Mourinho-Chiffi, motivazioni durissime: “Leso prestigio di arbitri e Figc”

Il Tribunale federale nazionale ha evidenziato la gravità delle dichiarazioni del tecnico giallorosso al termine di Monza-Roma
Mourinho-Chiffi, motivazioni durissime: “Leso prestigio di arbitri e Figc”© canoniero

Il Tribunale federale nazionale della Figc ha reso note le motivazioni che hanno portato alla scelta di infliggere 10 giorni di stop a José Mourinho per le dichiarazioni contro l'arbitro Daniele Chiffi al termine di Monza-Roma. Il comunicato ufficiale spiega come le parole del tecnico giallorosso "senza dubbio travalicano i limiti di una ammissibile critica all’operato del direttore di gara e costituiscono una aperta violazione dell’art. 23 del codice di giustizia sportiva secondo cui ai soggetti dell’ordinamento federale è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell’ambito del Coni, della Figc, della Uefa o della Fifa".

Mourinho, la gravità delle dichiarazioni

Secondo il Tribunale federale, Mourinho "ha senza dubbio leso gravemente, non solo il prestigio e la reputazione del direttore di gara Chiffi, con giudizi ed affermazioni anche di natura personale, ma pure l’organizzazione federale nel suo complesso arrivando ad indubbiare i meccanismi di designazione arbitrale. I fatti oggi contestati rivestano una particolare gravità: sia per la rilevanza del soggetto autore delle dichiarazioni, sia per il contenuto delle dichiarazioni medesime, sia infine per le modalità pratiche in cui sono state rese". L'entità della sanzione viene quindi ritenuta congrua "in ragione della gravità delle dichiarazioni come sopra riferita, soprattutto di quelle tese a mettere in dubbio l’imparzialità e la correttezza delle designazioni arbitrali".

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