"Il Real Madrid mi è sempre piaciuto, fin da quando ero piccolo. Quando ero ragazzino a Roma guardavo tutte le loro partite. Il Real Madrid in quel periodo era il club che mi ispirava, con tutti i suoi grandi giocatori.Il fatto di essere il club più vincente del mondo, i tifosi, il Santiago Bernabéu, la somma di tutto mi affascinava. Ho incontrato un paio di volte Florentino Perez e mi ha detto che l'unico neo della sua carriera è non avermi potuto avere al Real Madrid, che è stato il suo unico punto debole". Così Francesco Totti, che ha concesso un'intervista a MARCA poco prima del gala del Pachuca Football Hall of Fame.
Totti e il Real Madrid
Totti ha aggiunto: "È evidente che adesso è un calcio diverso dal mio. Ai nostri tempi c’era più spirito di gruppo, si lottava insieme. Adesso si pensa di più al proprio fisico e il gioco è cambiato. Un esempio potrebbe essere il Real Madrid, con tanti giocatori fisici come Bellingham, Tchouaméni, Camavinga? Sì, ma parliamo sempre di grandi giocatori. È normale che se pensiamo al Real Madrid dei miei tempi, che aveva Beckham, Roberto Carlos, Zidane parliamo di altri grandi giocatori ma molto diversi. Forse prima era più importante il numero 10 di una squadra. Non direi che si sia estinto, ma il 10 ormai è quasi un numero come gli altri, senza più tanta rilevanza nella squadra".