Semplici passa a tre e lo Spezia svolta: "Qui non si molla”

Dopo l’Inter, il tecnico ha sconfitto anche il Milan: "Il nuovo modulo? Avevo chiesto ai miei giocatori qualcosa di diverso e sono stati bravissimi”
Semplici passa a tre e lo Spezia svolta: "Qui non si molla”© LAPRESSE

Poche storie: la finale di Istanbul spetta di diritto allo Spezia di Leonardo Semplici. Una provocazione, ovvio, ma fino a un certo punto visto che sotto la guida del nuovo tecnico i liguri hanno battuto in casa sia l’Inter sia il Milan, vale a dire le due semifinaliste protagoniste del (giustamente) tanto celebrato derby di Champions League. Una provocazione che Leonardo Semplici accetterebbe di buon grado ma ovviamente solo in parte: quella che consentisse di “caricare” il gruppo in prospettiva delle ultime gare determinanti per la corsa salvezza. Due successi contro le grandi fanno morale (e raccontano che comunque il lavoro non è da buttare) ma rischiano di diventare medaglie impolverate nel caso in cui non si riesca a raggiungere l’obiettivo della salvezza. Che, inutile negarlo, si è complicato in seguito all’involuzione successiva proprio alla vittoria interna contro l’Inter, seconda partita della gestione di Semplici che aveva esordito a Udine con un buon pareggio. Il fatto è che tanto il tecnico toscano quanto il suo predecessore, Luca Gotti, hanno dovuto fare i conti con una squadra che fatica sistematicamente in zona gol e in cui la differenza resta quella tra avere e non avere in campo M’Bala Nzola, non per caso goleador principe dei liguri con 13 reti mentre il secondo, Daniele Verde, lo segue a distanza siderale con tre gol. E il mercato di gennaio non ha risolto la situazione e l’arrivo di Eldor Shomurodov si è rivelato inferiore alle aspettative (ma chissà se ben riposte...) con un solo gol fin’ora.

Spezia, Nzola sempre più uomo squadra

La differenza, peraltro, non è determinata solo al numero dei gol segnati (che poi non è un dettaglio, eh) quanto dal fatto che l’attaccante franco-angolano sia diventato sempre più un uomo squadra, in grado di “fare” reparto anche senza segnare, grazie al lavoro iniziato da Gotti (che lo ha avuto a disposizione molto poco) e proseguito con eccellenti risultati appunto da Semplici. Poi, certo, al di là del lavoro sui giocatori e della loro efficacia, contano indubbiamente anche le intuizioni tattiche soprattutto se legate al momento. E quella di Semplici è stata ottima in preparazione della gara contro il Milan: il passaggio a una difesa a tre blindata, la scelta di esterni di “gran gamba” sulla fascia con un centrocampo più denso rispetto a quello che aveva pagato dazio a Cremona. Una metamorfosi che il tecnico ha spiegato così: «Avevo chiesto qualcosa di diverso, nonostante avessimo fatto buone gare. Il cambio modulo è dovuto anche alla forza della squadra che affrontavamo, l’avevamo fatto in corsa con l’Udinese, l’avevamo fatto con l’Inter nel primo tempo, prima di cambiare. Dovevamo essere più compatti, ci siamo riusciti, abbiamo concesso poco ad una squadra straordinaria come il Milan». Una maggiore solidità e un pizzico di fortuna sui due (estemporanei) pali del Milan hanno consentito di entrare un’impresa che però non basta per conquistare l’obiettivo della salvezza. Sarà appunto, fondamentale evitare appagamenti come quelli che hanno in qualche maniera condizionato il gruppo dopo la vittoria con l’Inter a febbraio. E Semplici lo sa bene, fin dalla prossima trasferta a Lecce: «Abbiamo risposto sul campo a questo momento che non ci vedeva far risultato, ma non abbiamo fatto niente. Ci sono tre finali, ci godiamo la vittoria e da domani prepariamo al meglio la prossima. I complimenti? Li giro ai ragazzi: la vittoria è loro». Come è giusto che sia: i complimenti ai giocatori, le colpe a se stessi: i tecnici che fanno gruppo ragionano così.

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