Mourinho, polemica con la Lega: "A noi i reel non ce li fanno..."

Il tecnico giallorosso ha presentato in conferenza stampa la sfida con lo Sheriff Tiraspol, valida per l'ultima giornata della fase a gironi di Europa League: le dichiarazioni

ROMA - "Anche domani previsti più di 60mila spettatori? Che posso dire... Il giorno che non sarà pieno sarà una sorpresa negativa per noi. È bello, è una motivazione e loro non mettono condizioni. Non gli interessa chi sia l’avversario, e vale anche per noi. Dobbiamo vincere per loro, per noi e per il calcio. Il calcio lo dobbiamo rispettare. E se nessuno pensa che lo Slavia non vince la partita noi dobbiamo pensare che è possibile. Ho i cambi obbligati, conoscete le situazioni di N’Dicka e Mancini, ma dobbiamo vincere". Sono le parole, in conferenza stampa alla vigilia del match con lo Sheriff Tiraspol, l'ultimo della fase a gironi di Europa League, del tecnico della Roma José Mourinho.

Sul futuro

"Futuro insieme? Non devo pensare niente. Nella mia testa ho tutto chiaro. Le dimostrazioni mi emozionano, creano più empatia con i tifosi. Ma non devono farlo per me. Sono i giocatori che devono sentire l’appoggio. Ma ovviamente li ringrazio. Io ho fatto il raccattapalle tante volte e ho consegnato bigliettini", prosegue Mourinho.

La polemica con la Lega

"La Roma si caratterizza anche per essere meno forte nei duelli difensivi e meno forte su palla inattiva. Una squadra con Smalling e Ibañez vince più duelli difensivi. Però così abbiamo più possesso. Siamo una squadra diversa. Avete capito le caratteristiche negative, spero possiate vedere anche quelle positive. Fare un gol dopo 23 passaggi per altre squadre merita post e reel nella Lega Calcio ma quando siamo noi no. Ho letto le dichiarazioni di Viola di 20/30 anni fa, e sembra che non era diverso", aggiunge Mourinho, che parla poi di Renato Sanches e della situazione infortunati, su tutti Dybala...

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Sul mercato e gli infortunati

"Il mercato sarà sempre adatto a quello che possiamo fare noi. Noi siamo tutti insieme, non è che io voglio una cosa e la società un’altra. Le difficoltà ci sono. Non è che sono geloso, ma il Manchester City ha speso 80 milioni per Phillips e ora a gennaio prenderà un altro. A gennaio vorrei 3-4 giocatori, anche Pinto e anche la proprietà. Tutti vogliamo migliorare la squadra. Ma abbiamo difficoltà a farlo. Se facciamo un difensore nel mercato di gennaio io sono già felice. Mi piacerebbe di più? Certo, ma non è possibile. E anche se arriva poi abbiamo difficoltà con la lista europea. Esistono complessità e la situazione è difficile. A me piacerebbe che la gente capisse e mi piacerebbe più onesta sui nostri obiettivi. L’importante è che noi internamente sappiamo cosa possiamo fare. Non ci sarà N’Dicka dopo il 3 gennaio, Smalling non ci sarà, Mancini è diffidato e infortunato, Llorente resiste. Lì è la nostra difficoltà. Alla fine sarà possibile fare qualcosa. Sarà dura per Spinazzola e per Azmoun recuperare per il Bologna, ma la speranza c’è. Mancini giocherà, ha un problema importante ma giocherà. Pellegrini e Paredes sono disponibili domani. Dopo hanno lavorato con la squadra. Cristante anche", prosegue Mourinho.

Su Renato Sanches e Dybala

"A che punto è Sanches? Abbiamo parlato tanto. Renato Sanches gioca domani. Ha lavorato due settimane di fila senza giocare, ha avuto modo di lavorare. Spero che la sua intensità aumenta. È un po’ frenato dalle paure degli infortuni. Spero che l’emozione della partita lo faccia andare dall’altro lato, altrimenti è dura giocare partite di livello e intensità. Domani è un giorno importante per lui. Sa che gioca. Dybala? L’assenza di Dybala si è sentita subito anche nella partita. C’è una partita con Dybala e una senza. Con Dybala la Fiorentina non era in grado di pressare. Senza di lui dovremo fare diversamente. Avremo Belotti, Pellegrini, El Shaarawy. Cherubini e Joao Costa sono creativi e veloci, domani saranno in panchina. Lo sappiamo che senza Paulo non sarà lo stesso. Giocheremo a 4? Più o meno sì, Celik e Karsdorp dallo stesso lato", conclude Mourinho.

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Le parole di Aouar

Accanto a Mourinho, in conferenza stampa, anche l'ex Lione Houssem Aouar: "Vogliamo vincere. Vogliamo sempre vincere. Quando giochiamo per la Roma, quello è l’obiettivo. Sappiamo che per il primo posto è difficile, però non è impossibile. Dovremo scendere in campo con un atteggiamento, una mentalità vincere. E speriamo di essere primi a fine partita. Futuro? Vedo il mio futuro a Roma, perché sono molto felice di essere qui, sono molto orgoglioso di poter indossare questa maglia. Come ho già detto, è solo la prima volta che sono fuori di casa. Ho fatto dieci, undici partite ed è buono per i primi mesi. Non conosco ancora il futuro, ma sono molto contento di essere qui, in un grande club, in una grande squadra, con dei bravi compagni. Il mister mi aiuta molto, parlo tanto con lui. So che questo è il giusto progetto. Sono molto felice anche perché è una bella città e i tifosi sono incredibili. Sono fiducioso sul fatto che il mio futuro sarà a Roma. Differenze con la Ligue1? Il calcio italiano è più difficile di quello francese. Devo ancora imparare a giocare qui, perché è differente. In Francia c’è più intensità, il calcio è più fisico, mentre qui è più tattico e tecnicamente è migliore. Spero che in futuro diventerò un buon giocatore della Serie A italiana".

Sul rapporto con Mourinho

"Il mio rapporto con Mourinho? Il mister è una persona vera. Parlo tanto con lui. Come ho già detto, il mister mi sta aiutando molto per imparare a giocare con la squadra un calcio differente. Questo mi piace questo. Mi piace anche la mentalità vincente del mister: è importante per vincere le partite. Sono molto felice e orgoglioso di giocare per lui e so anche che è un po’ più difficile per me. Non ho giocato molto nelle scorse partite, ma spero di poter fare adesso delle partite per lui, per la squadra e per i tifosi. Sono pronto per domani. Spero di scendere in campo, perché non ho giocato molto nelle scorse partite. So che devo fare meglio per aiutare la squadra e spero di riuscirci. Come mi trovo nel centrocampo a tre? Sono un giocatore di squadra. Non importa se gioco da mezz'ala o da numero 10. Con il Lione ho giocato anche come play davanti alla difesa. La posizione non conta: per me è importante giocare sempre. So che davanti, come un 10, come mezz'ala o play, posso fare delle cose buone per i miei compagni e per il mister", conclude Aouar.

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ROMA - "Anche domani previsti più di 60mila spettatori? Che posso dire... Il giorno che non sarà pieno sarà una sorpresa negativa per noi. È bello, è una motivazione e loro non mettono condizioni. Non gli interessa chi sia l’avversario, e vale anche per noi. Dobbiamo vincere per loro, per noi e per il calcio. Il calcio lo dobbiamo rispettare. E se nessuno pensa che lo Slavia non vince la partita noi dobbiamo pensare che è possibile. Ho i cambi obbligati, conoscete le situazioni di N’Dicka e Mancini, ma dobbiamo vincere". Sono le parole, in conferenza stampa alla vigilia del match con lo Sheriff Tiraspol, l'ultimo della fase a gironi di Europa League, del tecnico della Roma José Mourinho.

Sul futuro

"Futuro insieme? Non devo pensare niente. Nella mia testa ho tutto chiaro. Le dimostrazioni mi emozionano, creano più empatia con i tifosi. Ma non devono farlo per me. Sono i giocatori che devono sentire l’appoggio. Ma ovviamente li ringrazio. Io ho fatto il raccattapalle tante volte e ho consegnato bigliettini", prosegue Mourinho.

La polemica con la Lega

"La Roma si caratterizza anche per essere meno forte nei duelli difensivi e meno forte su palla inattiva. Una squadra con Smalling e Ibañez vince più duelli difensivi. Però così abbiamo più possesso. Siamo una squadra diversa. Avete capito le caratteristiche negative, spero possiate vedere anche quelle positive. Fare un gol dopo 23 passaggi per altre squadre merita post e reel nella Lega Calcio ma quando siamo noi no. Ho letto le dichiarazioni di Viola di 20/30 anni fa, e sembra che non era diverso", aggiunge Mourinho, che parla poi di Renato Sanches e della situazione infortunati, su tutti Dybala...

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