Napoli, Mazzarri e quella sfida ai sarcasmi e agli errori

L’ex tecnico di Cagliari e Torino è un bravissimo allenatore e un grande conoscitore di calcio e di calciatori, che ha fatto molte più volte bene che male
Napoli, Mazzarri e quella sfida ai sarcasmi e agli errori© FOTO MOSCA

Conoscendolo, viene da scommettere che una parte di lui - pure persona concretamente ancorata alla realtà fattuale e quasi avulsa da quella virtuale - avrà già le balle in giostra per tutti i “meme” irridenti, legati al suo personaggio, subito tornati a spopolare sui social: dalle immagini in cui indica l’orologio ai fotomontaggi con il prodotto che ordini (la faccia di Tudor) e quello che ti arriva a casa (la faccia di Mazzarri) fino alle scuse celebri tipo quelle sul giocatore con la diarrea e sul compleanno di Cavani, su Conte che aveva copiato il suo sistema di gioco e sul gol da assegnare ogni tot calci d’angolo battuti e pali colpiti. Ma un’altra parte di Walterone, quella più consistente, se ne sbatterà altamente e anzi sarà da ieri mattina al lavoro nella convinzione non solo di riportare il Napoli in Champions, ma addirittura di convincere De Laurentiis a trasformare in contratto vero questo part-time da 7 mesi accettato perché la voglia di tornare in panchina era più forte di quella di fumare. E perché il modo pessimo in cui erano finite le avventure con il Torino (dove molti rimpiangono quel 7° posto come un’età dell’oro) e l’anno scorso il Cagliari gli era rimasto sul gozzo, altro che le prese in giro sul web.

Mazzarri al posto di Tudor: le ironie sul nuovo allenatore del Napoli
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Mazzarri al posto di Tudor: le ironie sul nuovo allenatore del Napoli

Mazzarri, l'usato sicuro dopo gli errori di ADL

È, Walter Mazzarri, un bravissimo allenatore e un grande conoscitore di calcio e di calciatori, che ha fatto molte più volte bene che male, pagando in maniera spropositata gli insuccessi a livello d’immagine. Al massimo è un po’ datato in certi convincimenti e nei metodi, WM, ma siccome di rivoluzionari del calcio in giro non è che ne vediamo tanti, capiamo perché De Laurentiis - al netto del voler avere le mani libere su rinnovi e futuro - alla fine abbia optato per l’usato sicuro: conoscenza dell’ambiente, relazioni personali già testate. Forse ha capito di aver toppato, il patron del Napoli: sia nella scelta del dopo Spalletti sia nell’aver smontato una struttura dirigenziale che con Giuntoli a capo aveva funzionato come ‘nu babbà. Ha sbagliato pure nel delegittimare in anticipo l’imprudente Garcia, andato a scardinare - in uno slancio eccessivo di fede in sé stesso: vedi la gestione un po’ da aspirante fenomeno di Osimhen e (soprattutto) Kvara - meccanismi di gioco e dinamiche di spogliatoio in grado di camminare sulle proprie gambe. Ecco, una sciocchezza del genere Mazzarri, la cui autostima non sfocia nella presunzione, non l’avrebbe mai commessa. Mo’ capiremo se a 62 anni ha ancora la testa e le energie per ripartire da giovanotto e non da pre-pensionato oppure se, mettendosi a riguardare nel cantiere Napoli, si farà bastare quest’inedita dimensione da aggiustatore/normalizzatore un tanto al chilo e al mese.

Ufficiale: Napoli, Walter Mazzarri è il nuovo tecnico
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Ufficiale: Napoli, Walter Mazzarri è il nuovo tecnico

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