ROMA - "Anche domani previsti più di 60mila spettatori? Che posso dire... Il giorno che non sarà pieno sarà una sorpresa negativa per noi. È bello, è una motivazione e loro non mettono condizioni. Non gli interessa chi sia l’avversario, e vale anche per noi. Dobbiamo vincere per loro, per noi e per il calcio. Il calcio lo dobbiamo rispettare. E se nessuno pensa che lo Slavia non vince la partita noi dobbiamo pensare che è possibile. Ho i cambi obbligati, conoscete le situazioni di N’Dicka e Mancini, ma dobbiamo vincere". Sono le parole, in conferenza stampa alla vigilia del match con lo Sheriff Tiraspol, l'ultimo della fase a gironi di Europa League, del tecnico della Roma José Mourinho.
Sul futuro
"Futuro insieme? Non devo pensare niente. Nella mia testa ho tutto chiaro. Le dimostrazioni mi emozionano, creano più empatia con i tifosi. Ma non devono farlo per me. Sono i giocatori che devono sentire l’appoggio. Ma ovviamente li ringrazio. Io ho fatto il raccattapalle tante volte e ho consegnato bigliettini", prosegue Mourinho.
La polemica con la Lega
"La Roma si caratterizza anche per essere meno forte nei duelli difensivi e meno forte su palla inattiva. Una squadra con Smalling e Ibañez vince più duelli difensivi. Però così abbiamo più possesso. Siamo una squadra diversa. Avete capito le caratteristiche negative, spero possiate vedere anche quelle positive. Fare un gol dopo 23 passaggi per altre squadre merita post e reel nella Lega Calcio ma quando siamo noi no. Ho letto le dichiarazioni di Viola di 20/30 anni fa, e sembra che non era diverso", aggiunge Mourinho, che parla poi di Renato Sanches e della situazione infortunati, su tutti Dybala...