De Laurentiis sulla finale di Conference League
Il presidente del Napoli vedrà la finale di Conference tra Fiorentina e West Ham? "Sì, la guarderò, ma non tanto perché io sia interessato a Italiano. A Italiano ho fatto i complimenti andando a salutarlo nello spogliatoio, evitando qualcun altro, quando ci ha battuto con lo Spezia qualche anno fa al Maradona. Italiano è un bravissimo allenatore, ma è impegnato con la Fiorentina. Non è corretto andare a rompere gli equilibri in un club di amici, che la pensano come me, che fanno le battaglie con me. Poi se Italiano dovesse decidere lui di rompere gli equilibri col suo club, allora io a quel punto potrei anche prenderlo in considerazione. Ma nella mia lista di 40 nomi io non l'ho messo perché sapendo che ha un contratto".
De Laurentiis ancora su Giuntoli
All'ennesima domanda su Giuntoli, De Laurentiis interrompe così il giornalista: "Ma perché dobbiamo parlare del direttore sportivo? Ho già detto ciò che è. Voi siete venuti qui per partecipare a una conferenza stampa sul ritiro. Il Napoli è considerato il 17esimo club al mondo, perché si deve parlare del direttore sportivo? Una figura per quanto importante non centrale per la prossima stagione, che non sarà basata su un direttore sportivo".
De Laurentiis e gli alleati in Lega
Interpellato sul tema stadio, De Laurentiis spiega come stanno attualmente le cose: "Il calcio italiano è indietro di almeno dieci anni. Questo vuol dire che abbiamo molte cose da cambiare. Ma quelle cose che non andavano bene 5-10 anni fa non si possono cambiare oggi come le avremmo cambiate allora. Un bel giorno convocai tutti voi giornalisti, dopo la Serie A, e vi spiegai la differenza tra stadio reale e stadio virtuale. E da quel momento lì questo stadio virtuale è cresciuto, siamo passati ad altre televisioni, io dico da anni che dovremmo avere il nostro canale della Lega. E' chiaro però che se hai dei fondi tra gli altri club, con chi parli? Chi sono i miei compagni di rotta? La Fiorentina la pensa come me, Friedkin della Roma la pensa come me, Scaroni del Milan, che è un top manager, la pensa come me. Quindi bisogna capire chi sono quelli interessati alle vie più semplici. Io spiego che se vengono i fondi, voi dovete spiegarmi questi fondi cosa ne sanno di calcio. Fare il driver di un club calcistico non è semplice, bisogna avere skills e conoscenza. Io sono un imprenditore, le mie progettualità non sono mai scriteriate".