Conte: "Le sconfitte mi hanno reso cattivo. Var? Quanti insulti per l'Inter, ma qualche arbitro…"

Le dichiarazioni dell'allenatore del Napoli in conferenza stampa in vista della sfida scudetto contro il Cagliari

Novanta minuti per festeggiare, il Napoli contro il Cagliari ha un solo obiettivo: la vittoria. Con i tre punti, i partenopei eviterebbero di fare calcoli e collegarsi a distanza sul campo di Como-Inter. Conte non vuole distrazioni e in conferenza stampa ha presentato il match contro la squadra di Nicola (qui le sue dichiarazioni). L'allenatore è poi ritornato anche sul lungo discorso arbitri-Var, mettendo in mezzo anche i nerazzurri.

Napoli-Cagliari, conferenza Conte

"Cosa si prova alla vigilia di una sfida così importante? Tanta voglia di scendere in campo e giocare. Veniamo da una stagione bella stressante e questa potrebbe essere l'ultima partita che chiude una stagione per me in una nuova piazza, in un ambiente nuovo, dove sentiamo adesso la responsabilità di regalare qualcosa di storico ai tifosi" - ha detto Conte in conferenza stampa. Poi ha proseguito: "Vincerà la più forte o la più brava? Parto da un presupposto, la mia esperienza mi ha sempre detto che i campionati li vincono le squadre che hanno meritato di più. Sono 38 partite a differenza di tornei brevi dove è importante il sorteggio, squadre con squalificati e infortunati ecc. Essendo più breve il percorso può spuntare qualcosa di diverso, invece 38 partite sono tante". 

 

 

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"Specialista? Sì, anche delle sconfitte. Per questo sono cattivo"

"Specialista? Lo sono sia in vittorie che in sconfitte, se uno va a vedere quante finali ho perso da calciatore tra Champions, Mondiali, Europei e tante altre... Io cerco di essere specialista nell'aiutare il mio club a fare del nostro meglio, se poi questo ci porta ad essere vincenti per me è una grande soddisfazione. Non voglio che si dimentichi che ho subito tante sconfitte che mi hanno fatto diventare molto cattivo" - ha spiegato Conte. Sulla squalifica: "Dispiace perché dopo un campionato del genere avrei voluto essere lì, ma ho fiducia in tutti. Ma anche dalla tribuna il mio cuore sarà in panchina. Avrò due cuori". Poi ha proseguito: "Se ho cercato di distrarmi in questi giorni? Umanamente è difficile, ci riesco quando mangio, più a cena. Poi ovviamente quando riesco a dormire. La settimana è stata bella intensa e piena di emozioni, la mente porta dappertutto. Dobbbiamo cercare di rimanere focalizzati e concentrati su questa partita che è la più importante della stagione e decide che tipo di stagione hai avuto: ottima o superlativa".

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"Spinta e pressione, sento di dover ripagare tutti"

"La situazione non è cambiata rispetto alla settimana scorsa, sia per la forma sia per gli infortunati", ha detto l'allenatore del Napoli. Poi ha aggiunto: "Come si affronta una partita così, aggredendo o attendendo? Penso che alla fine non cambi niente, abbiamo cercato sempre di aggredire le partite, è il mio credo. A volte ci riusciamo meglio a volte no, dipende anche dall'avversario. Dovremo rispettare al 100% l'avversario per vincere la partita. Ho ricordato un po' le mie esperienze calcistiche e tramite quelle vicende cerchi di dare degli input o avvertimenti". Poi Conte è ritornato sullo slogan "Amma faticà" detto a inizio stagione: "Anche domani sera bisognerà lavorare bene in tutti i reparti, dobbiamo continuare a lavorare insieme. Tutto questo ci ha portato ad essere oggi qui a parlare di qualcosa di speciale. Il lavoro va finito. Che stagione è stata per me? Molto impegnativa. La prima cosa che ho detto a Dimaro è stata "è la prima volta che ricevo prima di dare". Per me aver ricevuto una grande stima, ancora prima di dismostrare è stata una spinta e allo stesso tempo una pressione importante, un peso sulle spalle. Senti di dover ripagare gente che ha fiducia sulla carriera e il curriculum. Qualsiasi cosa che è stata fatta si è detto che è stata fatta per Conte ed è brutto. Tutto quello che è stato fatto è stato fatto per tutti, non solo per me".

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Conte sul Var e il doppio peso mediatico

"Se voglio dire qualcosa ai tifosi? Dire qualcosa al tifoso napoletano mi risulta difficile, spesso e volontieri durante l'anno ho detto che possono cambiare i giocatori, proprietari e allenatori, ma mai la passione della gente che è smisurata. Quindi non posso dire niente perché abbiamo avuto tutto da parte loro, anche nei momenti in cui abbiamo zoppicato un pochino. Devono continuare ad essere quello che sono" - ha ribadito Conte. Sulla gestione del Var e degli arbitri dopo l'ultima giornata e le tante polemiche dell'Inter e l'episodio Neres: "Quello che ho dovuto dire l'ho detto. La cosa che mi fa piacere è che qualche arbitro ha anche apprezzato quello che ho detto.C'è da migliorare la comunicazione. Abbiamo gli arbitri più bravi e ve lo posso assicurare visto che ho allenato anche in Inghilterra. Con il Var bisogna lavorare tanto, serve più chiarezza per capire quando può intervenire o no, non l'ho ancora capito. Però ho visto che tutti si sono lamentati, chi più chi meno, quando si veniva toccati. Però nessuno ha avuto la eco che ho avuto io quando mi sono lamentato con l'Inter. Hanno fatto trasmissioni a insultare il sottoscritto. Conta anche la differenza in base a chi dice le cose. La mia risonanza è diversa da quella degli altri".

 

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Novanta minuti per festeggiare, il Napoli contro il Cagliari ha un solo obiettivo: la vittoria. Con i tre punti, i partenopei eviterebbero di fare calcoli e collegarsi a distanza sul campo di Como-Inter. Conte non vuole distrazioni e in conferenza stampa ha presentato il match contro la squadra di Nicola (qui le sue dichiarazioni). L'allenatore è poi ritornato anche sul lungo discorso arbitri-Var, mettendo in mezzo anche i nerazzurri.

Napoli-Cagliari, conferenza Conte

"Cosa si prova alla vigilia di una sfida così importante? Tanta voglia di scendere in campo e giocare. Veniamo da una stagione bella stressante e questa potrebbe essere l'ultima partita che chiude una stagione per me in una nuova piazza, in un ambiente nuovo, dove sentiamo adesso la responsabilità di regalare qualcosa di storico ai tifosi" - ha detto Conte in conferenza stampa. Poi ha proseguito: "Vincerà la più forte o la più brava? Parto da un presupposto, la mia esperienza mi ha sempre detto che i campionati li vincono le squadre che hanno meritato di più. Sono 38 partite a differenza di tornei brevi dove è importante il sorteggio, squadre con squalificati e infortunati ecc. Essendo più breve il percorso può spuntare qualcosa di diverso, invece 38 partite sono tante". 

 

 

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