Toro, Feralpisalò a Superga: omaggio agli Invincibili

Per la prima volta il club bresciano, appena salito in Serie B, incontrerà i granata in una partita ufficiale. Preparata anche una maglia celebrativa dell’evento che verrà consegnata a Cairo
Toro, Feralpisalò a Superga: omaggio agli Invincibili© LAPRESSE

Domenica 6 agosto: fischio finale di Feralpisalò-Vicenza, i bresciani vincono 2-1 e si qualificano al turno successivo guadagnandosi quindi il match con il Torino. Il presidente Giuseppe Pasini stira un sorriso, si gira verso il cronista e annuncia: «Prima della partita andremo a rendere omaggio al Grande Torino con un pellegrinaggio alla collina di Superga».

Decisione ufficializzata così, su due piedi, ma che nella testa del patron albergava da qualche giorno. Prima c’era da superare il turno e per rispetto verso il Vicenza se l’era tenuta per sé. Detto, fatto. Domani alle 10 la Feralpisalò al completo sarà di fronte alla lapide dei caduti. Un momento particolare avverrà quando gli sguardi di Pasini, dei dirigenti e dei giocatori incroceranno il nome di Mario Rigamonti. Il bresciano. La gloria a cui è stato intitolato lo stadio dove la Feralpisalò avrebbe tanto voluto giocare le partite interne del campionato di Serie B che inizierà la prossima settimana, ma non sarà possibile per il grande rifiuto di Massimo Cellino che ha in concessione l’impianto di Mompiano con il Brescia. Storie di ripicche, di invidie, di fronte alle quali al club del presidente Pasini non è rimasto che cercare ospitalità altrove, trovandola al Garilli di Piacenza.

Le iniziative del Feralpisalò

All’uomo che ha costruito una delle favole del calcio italiano, portando in B un paese di 10.000 abitanti, un terzo dell’attuale capienza dello stadio dei granata, un sesto di quanto teneva originariamente il Comunale, piace rispettare e rendere omaggio ai luoghi in cui gioca la sua squadra. Oltre al saluto sulla collina di Superga, è prevista anche la stampa di una maglia speciale che la Feralpisalò donerà ad Urbano Cairo. Un’iniziativa simile a quanto fatto due anni fa in occasione della semifinale di playoff giocata a Palermo, quando i bresciani indossarono una maglia con i volti di Falcone e Borsellino, in ricordo delle stragi mafiosi del 1992. Sulla tenuta da gioco allora c’era la scritta “Capaci di non dimenticare, capaci di considerarci tutti italiani, tutti umani, tutti dalla stessa parte”. Una presa di posizione che fu molto gradita dal Palermo e dai tifosi rosanero con i quali nacque anche una sorta di gemellaggio, al punto che non appena era uscita la notizia della Feralpisalò in cerca di uno stadio per la Serie B, non essendo a norma il Turina, da Palermo c’è chi aveva avanzato la proposta di far giocare gli uomini di Vecchi al Barbera. Idea carina, ma oggettivamente complicata per una questione logistica e quindi di costi. Domani mattina la Feralpisalò si affaccia quindi alla sua prima partita in casa del Torino con l’umiltà e il rispetto dovuto al blasone e alla tradizione, ma con la ferma di intenzione di provare a far saltare il banco e superare quindi un altro turno di Coppa Italia.

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L'omaggio a Superga

Passano quindi gli anni, ma il fascino di Superga resta immutato. E non solo per chi indossa o tifa i colori granata. Prima della Feralpisalò, numerosi personaggi, anche di squadre rivali del Torino, sono saliti sulla collina. Maurizio Sarri, ad esempio, non ha mai fatto mistero di avere un’autentica passione per il calcio del passato ed è stato a Superga le prime volte quando allenava Empoli e Napoli. Il fatto di essere diventato poi anche tecnico della Juventus non ha cambiato il suo pensiero. Ogni giorno è buono per un pensiero, una parola, un ricordo di quanto accadde il 4 maggio 1949 alle 17.03, come dimostrano le visite di Adriano Galliani con il Milan prima e il Monza poi, o di personaggi dello spettacolo come Luciano Ligabue, accompagnato dal fratello Marco, interista. A legare la Feralpisalò ai colori granata anche un altro particolare. A Brescia c’è un centro sportivo intitolato a Mario Rigamonti, si trova alla periferia della città tra i quartieri di San Polo e Buffalora. Ed è lì che si allenano e giocano alcune squadre delle giovanili del club, su tutte la Primavera. Per tutta questa serie di motivi, e anche per tanto altro, non poteva proprio mancare un omaggio a Superga. E così sarà. Poi in campo. Cercando di scrivere un’altra pagina di storia.

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Domenica 6 agosto: fischio finale di Feralpisalò-Vicenza, i bresciani vincono 2-1 e si qualificano al turno successivo guadagnandosi quindi il match con il Torino. Il presidente Giuseppe Pasini stira un sorriso, si gira verso il cronista e annuncia: «Prima della partita andremo a rendere omaggio al Grande Torino con un pellegrinaggio alla collina di Superga».

Decisione ufficializzata così, su due piedi, ma che nella testa del patron albergava da qualche giorno. Prima c’era da superare il turno e per rispetto verso il Vicenza se l’era tenuta per sé. Detto, fatto. Domani alle 10 la Feralpisalò al completo sarà di fronte alla lapide dei caduti. Un momento particolare avverrà quando gli sguardi di Pasini, dei dirigenti e dei giocatori incroceranno il nome di Mario Rigamonti. Il bresciano. La gloria a cui è stato intitolato lo stadio dove la Feralpisalò avrebbe tanto voluto giocare le partite interne del campionato di Serie B che inizierà la prossima settimana, ma non sarà possibile per il grande rifiuto di Massimo Cellino che ha in concessione l’impianto di Mompiano con il Brescia. Storie di ripicche, di invidie, di fronte alle quali al club del presidente Pasini non è rimasto che cercare ospitalità altrove, trovandola al Garilli di Piacenza.

Le iniziative del Feralpisalò

All’uomo che ha costruito una delle favole del calcio italiano, portando in B un paese di 10.000 abitanti, un terzo dell’attuale capienza dello stadio dei granata, un sesto di quanto teneva originariamente il Comunale, piace rispettare e rendere omaggio ai luoghi in cui gioca la sua squadra. Oltre al saluto sulla collina di Superga, è prevista anche la stampa di una maglia speciale che la Feralpisalò donerà ad Urbano Cairo. Un’iniziativa simile a quanto fatto due anni fa in occasione della semifinale di playoff giocata a Palermo, quando i bresciani indossarono una maglia con i volti di Falcone e Borsellino, in ricordo delle stragi mafiosi del 1992. Sulla tenuta da gioco allora c’era la scritta “Capaci di non dimenticare, capaci di considerarci tutti italiani, tutti umani, tutti dalla stessa parte”. Una presa di posizione che fu molto gradita dal Palermo e dai tifosi rosanero con i quali nacque anche una sorta di gemellaggio, al punto che non appena era uscita la notizia della Feralpisalò in cerca di uno stadio per la Serie B, non essendo a norma il Turina, da Palermo c’è chi aveva avanzato la proposta di far giocare gli uomini di Vecchi al Barbera. Idea carina, ma oggettivamente complicata per una questione logistica e quindi di costi. Domani mattina la Feralpisalò si affaccia quindi alla sua prima partita in casa del Torino con l’umiltà e il rispetto dovuto al blasone e alla tradizione, ma con la ferma di intenzione di provare a far saltare il banco e superare quindi un altro turno di Coppa Italia.

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