Ola Aina decolla: nel Torino è London Style mania

Il gol a Udine è la perla in un periodo decisamente positivo per l’anglo-nigeriano. L’esterno ha conquistato Juric che adesso lo ritiene un punto fermo in un ruolo fondamentale nel suo gioco
Ola Aina decolla: nel Torino è London Style mania© Marco Canoniero

TORINO - Una “ola” per... Ola. Per quanto fatto vedere in questo avvio di stagione Ola Aina si candida di diritto a entrare nel gruppo di giocatori che, attraversata una fase buia della carriera, in questo Toro si sta ritrovando e proponendo ad alti livelli. L’anglo-nigeriano (è nato a Southwark, sobborgo londinese, ma gioca per la Nazionale nigeriana) ha sempre avuto lampi, in campo, ma spesso contro di lui gli allenatori hanno pure tuonato. Una certa vaghezza nell’interpretazione del ruolo soprattutto in fase difensiva, qualche errore tecnico di troppo in particolare al momento del cross, e un approccio alla gara non sempre ferocemente determinato hanno portato vari tecnici ad avere più di un confronto franco e diretto, con l’esterno. Il quale nella passata stagione ha attraversato picchi nelle due direzioni: molto buono l’avvio di campionato, deludente al rientro dalla Coppa d’Africa, nuovamente mentalizzato sul finire dell’annata. «Al rientro dalla Coppa d’Africa non si è allenato bene - spiegava Juric - Con lui avevamo portato avanti un lavoro importante, tanto che ha finito il girone d’andata disputando una partita strepitosa contro l’Inter. E a tutti i livelli: fisico, tecnico e tattico. Poi è andato in Coppa d’Africa e, quando è tornato, non si è più allenato con l’intensità che aveva all’inizio».

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Torino, l'ascesa di Ola Aina

Una bella bastonata, alla quale hanno però fatto seguito parole di stima, per il ragazzo: «Spero che alzi il livello perché, secondo me, è un ragazzo che ha doti e deve convincersi a lavorare meglio per tornare quello che conoscevamo». Critiche che adesso si sono trasformate in complimenti: «Singo rimane fuori perché Aina sta giocando benissimo», ha dichiarato il tecnico croato alla vigilia della trasferta di Udine. Là dove l’ex del Fulham ha disputato un’eccellente gara impreziosita dal gol del vantaggio: percussione da sinistra di Vlasic che appoggia per Miranchuk, tocco del russo per il nigeriano e piatto sinistro a infilzare chirurgicamente Silvestri. Una rete preziosissima in un frangente delicatissimo: il Toro si è presentato in Friuli gravato da quattro sconfitte nelle precedenti cinque uscite. I granata sono andati ko a Milano con l’Inter, in casa col Sassuolo, nel derby e quindi a Napoli, riuscendo tra gli appuntamenti del Maradona e contro la Juve ad acciuffare il pari nella prova interna contro l’Empoli. Partita, quest’ultima, che i granata avrebbero strameritato di vincere (come ammesso dallo stesso tecnico dei toscani Zanetti).

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I prossimi obiettivi

Una sfida stradominata per più di ottanta minuti e stravolta dalla rovesciata di Destro, capace di tirare fuori dal cilindro la giocata risolutiva negli unici sei minuti sei di patimento dal parte della squadra di casa. Tra i migliori in campo si era avuto proprio Aina, il quale poco sollecitato in difesa si era spinto più volte e rendendosi assai pericoloso in avanti. Dopo una prestazione sufficiente nel derby - e la panchina in Coppa Italia per ricaricare le batterie - Aina torna appunto titolare a Udine. Dove oltre a entrare nel tabellino dei marcatori - portando avanti un Toro che dopo il pari di Deulofeu rimette definitivamente la zampa davanti con Pellegri - sfodera una prestazione a tutto tondo. A questo punto, e pur essendo il giocatore chiamato a mantenere uno standard di rendimento scendendo dalle montagne russe che fin qui ha un po’ troppo frequentato, ci si aspetta dalla società la mossa decisiva in tema di contratto. Aina in tale situazione andrebbe a liberarsi nel 2023, quindi onde evitare di perderlo a parametro zero - lasciando andare un importante profilo tecnico e depauperando un capitale economico - è opportuno che Cairo e Vagnati trovino in tempi brevi l’intesa per il prolungamento. I lavori in tal senso sono avviati, ma vanno ancora concretizzati.

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TORINO - Una “ola” per... Ola. Per quanto fatto vedere in questo avvio di stagione Ola Aina si candida di diritto a entrare nel gruppo di giocatori che, attraversata una fase buia della carriera, in questo Toro si sta ritrovando e proponendo ad alti livelli. L’anglo-nigeriano (è nato a Southwark, sobborgo londinese, ma gioca per la Nazionale nigeriana) ha sempre avuto lampi, in campo, ma spesso contro di lui gli allenatori hanno pure tuonato. Una certa vaghezza nell’interpretazione del ruolo soprattutto in fase difensiva, qualche errore tecnico di troppo in particolare al momento del cross, e un approccio alla gara non sempre ferocemente determinato hanno portato vari tecnici ad avere più di un confronto franco e diretto, con l’esterno. Il quale nella passata stagione ha attraversato picchi nelle due direzioni: molto buono l’avvio di campionato, deludente al rientro dalla Coppa d’Africa, nuovamente mentalizzato sul finire dell’annata. «Al rientro dalla Coppa d’Africa non si è allenato bene - spiegava Juric - Con lui avevamo portato avanti un lavoro importante, tanto che ha finito il girone d’andata disputando una partita strepitosa contro l’Inter. E a tutti i livelli: fisico, tecnico e tattico. Poi è andato in Coppa d’Africa e, quando è tornato, non si è più allenato con l’intensità che aveva all’inizio».

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