Lukaku, a Roma un flop dopo l'altro: c'era una volta un re

A San Siro, dopo essere rimasto a secco contro l’inter, ieri il bis con i rossoneri. E ora la Champions si fa durissima

MILANO - La cosa peggiore per un giocatore che è stato re in un grande palcoscenico è forse quella di tornarci da avversario, passando però in modo del tutto anonimo. Romelu Lukaku, ormai, sull’erba di San Siro è passato da avversario sia dell’Inter che del Milan. Senza impensierire nessuna delle due milanesi, però. Anzi. Lukaku, che contro il Milan da interista era il nemico numero uno, ieri sera è rimasto spento. I precedenti facevano pregustare una possibile serata con il belga, se non protagonista, almeno talismano: in 9 precedenti giocati fino a ieri contro il Milan, Big Rom ne aveva vinti 7, segnando 5 reti.

Le sconfitte, solo 2: la prima nel derby della doppietta di Ibrahimovic il 17 ottobre 2020 (ma Romelu aveva comunque segnato). La seconda, in questa stagione, nella partita d’andata giocata con la maglia giallorossa. Match che però l’attaccante non aveva giocato dall’inizio, ma solo per l’ultima ventina di minuti: ha segnato l’esordio di Lukaku come giocatore della Roma. Una prima volta che per i romanisti sembrava foriera di una grande stagione per l’attaccante arrivato dal Chelsea. Con quella di ieri le sconfitte salgono a 3, ma soprattutto a Milano, sia da una sponda che dall’altra del Naviglio, iniziano a pensare che forse l’attaccante di cui si ricordavano fosse un altro.

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Lukaku, il bilancio della stagione

Più devastante rispetto a quello che con l’Inter ha fatto malissimo, e col Milan è riuscito a incidere solo una volta entrati Belotti e Pellegrini, giocando spalle alla porta, facendo sponda per i compagni. Fino a questo momento, volendo mettersi a fare di conto, Lukaku ha segnato 14 gol in stagione fra campionato (8), Europa League (5) e Coppa Italia (1) in 25 partite. Bilancio che, fino a questo momento, resta positivo. In campionato, però, il belga non vede la porta dal 23 dicembre, Roma-Napoli. Un digiuno che inizia a preoccupare nella Capitale.

Anche perché va accompagnata, soprattutto nelle ultime settimane e soprattutto quando la Roma si trova ad affrontare delle avversarie che sono nella parte alta della classifica, da prestazioni deludenti - accusa non nuova per Lukaku, peraltro. Pure nel sentitissimo derby di Coppa Italia, giocato mercoledì contro la Lazio, Romelu non è riuscito a essere leader come gli si chiede. Ieri ha dato qualche segno di risveglio, ma solo nel finale. Troppo tardi e troppo poco per far sì che la Roma non uscisse sconfitta da San Siro. Intanto la zona Champions si allontana sempre di più e Lukaku passerà un’altra settimana a digiuno di gol.

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MILANO - La cosa peggiore per un giocatore che è stato re in un grande palcoscenico è forse quella di tornarci da avversario, passando però in modo del tutto anonimo. Romelu Lukaku, ormai, sull’erba di San Siro è passato da avversario sia dell’Inter che del Milan. Senza impensierire nessuna delle due milanesi, però. Anzi. Lukaku, che contro il Milan da interista era il nemico numero uno, ieri sera è rimasto spento. I precedenti facevano pregustare una possibile serata con il belga, se non protagonista, almeno talismano: in 9 precedenti giocati fino a ieri contro il Milan, Big Rom ne aveva vinti 7, segnando 5 reti.

Le sconfitte, solo 2: la prima nel derby della doppietta di Ibrahimovic il 17 ottobre 2020 (ma Romelu aveva comunque segnato). La seconda, in questa stagione, nella partita d’andata giocata con la maglia giallorossa. Match che però l’attaccante non aveva giocato dall’inizio, ma solo per l’ultima ventina di minuti: ha segnato l’esordio di Lukaku come giocatore della Roma. Una prima volta che per i romanisti sembrava foriera di una grande stagione per l’attaccante arrivato dal Chelsea. Con quella di ieri le sconfitte salgono a 3, ma soprattutto a Milano, sia da una sponda che dall’altra del Naviglio, iniziano a pensare che forse l’attaccante di cui si ricordavano fosse un altro.

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