo Under 21. È il 31 maggio 2021, quando il Portogallo travolge 5-3 l’Italia. E dire che gli azzurri non schieravano una formazione affatto male: tra i pali c’era Carnesecchi, in difesa gente come Ranieri e Bellanova, in mezzo al campo Frattesi e Rovella con davanti il duo Scamacca-Raspadori. Eppure a brillare più di tutti quelli sera fu chi costringeva il milanista Leao a guardarlo mestamente dalla panchina: Dany Mota Carvalho. Due anni e mezzo dopo la storia si è totalmente capovolta. Rafa adesso è una superstar dopo lo scudetto vinto da Mvp della Serie A (2022) e prodezze da cineteca, mentre colui che ai tempi lo oscurava si barcamena a pochi chilometri di distanza a Monza, provando a esplodere definitivamente.

La prestazione da urlo con la Juve

D’altronde le potenzialità Mota le avrebbe tutte. Quello che gli manca è la continuità. L’anno scorso sfoderò una prova da urlo sul campo della Juventus, trascinando la squadra di Palladino al clamoroso successo per 2-0 contro i bianconeri. Alla fine della stagione però le reti furono soltanto 5. Poche per ripartire da titolare nella stagione successiva. E così l’attaccante nato nel 1998 in Lussemburgo (i genitori erano emigrati per motivi lavorativi) ha dovuto aspettare con pazienza la sua occasione. Arrivata e colta domenica all’U-Power Stadium contro il Genoa, quando Dany ha vestito i panni del match-winner pur entrando dalla panchina. Il viatico migliore in vista del faccia a faccia con l’amico-rivale Leao di San Siro in programma domenica alle 12.30. Mota Carvalho vuol provare a risultare indigesto per i rossoneri cercando, magari proprio con un suo gol, di fermare quel Diavolo contro cui il Monza non ha mai fatto punti. L’unica big di A capace di uscire indenne dagli scontri contro gli ammazza-grandi biancorossi. Una tendenza che va subito invertita.

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Da Zaniolo a Cristiano Ronaldo

Anche perché pure per Mota non è troppo tardi. Se iniziasse a segnare con continuità, potrebbe puntare in futuro a giocare di nuovo con Leao nel Portogallo. E perché no, diventare un elemento di livello internazionale come molti pronosticavano ai tempi dell’Entella, dove lo portò Andrea Grammatica e faceva coppia con Zaniolo in Primavera. Un tandem che a livello giovanile regalava spettacolo. Tanto da affacciarsi in prima squadra e spiccare il volo verso le big di Serie A: Nicolò all’Inter e Dany alla Juve. Lì dove ha potuto conoscere da vicino il suo idolo Cristiano Ronaldo.

Dany Mota ai tempi della Juve U23

Anche se Mota militava nell’Under 23, dove comunque lascia il segno. Tanto che nel gennaio 2020 a contenderselo ci sono Adriano Galliani e la famiglia De Laurentiis, che lo vorrebbe tesserare per il Napoli per poi mandarlo in prestito al Bari. Il corteggiamento più convincente alla fine è quello monzese grazie a uno dei classici blitz del Condor. In Brianza la punta partecipa da protagonista al doppio storico salto dalla C alla A e adesso reclama più spazio per cercare di aiutare la squadra ad arrampicarsi fino all’Europa. La zona Conference è vicina e non è vietato sognare. Dovesse riuscire nell’impresa, a Monza potrebbero dedicargli una canzone come fece Jack De col brano “Da Da” quando Mota portò l’Entella in B a suon di gol.

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C’era una volta un attaccante del Monza che oscurava nella sua Nazionale la stella nascente del Milan, costringendola puntualmente ad accomodarsi in panchina nelle occasioni più importanti. Ovvero nelle gare che contano. Tipo i quarti di finale dell’Europeo Under 21. È il 31 maggio 2021, quando il Portogallo travolge 5-3 l’Italia. E dire che gli azzurri non schieravano una formazione affatto male: tra i pali c’era Carnesecchi, in difesa gente come Ranieri e Bellanova, in mezzo al campo Frattesi e Rovella con davanti il duo Scamacca-Raspadori. Eppure a brillare più di tutti quelli sera fu chi costringeva il milanista Leao a guardarlo mestamente dalla panchina: Dany Mota Carvalho. Due anni e mezzo dopo la storia si è totalmente capovolta. Rafa adesso è una superstar dopo lo scudetto vinto da Mvp della Serie A (2022) e prodezze da cineteca, mentre colui che ai tempi lo oscurava si barcamena a pochi chilometri di distanza a Monza, provando a esplodere definitivamente.

La prestazione da urlo con la Juve

D’altronde le potenzialità Mota le avrebbe tutte. Quello che gli manca è la continuità. L’anno scorso sfoderò una prova da urlo sul campo della Juventus, trascinando la squadra di Palladino al clamoroso successo per 2-0 contro i bianconeri. Alla fine della stagione però le reti furono soltanto 5. Poche per ripartire da titolare nella stagione successiva. E così l’attaccante nato nel 1998 in Lussemburgo (i genitori erano emigrati per motivi lavorativi) ha dovuto aspettare con pazienza la sua occasione. Arrivata e colta domenica all’U-Power Stadium contro il Genoa, quando Dany ha vestito i panni del match-winner pur entrando dalla panchina. Il viatico migliore in vista del faccia a faccia con l’amico-rivale Leao di San Siro in programma domenica alle 12.30. Mota Carvalho vuol provare a risultare indigesto per i rossoneri cercando, magari proprio con un suo gol, di fermare quel Diavolo contro cui il Monza non ha mai fatto punti. L’unica big di A capace di uscire indenne dagli scontri contro gli ammazza-grandi biancorossi. Una tendenza che va subito invertita.

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