TORINO - Sembra trascorsa un’eternità da quando Ivan Juric, in conferenza stampa, aveva bacchettato Adrien Tameze: «In ritiro Adrien è arrivato in condizioni non buone, deve lavorare tanto e stare molto attento a come vive per tornare il Tameze che volevamo. Sta patendo un po’, so quello che ci può dare, ma si deve mettere a posto». È invece passato appena un mese, un periodo che il centrocampista ha sfruttato al meglio per scalare posizioni nelle gerarchie (ha superato in tal senso Karol Linetty) e diventare un titolare del Torino.
I numeri parlano chiaro: dopo le due panchine consecutive contro il Cagliari e il Milan ha sempre giocato dal primo minuto nelle successive quatto gare. E di spazio potrebbe averne ancora nel prossimo futuro, anche perché il livello delle sue prestazioni è sempre stato positivo e pure in una serata complicata come quella di mercoledì all’Olimpico, il numero 61 è riuscito a emergere positivamente, risultando uno dei migliori del Torino. La differenza si è vista soprattutto con il compagno di reparto, Samuele Ricci, apparso non al meglio proprio sul piano della condizione e che contro quella Lazio che in estate lo aveva cercato non è riuscito a far valere le proprie qualità.
Torino, Zapata più Sanabria si può
Tameze indispensabile per il Toro
Tameze, inoltre, può concretamente sperare di avere continuità in campo nelle prossime settimane anche per via di quelle sue caratteristiche fisiche e tecniche che lo rendono unico nel centrocampo del Torino: è il giocatore che può dare qualcosa in più a livello di quantità e in fase di non possesso, quando c’è da lottare per recuperare il pallone, ma il camerunese è anche un centrocampista moderno, capace di inserirsi e attaccare lo spazio. Senza dimenticare la sua duttilità, tanto che a Verona ha agito in tutte le posizioni del campo, facendo il difensore centrale ma anche il trequartista e la punta: è per questo che Juric, che lo aveva già allenato nel corso della sua esperienza proprio nella squadra veneta, lo ha voluto con sé in questa stagione al Torino. E dopo che lo sbandamento di inizio stagione è rientrato, l’allenatore granata non ci ha pensato due volte a gettare nella mischia il suo numero 61.