Toro, è di nuovo l'ora di Belotti tra rinnovo e recupero lampo

Dopo l’infortunio al perone, il capitano lavora ancora a parte ma il tecnico e la squadra sanno di non poter fare a meno di lui: cresce la fiducia in vista della Salernitana
Toro, è di nuovo l'ora di Belotti tra rinnovo e recupero lampo© Marco Canoniero

TORINO - La settima stagione con indosso la maglia granata, sulla schiena il 9 e sul braccio la fascia di capitano, è certezza; per l’ottava si vedrà. Andrea Belotti ha iniziato la stagione secondo suo costume, cioè segnando la meritata rete del momentaneo pari granata contro l’Atalanta (gol numero 99 in A - col prossimo andrà in tripla cifra - vanificato nei minuti di recupero dalla stoccata di Piccoli). A Firenze un duro contrasto con Martinez Quarta ha prima fatto temere una microfrattura al perone, poi ridotta a forte contusione. Il Toro ha potuto tirare un sospiro di sollievo, a differenza del ct Mancini che lo ha perso per le gare di qualificazione al prossimo Mondiale (e con le difficoltà emerse in zona gol il Gallo avrebbe fatto comodo, a questa Italia).

Il Gallo verso la Salernitana 

Juric ha però sì potuto lavorare con un centravanti, ma prettamente sulla parte tattica considerate le condizioni precarie di Belotti: ieri programma differenziato, per l’attaccante. E tante speranze in vista della Salernitana, almeno per uno spezzone, se proprio dovesse risultare impossibile dall’inizio: anche pochi minuti possono bastargli, si è visto. Zaza è ko per le conseguenze di un interessamento distrattivo parziale del legamento collaterale del ginocchio sinistro, e ben che vada potrà tornare tra i convocati per la Lazio (giovedì 23), mentre Sanabria ha viaggiato ieri dal Sud America per fare rientro a Torino. Non ha potuto allenare Belotti come avrebbe voluto, Juric, il quale però ha anche sfruttato la pausa per gli impegni delle nazionali per cementare il rapporto con il Gallo. Al quale il tecnico granata, già in sede di presentazione, si era rivolto con schietta trasparenza: «Belotti è un grande giocatore, ma negli ultimi sei mesi non mi è piaciuto - spiegava l’allenatore -. Deciderà lui se è arrivato il momento di cambiare, o se vorrà presentarsi e dirmi che sarà ancora il nostro capitano». Ebbene dopo un’estate nel corso della quale ogni ipotesi è stata tenuta in considerazione, alla fine il Gallo è rimasto. Ma senza rinnovare: lo scenario che più si è ipotizzato, dai primi di giugno in avanti. (...)

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