Trigoria non è Zingonia. Non lo è oggi e forse non lo sarà mai, ma Gasperini non ha nemmeno quella presunzione di ripetere quanto fatto a Bergamo. Non nei risultati, sia chiaro, ma nel tipo di lavoro. Rose diverse, storie diverse, proprietà diverse. Per questo, pur mantenendo i suoi principi di calcio, non cambierà a certo a 67 anni, sta provando ad adattarsi al materiale umano e tecnico a disposizione. E se in alcuni casi gli esperimenti danno anche dei buoni risultati (vedi Koné in mezzo al campo o Celik come braccetto), in altri siamo lontani anni luce da quello che vuole e chiede il tecnico alla squadra. L’esempio più eclatante è il rendimento dell’attacco, da sempre punto forte del suo gioco e che fino a questo momento ha stentato. Non è bastata la duecentesima rete in carriera tra club e nazionale di Dybala a risolvere la pratica Viktoria Plzen e i fischi dell’Olimpico lo hanno dimostrato. Sono arrivati al triplice fischio alla squadra, ma un giocatore più di altri, al momento del suo cambio, è stato il bersaglio dell’ira romanista. Stiamo parlando di Artem Dovbyk, protagonista dell’ennesima prestazione negativa e non solo sotto il profilo realizzativo, ma più in generale.
Roma, il problema dell'attacco
Al di là dei mancati gol, è l’atteggiamento che viene contestato dai tifosi e che diventa il ritratto dei numeri in campo: 4 duelli persi su 5 e 9 palloni sbagliati su 28 tocchi guardando solo alla gara di giovedì sera in Europa League. Problema di qualità? Di fisico? Mentale? L’unico che Gasperini esclude è quello psicologico. «Non credo a questa teoria - ha detto dopo il ko con il Plzen -. Lui e Ferguson giocano e hanno la fiducia della squadra. Non penso che psicologicamente stiano male, anzi, dovrebbero essere molto motivati. Dovbyk sul piano fisico sta dando buoni segnali, meno su quello tecnico. Forse per Evan vale il discorso dello scarso feeling con il gol avuto lo scorso anno». A Gasperini il compito di risolvere, possibilmente in fretta, questo problema perché in Europa League la Roma difficilmente potrà sbagliare ancora così tanto e anche in campionato è chiamata a dare una risposta dopo la sconfitta di sabato scorso contro l’Inter.
Vietato sbagliare con il Sassuolo
Per questo a Reggio Emilia contro il Sassuolo c’è un solo divieto: i giallorossi non potranno sbagliare. Da capire dunque nella rifinitura di oggi quale soluzione Gasp utilizzerà per l’attacco perché con l’Inter ha cominciato con il falso nove e finito inserendo la punta (Dovbyk in quel caso). Domani, invece, potrebbe essere la volta di Ferguson che nelle ultime tre gare di campionato non è mai partito titolare. Sarà l’ennesima occasione per lui, ed eventuale l’ucraino in corso d’opera, per dimostrare di poter cambiare il corso di una stagione che se dovesse confermarsi su questi livelli potrebbe portare la proprietà a fare delle valutazioni già a gennaio, cedendo almeno uno dei due. Per questo negli ultimi giorni a Trigoria è rimbalzata con insistenza il nome di Zirkzee del Manchester United.
