Buongiorno punta l’Inter. Juve-Torino, Sazonov in campo: il derby è tuo

Esami e brutte notizie per Alessandro: lesione di primo grado all’adduttore. Il vicecapitano in campo dopo la sosta: tra 3 settimane, se tutto va bene. Perde anche la Nazionale
Buongiorno punta l’Inter. Juve-Torino, Sazonov in campo: il derby è tuo© LAPRESSE

TORINO - Come volevasi dimostrare, purtroppo. Buongiorno out fino alla sosta, niente Verona e soprattutto niente derby. Per le pratiche da svolgere lunedì prossimo contro i gialloblù e sabato 7 all’Allianz Stadium chiedere al georgiano Sazonov, please. E che il cielo ci aiuti, mormorano già i tifosi granata. Che aiuti anche Schuurs e Rodriguez, a ben vedere. Perché in difesa la situazione è davvero emergenziale, ormai. Tra i lungodegenti Zima e Djidji e ora il ko di Buongiorno, in panca la prima riserva nelle gerarchie è diventata N’Guessan, 20 anni, ex Primavera, zero presenze in prima squadra. Che il cielo aiuti tutti, sì: anche il baby, se mai dovesse essere impiegato. Se lo dicono anche nel Toro, e non solo i tifosi, pensando alle due partite che verranno: con antenne speciali drizzate già verso Vlahovic e compagnia, per forza di cose.

Buongiorno, più Inter che Lecce

«Le sensazioni, i primi segnali non sono positivi», diceva Ivan Juric mercoledì notte, dopo la sconfitta di Roma, parlando dell’infortunio capitato ad Alessandro Buongiorno nel corso del primo tempo della partita contro la Lazio. Quello scatto dietro a Ciro Immobile, quindi l’improvvisa fitta di dolore all’altezza dell’inguine: col difensore granata che si sedeva a terra, alzando subito il braccio per chiedere l’intervento dei medici e preannunciare l’uscita di scena. E, sulle scene, il vicecapitano del Torino non tornerà prima di tre settimane, se tutto filerà liscio. In casa contro l’Inter, sabato 21 ottobre. La data cerchiata in rosso è questa, nei piani dei medici, di Juric, di Alessandro. Altrimenti: appuntamento rimandato alla settimana dopo, sabato 28, Lecce-Torino (ma vorrebbe dire che il recupero fisico post terapie avrà avuto bisogno di un allungamento dei tempi per procedere con maggiore prudenza.

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Buongiorno, la diagnosi ufficiale

Si può sperare che non sia così, comunque, sia per l’entità della lesione muscolare, modesta, soltanto di primo grado, sia per la tempra del difensore, ben nota). La diagnosi ufficiale, ordunque, comunicata ieri pomeriggio dal club granata dopo gli esami effettuati in mattinata: «Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto Alessandro Buongiorno hanno evidenziato una lesione di primo grado al muscolo lungo adduttore destro. La prognosi verrà definita secondo l’evoluzione clinica dell’infortunio». Il “muscolo lungo adduttore” si estende dal pube fino a metà coscia, grossomodo (la lesione, appena sotto l’inguine). L’ultima frase del comunicato, di prammatica, sta proprio a evidenziare quella possibile variabilità dei tempi di recupero, che dipende da soggetto a soggetto. Mediamente, la tipologia del guaio prevede solitamente un ritorno in campo a 3 settimane dall’infortunio.

La convocazione con l'Italia di Spalletti

La sosta di metà ottobre per le nazionali ovviamente aiuta, in ottica granata. Ma per Buongiorno rappresenta anche un raddoppio di sfortuna beffarda: sarebbe stato convocato da Luciano Spalletti, la bontà delle sue prestazioni e i segnali promanati da ambienti federali permettevano già di dare per scontata la chiamata. Buongiorno, per la prima volta dopo l’addio di Roberto Mancini, sarebbe tornato in azzurro sulla cresta dell’onda. Invece no: tutto sommerso, testa sott’acqua e appuntamento rimandato. Una brutta botta per tutti, questo infortunio: per Alessandro e il Torino, di cui il vicecapitano era diventato da tempo una colonna, un gran baluardo, ma anche un trascinatore con attitudini offensive sui calci piazzati (a Salerno aveva aperto le danze segnando il primo gol).

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Sazonov, debutto confortante

«Speriamo di integrare bene Sazonov, sennò siamo in grave emergenza dietro», diceva Juric sempre mercoledì notte. Una settimana fa, prima dell’allarme rosso, il suo giudizio (più completo) era questo: «Lo vedo come centrale nella difesa a 3, le sue caratteristiche sono queste. In allenamento lascia sempre una buona impressione per il comportamento, l’impegno e il rendimento, ma deve ancora lavorare tantissimo sia a livello di tattica sia a livello di passo, di gamba e di movimenti». Era un Ufo per quasi tutti, a parte gli addetti ai lavori, tra allenamenti sempre a porte chiuse ed esperienze lontane (giocava nella Dinamo Mosca).

Sazonov, la prestazione contro la Lazio

Nel Toro abbiamo visto per la prima volta il 21enne nazionale georgiano, un gigante di un metro e 94, a Roma contro la Lazio per un’ora. Appiccicato a Immobile, quasi sempre efficace negli interventi. Rude in più di un tackle (occhio ai falli evitabili), un paio di volte distrattamente lontano da Ciro (che però non sta vivendo un gran momento di forma, anzi). Qualche difficoltà in più a tenere a bada il mobile Taty Castellanos, entrato nel finale. Benino: diciamo cosi. Ma quanto vale per davvero in questa fase specifica di apprendistato lo capiremo tra il Verona e la Juve. Piani saltati in aria, ordunque: il derby non sarà di Buongiorno il Grande, il capitano in pectore che ha detto «niente Atalanta, non mi vendete, non voglio lasciare il Toro», bensì di Saba Sazonov, il marcantonio dell’Est. Che il cielo lo aiuti, ma eviti pure altri infortuni in difesa, adesso.

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TORINO - Come volevasi dimostrare, purtroppo. Buongiorno out fino alla sosta, niente Verona e soprattutto niente derby. Per le pratiche da svolgere lunedì prossimo contro i gialloblù e sabato 7 all’Allianz Stadium chiedere al georgiano Sazonov, please. E che il cielo ci aiuti, mormorano già i tifosi granata. Che aiuti anche Schuurs e Rodriguez, a ben vedere. Perché in difesa la situazione è davvero emergenziale, ormai. Tra i lungodegenti Zima e Djidji e ora il ko di Buongiorno, in panca la prima riserva nelle gerarchie è diventata N’Guessan, 20 anni, ex Primavera, zero presenze in prima squadra. Che il cielo aiuti tutti, sì: anche il baby, se mai dovesse essere impiegato. Se lo dicono anche nel Toro, e non solo i tifosi, pensando alle due partite che verranno: con antenne speciali drizzate già verso Vlahovic e compagnia, per forza di cose.

Buongiorno, più Inter che Lecce

«Le sensazioni, i primi segnali non sono positivi», diceva Ivan Juric mercoledì notte, dopo la sconfitta di Roma, parlando dell’infortunio capitato ad Alessandro Buongiorno nel corso del primo tempo della partita contro la Lazio. Quello scatto dietro a Ciro Immobile, quindi l’improvvisa fitta di dolore all’altezza dell’inguine: col difensore granata che si sedeva a terra, alzando subito il braccio per chiedere l’intervento dei medici e preannunciare l’uscita di scena. E, sulle scene, il vicecapitano del Torino non tornerà prima di tre settimane, se tutto filerà liscio. In casa contro l’Inter, sabato 21 ottobre. La data cerchiata in rosso è questa, nei piani dei medici, di Juric, di Alessandro. Altrimenti: appuntamento rimandato alla settimana dopo, sabato 28, Lecce-Torino (ma vorrebbe dire che il recupero fisico post terapie avrà avuto bisogno di un allungamento dei tempi per procedere con maggiore prudenza.

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