Andrea PivaMeret 8
Ok la solidità difensiva, ok l’organizzazione della squadra, ma se il Napoli ha la miglior difesa del campionato buona parte del merito va data al suo numero 1. Ha chiuso la sua porta tante volte, mettendo letteralmente le proprie mani sul quarto scudetto della storia del Napoli, risultando spesso decisivo con le sue parate.

Di Lorenzo 8
Leader dentro e fuori dal campo: da buon capitano ha trascinato la squadra nei momenti più difficili. Conte non ha mai rinunciato a lui, se non quando obbligato a farlo per via di una squalifica: è stato un vero pendolino sulla destra e ha segnato anche alcuni gol pesanti come quello della vittoria sul Lecce all’andata.

Rrahmani 8
«Tu non puoi passare». Non c’è citazione migliore che questa de Il Signore degli Anelli per descrivere la stagione di Rrahmani. Tante volte è sembrato che lo dicesse agli attaccanti avversari: è stato un muro davanti alla porta, tenace in marcatura, sempre attento e sicuro, è stata una delle colonne portanti di questo Napoli.

Buongiorno 7.5
Se Conte l’ha voluto così fortemente per rinforzare la difesa un motivo ci doveva essere. Per Buongiorno è stata la stagione della maturità, a Torino aveva già dimostrato di essere un centrale tignoso, a Napoli lo ha confermato con un campionato di alto livello. Ha dato tutto, qualche infortunio lo ha limitato nel finale.

Olivera 7.5
Due anni fa aveva avuto un ruolo più di secondo piano nella vittoria dello scudetto, stavolta invece è stato uno dei protagonisti principali. Olivera non è stato soltanto il terzino sinistro della squadra ma si è rivelato essere un jolly prezioso per Conte che lo ha anche utilizzato come centrale di difesa, soprattutto nelle ultime partite.

Spinazzola 7
Tuttofare della fascia sinistra. Nella prima parte di stagione si è spesso alternato a Olivera, poi ha saputo ritagliarsi sempre più spazio giocando anche come esterno d’attacco quando Neres non era a disposizione. Tanta corsa e spinta sulla fascia sinistra, si è rivelato una risorsa importante a disposizione di Conte.

McTominay 9
Semplicemente devastante, l’uomo in più del Napoli. È un centrocampista ma ha segnato più di molti attaccanti della Serie A, ha preso per mano la squadra e l’ha trascinata nel momento più complicato della stagione. E pensare che se Brescianini non avesse scelto l’Atalanta forse non lo si sarebbe visto in maglia azzurra.

Lobotka 8
Passare la palla a lui vuol dire metterla in cassaforte. È stato il cervello del Napoli, l’uomo d’ordine in mezzo al campo, il giocatore capace di trovare sempre il corridoio giusto. Era stato la guida verso il tricolore della squadra di Spalletti, lo è stato anche quest’anno della formazione di Conte.

Politano 8
Ma quanto corre Politano? È la domanda che un po’ tutti si sono posti quest’anno. Della fascia destra del Maradona conosce a memoria ogni singolo filo d’erba perché per tutto il campionato l’ha percorsa in tutta la sua lunghezza, tanto che spesso lo si è visto anche nella posizione di terzino per dare una mano alla squadra.

Neres 7
Nella prima parte di stagione è stato il dodicesimo titolare del Napoli, il subentrante di lusso capace di spaccare le partite con la sua velocità e la sua tecnica. La partenza di Kvaratskhelia gli ha permesso di avere più spazio, peccato per quegli infortuni che lo hanno limitato nell’ultima parte di stagione.

Raspadori 7.5
Quando il gioco si fa duro, Raspadori comincia a giocare. Ha vissuto un girone d’andata quasi da comparsa, poi si è preso la scena ed è diventato uno degli attori principali del Napoli proprio nel momento in cui i punti hanno iniziato a valere di più, segnando anche gol fondamentali nella corsa allo scudetto.

Lukaku 8.5
Si è presentato con un gol al 92’ contro il Parma, poi ha dimostrato di non essere solamente un ottimo uomo d’aerea: ha fatto dimenticare Osimhen, protetto palloni su palloni, lottato, segnato ma anche fatto segnare, basti pensare che è andato in doppia cifra sia per quel che riguarda i gol che gli assist.

Anguissa 8.5
Non è soltanto tornato a essere il centrocampista del Napoli di Spalletti: ha fatto anche meglio, soprattutto in termini di gol. Pesantissimo quello al 96’ al Parma alla prima stagionale al Maradona che ha permesso agli azzurri di portare a casa i primi tre punti e lasciarsi alle spalle l’inizio shock con il pesante ko di Verona.

Conte 10
I miracoli a Napoli li fa San Gennaro ma quello che ha fatto Conte si avvicina molto: ha preso una squadra reduce da uno dei peggiori campionati della storia recente, ha perso Kvaratskhelia a gennaio, eppure ha vinto riportando la squadra azzurra davanti a tutti, anche all’Inter finalista di Champions.

Gli altri
SCUFFET 6
Attento quando ha sostituito Meret.
JUAN JESUS 6.5
Una certezza, sempre affidabile.
MAZZOCCHI 6.5
L’uomo delle battaglie nei minuti finali.
GILMOUR 6.5
Quando è stato necessario ha sostituito bene Lobotka.
BILLING 7
Il suo gol all’Inter si è rivelato determinate.
NGONGE 6
Non ha trovato molto spazio.
SIMEONE 6
Ha svolto bene il compito di vice Lukaku.
KVARATSKHELIA 7
Una prima parte di stagione importante, poi a gennaio è passato al Psg.
RAFA MARIN ng
Ha avuto poco spazio.
OKAFOR ng.
Non ha inciso
McTominay 9
Semplicemente devastante, l’uomo in più del Napoli. È un centrocampista ma ha segnato più di molti attaccanti della Serie A, ha preso per mano la squadra e l’ha trascinata nel momento più complicato della stagione. E pensare che se Brescianini non avesse scelto l’Atalanta forse non lo si sarebbe visto in maglia azzurra.
