Argentina, Dybala si racconta tra Mondiale, lacrime e il ricordo del padre

La Joya riavvolge il nastro e torna a quell'infortunio contro il Lecce che gli sarebbe potuto costare la convocazione a Qatar 2022: ecco le sue parole
Argentina, Dybala si racconta tra Mondiale, lacrime e il ricordo del padre© EPA

Nel match contro Panama (2-0) all'Estadio Monumental di Buenos Aires, il primo dopo il trionfo Mondiale in Qatar, Paulo Dybala è partito dalla panchina ed è entrato al 60' al posto di Angel Di Maria. Grande accoglienza per la Seleccion di Lionel Scaloni che, lo scorso 18 dicembre, battendo al Lusail Iconic Stadium di Doha la Francia ai calci di rigore regalava al suo popolo il terzo alloro mondiale dopo quelli del 1978 e 1986. Festa grande, dunque, sugli spalti - erano oltre 83mila - e in campo.

Dybala, da un rigore a un altro 

Al triplice fischio, la Joya ha riavvolto il nastro tornando a qualche mese fa e in particolare a quell'infortunio contro il Lecce mentre calciava un calcio di rigore che gli sarebbe potuto costare la convocazione alla manifestazione iridata: "È una bella storia, perché il mio infortunio è stato dovuto a un rigore e ho potuto festeggiare con un altro penalty". Sì, perché nella finale contro i Galletti l'ex Juventus è entrato a gara in corso prendendosi la responsabilità e trasformando il tiro dagli undici metri nella lotteria dei rigori. "Quando è toccato a me non era facile, perché mi venivano in mente tante cose - prosegue -. In quel momento la verità era che ero molto determinato a pensare a quello che avrei fatto. Sapevo che quando Scaloni mi ha chiamato era per i rigori, non è stato facile, quella passeggiata è molto lunga, ma ero sicuro e per fortuna è andato bene".

Dybala e la dedica speciale al padre

L'emozione ha poi preso il sopravvento quando ha ricordato il papà, morto di tumore quando lui era poco più che adolescente: "Recentemente stavo andando a dormire con Oriana e abbiamo iniziato a parlare un po'. Non avevo pianto prima di allora, era la prima notte che piangevo pensando al Mondiale e al mio vecchio che non era stato con me ad alzare la Coppa e tanti ricordi sono affiorati". Un omaggio speciale: "Se qualcuno se lo meritava era lui, per tutta la fatica che faceva per portarmi ad ogni allenamento. Lo ringrazio per tutto quello che mi ha dato e deve essere molto felice".

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