Torino, Milinkovic-Savic si racconta: "Fossi attaccante, sarei il nuovo Ibra"

Lunga intervista del portiere alla tv del club granata: l'amore per il cibo e per gli animali, il rapporto con il fratello Sergej  e tanto altro
Torino, Milinkovic-Savic si racconta: "Fossi attaccante, sarei il nuovo Ibra"© /Ag. Aldo Liverani Sas

Vanja Milinkovic-Savic si è raccontato alla tv ufficiale del Torino. Prima di tutto ha svelato come è nata la sua esperienza con la società granata: "Arrivata la chiamata del Toro, ho fatto un miliardo di domande a Sergej. Mi ha detto che si vive bene e che il livello del calcio è altissimo, ho scelto di venire qui. Amo Torino, è bella e tranquilla: è ciò che serve ad un calciatore".

Milinkovic-Savic, scommessa già vinta

Vanja Milinkovic-Savic e il rapporto con Sergej

Sul rapporto con il fratello Sergej, centrocampista della Lazio: "E’ bello vedere quanto siamo uniti, ma è normale. Io darei di tutto per vincere tutte le partite contro di lui. Siamo cresciuti insieme, ogni giorno vivevamo la competizione. Giocavamo dappertutto, nostra mamma odiava quando giocavamo in casa. Abbiamo giocato insieme al Vojvodina, ora siamo abituati a giocare insieme in Nazionale perché è da tanto che lo facciamo". Sull'altezza: "Quanto sono alto? Due metri e tre. Ho preso dal mio nonno materno”.

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Milinkovic-Savic si racconta

"Quante lingue parlo? Ora parlo italiano con accento romano (ride), vado spesso a Roma a trovare mio fratello. Parlo cinque lingue: serbo, italiano, inglese, spagnolo, tedesco. Capisco anche il francese. Sia io che Sergej siamo nati in Spagna. Abbiamo il doppio cognome perché lì si usa così, quando un bambino nasce prende sia il cognome del padre che quello della padre. Siamo rimasti lì quattro anni, poi un anno in Portogallo, dopo cinque anni in Austria e infine siamo tornati in Serbia. La Spagna è fantastica, per la gente e per il clima. Secondo me ci sono molte città bellissime in Spagna" ha spiegato l'estremo difensore granata.

Milinkovic-Savic: l'amore per gli animali

L'amore per gli animali: “Ho sempre avuto cani e gatti. Vorrei fare un piccolo zoo a casa mia, con tutti gli animali possibili, tranne quelli che mi potrebbero mangiare… Pappagalli, iguane, giraffe, zebre… Gli animali mi piacciono tutti e mi piace andare allo zoo. Il cane preferito? Un dobermann. Ma a casa ho un dogo de Bordeaux, perché è più tranquillo. Un dobermann è impegnativo, lo devi portare a correre. Io quando torno a casa sono stanco e mi piace dormire, quindi ho preso un cane tranquillo con cui dormire insieme”. 

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Milinkovic-Savic: "Da attaccante ero fortissimo"

Il portiere del Torino ha poi rivelato: "Sono stato vicino al basket. Sono bravo in tutti gli sport, avevo tante opzioni. Alla fine ho scelto il calcio. Sono un po’ pigro e non mi piace correre, a 12 anni sono diventato portiere. All’inizio ero attaccante, ero fortissimo: giuro (ride, ndr). Avessi continuato in attacco sarei il nuovo Ibra, che è il mio idolo. Nel calcio è diventato normale che un portiere sia bravo con i piedi, anche in futuro lo cercheranno tutto. Darei di tutto per giocare una partita fuori, non sempre attaccato alla porta".

Giù le mani da Milinkovic-Savic

Milinkovic-Savic: "Con Juric ci alleniamo tanto e duramente"

Infine, Milinkovic-Savic ha concluso: "Non avessi fatto il calciatore, sarei stato un avvocato: mi piace come lavoro. Nello spogliatoio, il divertimento è la cosa numero uno. Dopo le partite ci prendiamo in giro guardando le clip, se una gara non va bene rimango incazzato per 2-3 e poi mi concentro subito su quella dopo. In campo bisogna essere concentrato, ma anche divertirti in quello che fai: con Juric ci alleniamo tanto e duramente. Dobbiamo esserci l’uno per l’altro, ti aiuta ad andare avanti in campo e fuori".

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Vanja Milinkovic-Savic si è raccontato alla tv ufficiale del Torino. Prima di tutto ha svelato come è nata la sua esperienza con la società granata: "Arrivata la chiamata del Toro, ho fatto un miliardo di domande a Sergej. Mi ha detto che si vive bene e che il livello del calcio è altissimo, ho scelto di venire qui. Amo Torino, è bella e tranquilla: è ciò che serve ad un calciatore".

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Vanja Milinkovic-Savic e il rapporto con Sergej

Sul rapporto con il fratello Sergej, centrocampista della Lazio: "E’ bello vedere quanto siamo uniti, ma è normale. Io darei di tutto per vincere tutte le partite contro di lui. Siamo cresciuti insieme, ogni giorno vivevamo la competizione. Giocavamo dappertutto, nostra mamma odiava quando giocavamo in casa. Abbiamo giocato insieme al Vojvodina, ora siamo abituati a giocare insieme in Nazionale perché è da tanto che lo facciamo". Sull'altezza: "Quanto sono alto? Due metri e tre. Ho preso dal mio nonno materno”.

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